Ngagwang Lobsang Gyatso
(o Ngag dbang blo bzang rgya mtsho) Quinto dalai lama (n. 1617-m. 1682). Chiamato dai tibetani «il Grande Quinto», fu tra le più significative figure politiche del Tibet. Grazie [...] all’aiuto di Gushri Khan, capo dei mongoli qoshot, inaugurò la teocrazia nel 1642. L’amministrazione civile fu affidata a un reggente (sde srid) la cui nomina in teoria spettava a Gushri Khan e ai suoi ...
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Tri tsug de tsen
(o Khri gtsug lde btsan) Re del Tibet (n. 815-m. 838). Detto anche Ral pa can, è ricordato come il più pio dei re buddhisti tibetani. Il suo soprannome è dovuto infatti ai nastri legati [...] ), completo di commentario, determinò anche la riforma della lingua. Le misure in favore del clero suscitarono però il malcontento di una parte dell’aristocrazia fedele al Bon, l’antica religione tibetana, e portarono all’uccisione del re. ...
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Esploratore e filologo indiano (n. Chittagong 1849 - m. 1917). Recatosi nel 1879 a Shigatse, visse per 6 mesi nel monastero di Tashilumpo. Esplorò la regione a N del Kinchinjunga, visitò Lhasa e il lago [...] Palti. Raccolse testi tibetani e materiali per lo studio della religione e dell'etnologia tibetana. ...
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Sulu
Khagan dei turgesh (m. 737). Noto nelle fonti arabe come Hakan Abu Muzahim («bue con le corna rotte»), eletto nel 716-717, fu il principale oppositore all’avanzata islamica in Transoxiana e Tokharistan; [...] sul fronte orientale divise con i tibetani la supremazia sulle Quattro guarnigioni. Nel 737 gli arabi costrinsero i turgesh alla resa e S. venne assassinato per un complotto interno. ...
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Guida temporale e spirituale del popolo tibetano. Nato come Lhamo Dhondrub (n. Taktser 1935), all'età di due anni è stato riconosciuto come reincarnazione del XIII Dalài-lama. Salito al potere effettivo [...] in India e in altri paesi del mondo, tramite una votazione a suffragio universale diretto, hanno eletto i 46 membri dell’Assemblea tibetana in esilio, la quale a sua volta ha nominato i nuovi membri del governo tibetano in esilio. Nel sett. 2001, per ...
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Maestro indiano di buddismo esoterico (n. in Uḍḍiyāna, od. Swāt, sec. 8º), celebrato dalle fonti come esorcista e taumaturgo. Chiamato in Tibet intorno al 747 dal re K'ri sroṅ lde btsan, operò la conversione [...] di guru Rin po c'e ("La gemma") e fu venerato come un secondo Buddha. L'Uḍḍiyāna, luogo dove secondo la leggenda P. nacque da un loto sbocciato nel mezzo di un lago, è per i buddisti tibetani una sorta di terra santa e meta di pellegrinaggio. ...
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CASSIANO da Macerata (al secolo Beligatti Giovanni)
Marica Milanesi
Nacque a Macerata nel 1708, ed entrò nel 1725 nell'Ordine dei cappuccini, presso il convento della sua città. Nel 1738 venne inviato [...] in tibetano del segno della croce, del Pater Noster, dell'AveMaria, del Credo e dei dieci comandamenti); è manoscritta una Teologia dei Tibetani, autografa alla Bibl. com. Mozzi Borgetti di Macerata (5.3.C.33;il titolo è estraneo all'opera, che è uno ...
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FRANCESCO ORAZIO della Penna (al secolo Luzio Olivieri)
Elena De Rossi Filibek
Nacque a Pennabilli, nel Montefeltro, nel novembre del 1680, ultimo figlio del conte Orazio Olivieri e di una Francesca [...] , l'arrivo dell'esercito cinese, che scacciò definitivamente gli Dzungari nel 1720. Nel 1721 il governo fu affidato a quattro nobili tibetani, presieduto da uno di loro, Khang chen nas, al quale si aggiunse due anni dopo Pho lha nas. Quando nel 1727 ...
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COSTANTINO da Loro (al secolo, Lorenzo Liberato Mochi)
Antonio Fiori
Nato a Loro Piceno (Macerata) nel 1704, entrò nell'Ordine dei cappuccini il 17 marzo 1724, forse spinto dalla devozione per s. Serafino [...] di Bathgaon; passò in seguito a quello di Kathmandu, dove dovette rimandare la partenza per imparate le lingue indostana e tibetana, ma anche per il vaiolo imperversante nel Tibet, fino al 4 ottobre. Superate le numerose difficoltà ed i pericoli del ...
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Regista, coreografa, cantante e compositrice statunitense (n. Lima 1943). Dopo avere studiato coreografia a Bronxville (New York) con B. Shoenberg, ha svolto una multiforme attività nell'ambito del teatro [...] e sulla ricerca della vocalità, mettendo a punto tecniche assai variegate, ispirate ai repertori musicali nativi americani, balcanici, tibetani, e ad altri ancora, e destinate a trovare spazio nei lavori degli anni successivi. Tra i primi frutti di ...
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filotibetano
(filo-tibetano, filo tibetano), agg. Che sostiene le ragioni e gli interessi tibetani. ◆ Il presidente cinese Jiang Zemin si è «sentito insultato» dalle dimostrazioni filotibetane in Svizzera. «Avete perso un buon amico», ha detto...
ultra-tradizionalista
(ultra tradizionalista), s. m. e f. Chi è profondamente legato ai valori più tradizionali. ◆ un maggiore impatto sembrano aver avuto gli interpreti di un fronte opposto a quello bolognese, appunto quello degli «ultra...