Poeta inglese (Bampton, Oxfordshire, 1676 - Hereford 1709). Si rese noto con The splendid shilling, parodia eroica in versi sciolti nello stile di J. Milton. Ebbe incarico dai tories di scrivere un poema, [...] Blenheim (1705), contro il duca di Marlborough, in contrapposizione al panegirico che di lui aveva scritto il whig J. Addison; ma il poema riuscì molto fiacco. Il poemetto Cyder (1708), imitazione delle ...
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Scrittore inglese (Londra 1788 - Fulham 1841). Fondò (1820) e diresse il giornale John Bull, cui l'umorismo unitamente a una critica incisiva e a un'inventiva audace procurarono larga diffusione. Sostenitore [...] dei tories, il giornale fu virulento detrattore della regina Carolina Amelia, moglie di Giorgio IV. Come autore H. esordì con una raccolta di racconti, Sayings and doings (9 voll., 1824-28) cui seguirono numerosi romanzi, tra i quali si ricordano: ...
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Diplomatico e letterato (Wimborne, Dorset, 1664 - Wimpole 1721); nominato per influsso del suo protettore, il conte di Dorset, segretario dell'ambasciata all'Aia, fu poi (1697) ai negoziati per la pace [...] e Swift; inviato (1711) da Harley, preparò la pace di Utrecht, che negoziò poi come plenipotenziario (1712). Alla caduta dei tories, fu fatto imprigionare dal Walpole e in prigione compose Alma, dialogo in distici sui rapporti tra l'anima e il corpo ...
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Uomo politico e scrittore irlandese (Galway 1780 - Hampton 1857). Fu deputato e per 21 anni segretario dell'Ammiragliato. Polemista vigoroso, criticò l'organizzazione dei teatri di Dublino in una serie [...] (1818), anonima, la stroncatura dell'Endymion di Keats, dettata da animosità politica. Fu tenace oppositore del Reform Bill, mutando in avversione la sua lunga fedeltà ai tories e a Peel quando questi, nel 1845, aderì al liberoscambismo di Cobden. ...
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Stato insulare dell’Europa nord-occidentale. Comprende la maggior parte delle Isole Britanniche (precisamente la Gran Bretagna e la parte nord-orientale dell’Irlanda) tra l’Oceano Atlantico, a NO, il Mare [...] seppe giocare sulle divisioni dei whigs, assicurando il trionfo dei tories e di W. Pitt il giovane nelle elezioni del dimissioni di Brown, un accordo è stato raggiunto tra il leader dei tories D. Cameron (n. 1954), che è subentrato nella carica di ...
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Disraeli, Benjamin, conte di Beaconsfield
Politico e scrittore inglese (Londra 1804-ivi 1881). Apparteneva a una famiglia ebraica italiana, che si era trapiantata in Inghilterra nel 1748; suo padre Isacco [...] ’esito negativo di questi primi tentativi, passò nel campo opposto e nelle elezioni del 1835 si presentò nelle file dei tories. Fu eletto deputato (1837) ma, non essendo stato inserito nel gabinetto Peel (1841), divenne assertore del programma del ...
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Scrittore inglese (Dublino 1667 - ivi 1745). Considerato uno tra i massimi esponenti della letteratura inglese, autore di una prosa caratterizzata da una vivace vena satirica che egli rivolse spesso verso [...] attività dello Scriblerus Club. Nominato decano della cattedrale di S. Patrizio a Dublino (1713), dopo la caduta dei tories (1714) si ritirò in Irlanda, acquistandovi enorme popolarità con Drapier's letters (1724), sferzante denuncia dei soprusi dell ...
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starmeriano agg. Del politico britannico Keir Starmer; relativo ai suoi programmi, posizioni e comportamenti sulla scena politica. ◆ Già, Corbyn. Come l’hanno presa i suoi? Il gruppo più vicino all’ormai ex leader, Momentum, guidato da Jon Lansman,...
tory
〈tòori〉 s. e agg. ingl. [prob. forma anglicizzata del gaelico irland. tōraidhe «inseguitore»] (pl. tories 〈tòori∫〉), usato in ital. al masch. e al femm. e come agg. invar. – Nell’Inghilterra a cavallo della fine del 17° sec. e della prima...