Statista inglese (Liverpool 1809 - Hawarden 1898). Dal 1832 con i tories, passò poi al Partito liberale, divenendone leader (1865). Più volte primo ministro (1868-74, 1880-85, 1886 e 1892-94), varò numerose [...] dalla Camera dei lord il suo progetto di autonomia irlandese, si dimise, ritirandosi a vita privata.Vita. Con l'appoggio dei tories entrò ai Comuni nel 1832, ed esercitò funzioni secondarie nel ministero di R. Peel (1834-35). Tornato Peel al governo ...
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Curzon, George Nathaniel
Politico inglese (Kedleston Hall, Derbyshire, 1859-Londra 1925). Nel 1886 fu eletto per i tories alla Camera dei comuni e guidò varie missioni che gli valsero l’ufficio di sottosegretario [...] per l’India (1891-92) e poi di sottosegretario agli Esteri (1895-98). Nominato (1898) viceré dell'India, attuò varie riforme amministrative. A causa di divergenze di vedute con il comandante in capo delle ...
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Uomo di stato (Londra 1661 - ivi 1724). Di famiglia whig, parteggiò col padre per Guglielmo d'Orange. Eletto (1689) deputato, si schierò con l'ala moderata dei tories. Nel 1696 fondava la National Land [...] implicato in un caso di spionaggio a favore della Francia, lo costrinsero a dimettersi. Le cresciute simpatie per i tories della regina portarono (apr. 1710) alla crisi, e, dopo le dimissioni di Godolphin, H. fu nominato cancelliere. Negli anni ...
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Uomo politico inglese (Broadlands, Hampshire, 1784 - Brocket Hall, Hertfordshire, 1865). Deputato tory, poi vicino ai liberali di G. Canning, come ministro degli Esteri sostenne i movimenti liberali europei [...] tempo, rispettosa della tradizione e delle forme e ligia a un austero senso del dovere. Eletto ai Comuni (1807) per i tories nel collegio di Newton (is. di Wight), fu con S. Perceval (1809) ministro della Guerra, incarico che tenne anche nei quattro ...
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Primogenita (Londra 1662 - ivi 1694) di Giacomo II, sposò (1677), per volere di Carlo II, Guglielmo d'Orange, a cui fu attaccatissima. Respinse il consiglio dei tories che, dopo la fuga di Giacomo II, [...] volevano farle assumere la corona da sola, e volle invece che fosse incoronato anche il marito (1689). Mostrò notevole vigore nell'attività di governo durante i periodi di permanenza di Guglielmo in Irlanda ...
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Poeta inglese (Bampton, Oxfordshire, 1676 - Hereford 1709). Si rese noto con The splendid shilling, parodia eroica in versi sciolti nello stile di J. Milton. Ebbe incarico dai tories di scrivere un poema, [...] Blenheim (1705), contro il duca di Marlborough, in contrapposizione al panegirico che di lui aveva scritto il whig J. Addison; ma il poema riuscì molto fiacco. Il poemetto Cyder (1708), imitazione delle ...
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Scrittore inglese (Londra 1788 - Fulham 1841). Fondò (1820) e diresse il giornale John Bull, cui l'umorismo unitamente a una critica incisiva e a un'inventiva audace procurarono larga diffusione. Sostenitore [...] dei tories, il giornale fu virulento detrattore della regina Carolina Amelia, moglie di Giorgio IV. Come autore H. esordì con una raccolta di racconti, Sayings and doings (9 voll., 1824-28) cui seguirono numerosi romanzi, tra i quali si ricordano: ...
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Uomo politico (Winterslow House, Wiltshire, 1773 - Londra 1840). Educato alla scuola dello zio, Ch. J. Fox, si trasferì a Firenze (1794); poi entrò alla camera dei Lord (1796), dove capeggiò l'opposizione [...] ai ministeri tories e alla politica di guerra alla Francia. Criticò le vessazioni contro Napoleone a Sant'Elena e la tratta dei neri, e appoggiò la causa dell'indipendenza greca. Ministro nel gabinetto whig di Melbourne (1834) si adoprò a evitare una ...
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Uomo politico (Londra 1750 - ivi 1810); chief secretary per l'Irlanda nel ministero Portland (1783), fu alleato dei whigs, benché contrario alle riforme del parlamento, fino allo scoppio della Rivoluzione [...] francese, quando si unì ai tories fiancheggiando il giovane Pitt. Segretario per la Guerra dal 1794 al 1801 e nuovamente nel 1807. Patrocinò la riforma dell'esercito; lasciò tre volumi di discorsi (1806) e un diario (pubbl. 1866). ...
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starmeriano agg. Del politico britannico Keir Starmer; relativo ai suoi programmi, posizioni e comportamenti sulla scena politica. ◆ Già, Corbyn. Come l’hanno presa i suoi? Il gruppo più vicino all’ormai ex leader, Momentum, guidato da Jon Lansman,...
tory
〈tòori〉 s. e agg. ingl. [prob. forma anglicizzata del gaelico irland. tōraidhe «inseguitore»] (pl. tories 〈tòori∫〉), usato in ital. al masch. e al femm. e come agg. invar. – Nell’Inghilterra a cavallo della fine del 17° sec. e della prima...