GHERARDI, Filippo
Alessandro Serafini
Nacque a Lucca nel 1643 dal pittore Sebastiano.
Nella bottega paterna, dove il G. - noto anche con il soprannome di Sancasciani - avanzò i primi passi nell'arte [...] una difficile situazione finanziaria, aggravata oltretutto dalla perdita di gran parte dei loro beni - tra cui anche quadri del Tintoretto e del Veronese - su una nave saccheggiata dai pirati. Nel 1670, monsignor F. Bonvisi e il cardinale Giovan ...
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GRANELLO, Nicola
Gianluca Zanelli
Figlio del pittore Nicolosio e di Margherita, nacque a Genova intorno alla metà del XVI secolo.
La data di nascita dell'artista si deduce dal fatto che nell'aprile [...] di s. Lorenzo di Luca Cambiaso, mentre due anni dopo percepì un compenso relativo a due tele realizzate rispettivamente dal Tintoretto (Iacopo Robusti) e dal Veronese (Paolo Caliari).
Nel luglio del 1582, sempre in coppia con Francesco da Urbino, gli ...
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PONCHINI, Giovanni Battista
Francesco Trentini
PONCHINI, Giovanni Battista. – Nacque a Castelfranco Veneto da Bernardino e da Maddalena Piacentini nel primo decennio del XVI secolo.
La madre proveniva [...] più in vista del momento. Ma Tiziano in quegli anni stava aggredendo l’ambizioso mercato della corte d’Asburgo, e Tintoretto, che pur godeva di grande fama in città e vantava prestigiose commissioni religiose, si muoveva ancora in un circuito solo ...
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CROMER, Giulio
Maria Angela Novelli
Il cognome di questo pittore, detto anche il Croma, è riferito come Cremer dal Baruffaldi (1846, p. 31), ma in tutta la restante letteratura artistica locale ed anche [...] scorciato, sul quale le figure si compongono secondo trame compositive ispirate agli analoghi soggetti di Tiziano alla Carità e di Tintoretto alla Madonna dell'Orto a Venezia (Riccomini, 1969, p. 28).
L'attività del C. fu piuttosto intensa, ma della ...
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CERVI, Bernardo (Bernardino)
Adalgisa Lugli
Non è possibile trovare conferma documentaria alla tradizionale data di nascita del pittore, fissata al 1586. Le fonti antiche, primo il Vedriani (1662), non [...] di cinghiale con lepre navoni e selleri e vari animali", opera del C., e di un suo disegno, copiato dal Tintoretto, raffigurante Cristo sul monte Calvario.Per il disegno il Venturi (1882) proponeva l'identificazione con una Crocifissione dell'Estense ...
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DAMASKINOS (Damasceno, Damaschino), Michele
Clara Gelao
Nato a Creta, come attestano le firme apposte in calce ai suoi dipinti, le tappe della sua vita sono ricostruibili sulla base della localizzazione [...] romano-rinascimentali (che erano state mediate soprattutto dalle incisioni di' Marcantonio Raimondi) e venete (Paris Bordone, Tintoretto, Veronese, i Bassano), che egli innesta sul bizantinismo di fondo in una sintesi dei tutto originale. Esemplare ...
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DEMIN, Giovanni
Fernando Mazzocca
Nacque a Belluno il 24 ott. 1786 dal conciapelli Giuseppe e da Lucia Schiochet, governante presso Francesco Maria Colle, professore nell'ateneo di Padova e successivamente [...] stesso 1818, in un interessante intervento di restauro, voluto dal segretario dell'accademia Antonio Diedo, sui dipinti deperiti del Tintoretto in palazzo ducale. La fama del D. a Venezia doveva poi consolidarsi grazie alla supplenza, dal giugno 1818 ...
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GIANI, Giuseppe
Monica Vinardi
Floriana Spalla
Nacque a Cerano d'Intelvi, ora in provincia di Como, il 17 sett. 1829, da Tommaso e da una certa Giovanna, originaria di Dizzasco.
A dodici anni si trasferì [...] ai ritratti eseguiti da quest'ultimo durante gli anni Cinquanta, e a composizioni quali La morte della figlia del Tintoretto del 1861 (Milano, Galleria d'arte moderna).
Dai repertori iconografici del catalogo della mostra fiorentina sul "Romanticismo ...
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GIUGNO (Zugno, Zugni), Francesco
Sonia Bozzi
Nacque nel 1577 a Brescia (Boselli). Benché sia stato un eccellente e prolifico interprete del manierismo bresciano, il G. è tuttora un pittore poco conosciuto. [...] di colore" (Calabi, p. 171); mentre le inquadrature fortemente scorciate e ricche di contrasti luministici richiamano le tele del Tintoretto (Iacopo Robusti) e del Veronese (Paolo Caliari).
Il G. fu però noto ai contemporanei soprattutto per la sua ...
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CARENA, Felice
Elda Fezzi
Nacque a Cumiana (Torino) il 13ag. 1879. Figlio di Giuseppe e di Pulcheria Bruno, rispettivamente impiegato e insegnante, seguì gli studi all'Accademia Albertina di Torino, [...] espressionistici (Comizio, 1945; Laocoonte, 1954; Esodo, 1963; La famiglia, 1964). Lo stimolano la vicinanza delle opere del Tintoretto, ma anche i nuovi fermenti della cultura visiva contemporanea e le vicende dolenti della vita propria e altrui ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...