CREMONA (Cremoni)
Bruno Santi
Artisti, in prevalenza coroplasti (stuccatori), alcuni dei quali legati tra loro da vincoli vari di parentela, originari di Arosio, piccola borgata posta in Malcantone, [...] fuori dai confini della terra di origine. Molti di essi lasciarono tracce della propria attività in Toscana, particolarmente a Siena, e in Umbria; in Toscana sono per lo più ricordati come Cremoni. Gli artisti dei quali è stato possibile rintracciare ...
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RAGGHIANTI, Carlo Ludovico
Storico dell'arte e uomo politico, nato a Lucca il 18 marzo 1910. Antifascista, fu tra i fondatori del Partito d'Azione; più volte arrestato e condannato al confino, comandante [...] e poi commissario di guerra della brigata Rosselli e della divisione Giustizia e Libertà nella guerra di liberazione in Toscana (1943-44), capo del governo provvisorio e presidente del C. L. N. toscano (1944-45), sottosegretario di stato per la P. I. ...
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GIOVANNI di Domenico da Gaiole
Francesco Quinterio
Nacque a Gaiole in Chianti nel 1407 circa da Domenico di Francesco, di cui non è nota la professione, probabilmente legata al commercio e alla lavorazione [...] dato che la zona di provenienza era una delle più boscose (in particolare alberi di castagno, querce e cerri) dell'intera Toscana.
Non si è in grado di stabilire attraverso quali percorsi avvenne la formazione di G. come legnaiolo; non è improbabile ...
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APRILE
Mario Pepe
Originari di Carona presso Lugano, nel Canton Ticino, gli A. sono ricordati come architetti, scultori, decoratori, dalla seconda metà del sec. XV sino al sec. XVIII. Uno dei primi [...] fu Antonio, che era a Genova nella seconda metà del sec. XV; un Giorgio, figlio di Andrea, lavorò in Toscana ed è ricordato alla data del 1499; un Aprile di Maestro Giovanni - più comunemente indicato come Giovanni - stabilitosi a Genova nella ...
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Pittore e restauratore (Firenze 1819 - ivi 1892), si occupò del restauro di importanti dipinti medievali a Firenze (S. Maria Novella, S. Croce, Orsanmichele, S. Marco, Bargello) e di quelli di Piero della [...] Francesca ad Arezzo. Preparazione storica e conoscenza delle tecniche antiche gli consentirono di realizzare numerosi affreschi "in stile" in chiese, palazzi, ville di Firenze e della Toscana. ...
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Pittore umbro (notizie dal 1467 al 1502). Il ritrovamento del documento di commissione (1483) del polittico per la chiesa dei Francescani a Terni (datato 1485, ora nella Pinacoteca comunale) ha permesso [...] dell'Annunciazione Gardner e quindi di definirne l'alta personalità, attenta alle più avanzate elaborazioni della pittura umbro-toscana (Verrocchio, Perugino, Antoniazzo Romano). Allievo di F. Lippi nel duomo di Spoleto (1466-69), P. affrescò la ...
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Pittore (Lecce 1639 circa - Hampton Court 1707). Figura problematica tanto da far ipotizzare più personalità sotto lo stesso nome, V. è ricordato da B. De Dominici per gli affreschi perduti del soffitto [...] (1661); nelle sue opere conservate a Lecce (Morte del beato Mastrilli, Museo provinciale) è evidente una decisa componente toscana e una sensibilità tardo caravaggesca. Fu in Francia prima di trasferirsi (dal 1672) in Inghilterra, dove ebbe grande ...
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GREGORI, Carlo Bartolomeo
Nicola Iodice
Nacque a Lucca il 18 apr. 1702 da Pellegrino di Tomeo e Maria di Nardi. Pochi mesi dopo la sua nascita la famiglia, di umili origini, si trasferì a Firenze in [...] progettava la pubblicazione di una serie di volumi illustrati destinata a rappresentare una selezione delle migliori opere d'arte presenti in Toscana.
Il progetto era promosso da F.M.N. Gabburri e A.F. Gori. Nel 1731 questi diede alle stampe il primo ...
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Scultore (Padova 1559 circa - Pisa 1606), nipote dell'omonimo scultore più noto come Minio. Già nel 1580 lavorava a Venezia, ove un gruppo cospicuo di sue opere nel Palazzo Ducale (Telamoni del camino [...] Barbarigo) e in S. Francesco della Vigna (Giustizia e Temperanza, 1592; Mosè; S. Paolo) si ricollegano alla corrente manieristica padovano-toscana della metà del 16º sec., non senza richiami a B. Ammannati. A Padova eseguì tra il 1591 e il 1603, per ...
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Scrittore e giornalista italiano (Roma 1871 - Firenze 1946), figlio di Raffaele. Novelliere e romanziere fino al dopoguerra, critico d'arte, giornalista e saggista, i pregi più evidenti e maggiori dell'opera [...] proprietà, l'ordine, la chiarezza nelle idee e nelle immagini. La sua prosa, formatasi in un clima d'intelligente modernità toscana e italiana, è fluida, limpida e discorsiva; gusto dei classici e parlata viva s'integrano e trovano in essa fusione e ...
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toscanismo
(meno com. toscanéṡimo) s. m. [der. di toscano]. – 1. L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico: il t., quando non è naturale, diventa una posa e un difetto. 2. Parola, locuzione, modo proprio del parlare...
toscanita
toscanità s. f. [der. di toscano]. – L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico, per indicare l’aderenza maggiore o minore ai modi del parlare toscano: uno scrittore di elegante e sorvegliata t.; l’eccessiva...