Chimico francese (Saint-Martin-le-Gaillard, Senna Inferiore, 1871 - Parigi 1965), allievo di M. Berthelot, con cui fece ricerche di termochimica; prof. alla facoltà di farmacia di Parigi (1913) e poi al [...] ricerche di chimica organica (aldeidi, loro derivati azotati, risoluzione di miscele racemiche) e inorganica (ossidabilità dei composti solforati, sali complessi dell'iridio, del torio, ecc.). Autore di un Traité de chimie organique (1906). ...
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Atomi che hanno numero atomico uguale e occupano perciò lo stesso posto nel sistema periodico degli elementi, ma hanno massa atomica diversa. I primi i. a essere scoperti furono gli i. radioattivi, allorché [...] di separare con mezzi chimici certi elementi radioattivi dai prodotti di disintegrazione: i primi tre i. individuati furono torio, radiotorio e ionio, di numero atomico 90. I. non radioattivi furono invece scoperti nel 1914 da O. Hönigschmid ...
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HAHN, Otto
Chimico, nato a Francoforte sul Meno l'8 marzo 1879; dal 1928 direttore dell'Istituto chimico Kaiser Wilhelm di Berlino-Dahlem. Autore di importantissime ricerche nel campo della radioattività: [...] C'', il protoattinio (1918); studiò il comportamento chimico dei transuranici, i processi di trasmutazione artificiale nell'irraggiamento del torio con neutroni, ecc. Dal 1934 si dedicò, con Lisa Meitner, a ricerche di chimica nucleare, che lo fanno ...
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Elemento chimico di numero atomico 85, simbolo At, il cui nome deriva dal gr. ἄστατος «instabile». Il suo isotopo 21185At fu preparato, nel 1940, da D.R. Corson, K.R. Mackenzie ed E. Segrè, per bombardamento [...] del bismuto con particelle α accelerate con il ciclotrone dell’Università di Berkeley (California). Esistono in natura piccolissime quantità di isotopi 215At, 218At e 219At in equilibrio con isotopi naturali di uranio e torio. ...
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Elemento il cui ossido fa parte delle cosiddette terre rare; simbolo Ce, numero atomico 58, peso atomico 140, 125 (O. Hönigschmid e H. Holch 1928). Secondo le misure di Aston esso ha due isotopi (140 e [...] elevata, emette una viva luce. Perciò è usato per fabbricare le reticelle delle lampade Auer un miscuglio di 99% di ossido di torio e 1% di ossido di cerio. Miscele di ossidi di cerio e lantanio e di altre terre rare sono usate come coloranti nelle ...
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blanket
blanket 〈blènkit〉 [s.ingl., usato in it. come s.m.] [FNC] Termine ingl., tradotto generalm. in it. con mantello, usato internaz. nella tecnica nucleare per indicare uno strato di materiale fertile, [...] reattori a fissione a neutroni termici, si usa un b. costituito dall'isotopo 238 dell'uranio o dall'isotopo 232 del torio; il primo, mediante cattura di neutroni, si trasforma in plutonio 239, il secondo si trasforma in uranio 233, ambedue fissili ...
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METALLURGIA (XXIII, p. 47; App. II, 11, p. 300)
Felice DE CARLI
Paolo SPINEDI
Negli ultimi quindici anni la m. ha conseguito notevoli progressi in campo scientifico e tecnologico. Dal punto di vista [...] sono selettivi rispetto a determinati metalli come l'uranio, il torio, lo zirconio, l'afnio, il platino, il nichel, il purificati a questo modo, ad esempio, lo zirconio, il titanio, il torio, l'uranio.
In un cilindro di vetro Pyrex (fig. 8), chiuso ...
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(o radium) Elemento chimico, radioattivo, simbolo Ra, numero atomico 88, peso atomico 226,025. Appartiene al 2° gruppo del sistema periodico degli elementi (metalli alcalino-terrosi) e come elemento radioattivo [...] 226, il radon, e vari isotopi di altri elementi. Sono noti 4 isotopi naturali del r., r. 223 (o attinio X), r. 224 (o torio X), r. 228 (o mesotorio 1) e r. 226, il più stabile, e vari isotopi preparati artificialmente.
La scoperta del r. (1898), che ...
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Denominazione che, specie nel passato, si dava al prodotto gassoso, radioattivo, derivante dalla disintegrazione di elementi radioattivi. Si tratta di isotopi di numero atomico 86, omologhi superiori dello [...] di maggiore interesse sono quello derivante dalla disintegrazione del radio (rado, numero di massa A=222), quello derivante dal torio (toro, A=220), quello derivante dall’attinio (attino, A=219). Le e. radioattive sono molto diffuse nella crosta ...
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GRIFOSI o griposi (dal gr. γρυπός "adunco")
Leonardo Martinotti
Particolare deformazione delle unghie (donde la denominazione più appropriata di onicogrifosi assegnata da R. Virchow) consistente in un [...] , tubercolosi, arteriosclerosi, ecc. La causa è ignota, il meccanismo è discusso: semplicemente meccanico seeondo il Virchow, infiamma?torio secondo P. Unna. Cura: ablazione dell'unghia e all'occorrenza anche escissione della matrice ungueale. ...
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torio
tòrio s. m. [lat. scient. Thorium, der. del nome Thor, il dio germanico del tuono, così denominato dal suo scopritore (1828), il chimico sved. J. J. Berzelius]. – Elemento chimico radioattivo, di simbolo Th, peso atomico 232,04, numero...