torri
Fabrizio Di Marco
Costruzioni a sviluppo verticale
Le costruzioni molto alte, sviluppate verticalmente, rappresentano una tipologia costante nell’evoluzione storica dell’architettura e dell’ingegneria. [...] quello della moschea di Samarra, in Iraq, con una rampa esterna a spirale che richiama la mitica Torre di Babele.
Pisa: la Torre pendente
La Torre di Pisa è il campanile del Duomo; situata in posizione isolata, alle spalle del Duomo, rappresenta il ...
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Pittore (Bologna 1621 - Modena 1661), allievo di G. Cavedoni, G. Reni e S. Cantarini. Opere a Bologna, Pinacoteca; Imola, chiesa dell'Osservanza; Modena, Gall. Estense. ...
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Architetto (Bologna 1655 - ivi 1713), allievo e aiuto del padre, Giovanni Battista, con il quale costruì il cortile del Collegio Ungarico (1700). Si occupò dell'ampliamento della Madonna di Galliera (1684), del progetto del palazzo Isolani e a Modena della chiesa di S. Domenico ...
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Architettura
Presso i Romani il castellum era un’opera di fortificazione, generalmente di minore entità rispetto al castrum, lungo i confini dell’Impero. I c. erano temporanei o permanenti: i primi erano [...] ’alta mole del mastio, coronati dalla serie delle merlature su caditoie del cammino di ronda aggettante, protetti dalle robuste torri distribuite nei punti salienti. Nel 16° sec. il c. perdette il duplice carattere di fortezza e di dimora signorile ...
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Struttura architettonica destinata a sostenere le campane. Essenzialmente connesso all’architettura religiosa cristiana, isolato o incorporato nell’edificio della chiesa, è generalmente turriforme (donde [...] o di collegamento tra i diversi piani delle strutture architettoniche adiacenti (probabile la sua derivazione dalle torri scalari romane): tra i primi esempi, le torri campanarie circolari di S. Apollinare Nuovo e di S. Apollinare in Classe a Ravenna ...
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Architetto (Budrio 1682 - Bologna 1764), scolaro di G. A. Torri, subì l'influsso di C. F. Dotti, di G. A. Magenta, di B. Provaglia, del Terribilia e di P. Tibaldi. Senso ritmico delle masse e dello spazio [...] e plasticità della decorazione contrassegnano le sue costruzioni: a Bologna, chiesa di S. Ignazio (1726), disegni per la facciata del duomo (1743), la facciata del palazzo Aldrovandi-Montanari (1752), ...
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ZIGGURAT
Giuseppe Furlani
. È il nome che di solito si dà alle torri templarie dei Sumeri, Babilonesi e Assiri. Non conosciamo ancora esattamente l'ortografia e l'etimologia della parola. Va scritto [...] erano probabilmente imitazioni di monti. Il numero dei gradini delle torri varia assai. Ve ne erano di quelle che non avevano piattaforma del tempio fino all'ultimo gradino o spiazzo della torre. In questo spiazzo sorgeva un piccolo tempio con un ...
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turrita, corona La corona murale romana, in forma di bastione munito di torri; con una corona t. sul capo è rappresentata simbolicamente l’Italia. ...
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Architetto (sec. 14º); secondo due iscrizioni (1305 e 1307) è autore delle torri della porta di S. Pancrazio e dell'Elefante nella cinta del castello di Cagliari. È sua, probabilmente, anche la terza torre, [...] a monte della porta dei Leoni ...
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Famiglia di pittori bolognesi. Giovanni Maria (Bologna 1636 - ivi 1700), allievo di F. Torri, seguace di S. Cantarini e di G. Reni, dipinse affreschi nel portico dei Servi e quadri in varie chiese. Il [...] figlio Domenico Maria (Bologna 1668 - Pistoia 1711), allievo del padre e di C. Cignani, studiò, a Venezia, Tiziano e Veronese; tra le sue opere, notevole è la pala con il Miracolo di S. Antonio da Padova ...
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torr
tòrr 〈tòr〉 (meno com. tòr) s. m. – Nome dato talora, in onore del fisico e matematico E. Torricelli (1608-1647), al millimetro di mercurio (simbolo: mmHg o mmHg), unità di misura della pressione, pari a 1/760 di atmosfera e a 133,322...
torre
tórre s. f. [lat. tŭrris, con molta probabilità da collegare con il gr. τύρρις, variante di τύρσις «torre», parola che potrebbe essere stata importata dall’Asia Minore dagli Etruschi, chiamati dai Greci Τυρρηνοί e Τυρσηνοί e in latino...