CALMO, Andrea
L udovico Zorzi
La biografia del C. è ancora quasi tutta da ricostruire, sia per la scarsezza di dati documentari, sia per la contaminazione con elementi spuri, desunti per lo più dalle [...] attivi a Venezia il C. dedicò delle lettere; ma, dietro agli elogi iperbolici che egli indirizza all'Aretino o al Tintoretto, si intuisce la scarsa confidenza e il sentimento di soggezione che l'autore dové nutrire verso quei sommi. Più familiari ...
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GANDOLFI, Gaetano
Donatella Biagi Maino
Nacque a San Matteo della Decima (San Giovanni in Persiceto, presso Bologna) il 30 ag. 1734 da Giuseppe Antonio e Francesca Maria Baldoni; adolescente, poté raggiungere [...] del soggiorno a Venezia (Calvi). Un anno, per dipingere poche bagattelle ma soprattutto per disegnare, copiare le opere di Tiziano, Veronese, Tintoretto, e poi S. Ricci, G.B. Piazzetta e soprattutto G.B. Tiepolo; e quindi le pitture di C. Maratti, P ...
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CASTELLO, Valerio (Valeriano)
Giuliana Biavati
Figlio del pittore Bernardo e della sua seconda moglie Cristofina (o Cristoforina) Campanella, nacque a Genova il 15 dic. 1624 (Labò, 1926; Alfonso, 1968, [...] affreschi più tardi. Per la verità, in questo dipinto così denso di sollecitazioni culturali che vanno dal Veronese e dal Tintoretto al Procaccini e al Rubens, non è neppure del tutto superata quella sensibilità naturalistica, che è l'unico legame ...
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VANNI, Raffaello
Silvia Bruno
VANNI, Raffaello. – Figlio del pittore Francesco (v. la voce in questo Dizionario) e di Caterina Rossetti, venne battezzato a Siena il 3 settembre 1595 (Galli, 1995, p. [...] convergente verso l’ingresso della chiesa.
Verosimilmente ispirata al modello di S. Vitale a Roma, con richiami a Tintoretto per le figure viste dal basso verso l’alto, e probabilmente al concittadino Domenico Beccafumi per le scene apocalittiche ...
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DALL'ARZERE, Gualtiero
Alessandro Bevilacqua
Figlio del pittore padovano Battista (Rigoni, 1939, p. 40; e soprattutto Sartori, 1976, p. 78), del quale non abbiamo notizie; il cognome deriva dalla contrada [...] di un'équipe cui aderiva anche il Campagnola; vi lavoravano ancora altri artisti, come il Salviati nel 1541, e forse il Tintoretto, non sappiamo però se nel gruppo del D. o indipendentemente. La quasi totale perdita della decorazione ci rimanda alla ...
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PAGLIANO, Eleuterio
Eugenia Querci
PAGLIANO, Eleuterio. – Nacque a Casale Monferrato il 5 maggio 1826, quartogenito di Felice, medico, e di Angela Bonzanino.
Definito da Raffaello Barbiera (1905, p. [...] anno alla mostra fiorentina dell’Unità insieme all’Incontro di Petrarca e Laura e alla Morte della figlia del Tintoretto (Milano, Galleria d’arte moderna, già proprietà Mylius), seguiva il cammino morelliano di aggiornamento della pittura storica ...
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STRADA, Jacopo
Francesca Mattei
– Nacque a Mantova intorno al 1515, figlio di Giovanni Rinaldo, esponente della piccola nobiltà legata sin dal XV secolo alla famiglia Gonzaga, e di una non meglio identificata [...] pp. 580-591). Queste occasioni furono importanti per entrare in contatto con diversi artisti, come Alessandro Vittoria, Jacopo Tintoretto e Tiziano, conosciuti a Venezia (Jansen - Coignard, 1987). A Mantova, Strada commissionò i calchi delle sculture ...
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CARDUCCI (in Spagna Carducho), Bartolomeo
Fiorella Sricchia Santoro
Pittore fiorentino, svolse la maggior parte della stia attività in Spagna, dove ebbe numerose e importanti commissioni, come Pompeo [...] trovato nello ambiente escurialense, nelle opere del Navarrete e nelle raccolte di pittura veneta, Tiziano soprattutto, ma anche Tintoretto, Bassano, ecc., molti incentivi. Fu il Longhi nel 1927a suggerire per primo la funzione portante di questo ed ...
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TOFFOLI, Angelo
Piero Brunello
– Nacque a Venezia il 26 ottobre 1806, figlio di Antonio e di Maria Buosa.
Nel 1831 partecipò ai moti di Rimini. Tornato a Venezia, aiutò il padre, che aveva fama di vecchio [...] , pp. 296 s.), donata nel 1859 alla Chiesa votiva di Vienna (Innsbrucker Tagblatt, 9 agosto 1859); una tela di Tintoretto raffigurante Cristo nell’orto degli ulivi che vendette a sir Henry Austen Layard (J. Fleming, Art dealing and the Risorgimento ...
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FACCINI, Pietro
Marco Bussagli
Si suppone che sia nato a Bologna, attorno al 1562 (Marangoni, 1910), ma l'ipotesi non è suffragata da alcuna documentazione. Iniziò a dipingere piuttosto tardi, verso [...] , p. 464) ritiene eseguito a Roma e che l'Arcangeli (1959, p. 57) interpreta stilisticamente "... quasi a mezza via fra il Tintoretto e il Borgianni o il Fetti"; infatti, come asserisce la Borea (1975, p. 57), si tratta del ritratto di un tal Pietro ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...