Si può dire soltanto mia madre e mio padre e non *la mia madre e *il mio padre, certo. E nel caso di mamma o papà (o babbo, come si dice in Toscana e limitate zone contermini)? Trattandosi di nomi con [...] una evidente connotazione affettiva e familiare, ...
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L’uso del dimostrativo codesto è normale in Toscana, ignoto nel resto dell’Italia: parliamo della lingua dell’uso quotidiano, ma anche della lingua delle normali comunicazioni scritte. Sopravvive nella [...] comunicazione scritta burocratico-amministrativ ...
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Benché in molte zone d’Italia fuor di Toscana nella parola ricovero si pronunci aperta la o della sillaba tonica (forse per influsso di parole usatissime come povero), nella fonetica tosco-italiana (quella [...] che detta legge da secoli nella stragrande ...
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Nel caso del nome di parentela secco, l'uso formale vorrebbe sempre l'articolo: la borsa è della zia. Ma con mamma, con babbo (forma abituale in Toscana, ma usata, se pur raramente, anche altrove) e con [...] papà è più comune l'omissione. Perciò, bene la ...
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Il raddoppiamento fonosintattico avviene sempre dopo da, come, dove: ciò accade nella lingua italiana in bocca toscana e costituisce norma, non a caso, per i fini dicitori (attori, doppiatori, annunciatori [...] di “accademia”). Naturalmente la realtà del ...
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La norma tradizionale, letteraria, toscana prevede l'uso dell'articolo davanti al possessivo che precede la denominazione affettiva dei due genitori (la mia mamma, il mio papà o, alla toscana, il mio babbo).Negli [...] ultimi trent'anni, però, si può dire ...
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È una parola presente negli italiani regionali su e giù per lo Stivale, dal Piemonte al Lazio, dalla Toscana alla Basilicata. Oppuramente può anche avere una base dialettale retrostante, come è chiaro [...] dal piemontese opürament (composto dalla congiun ...
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A parte situazioni caratteristiche di certi italiani regionali (pensiamo all'italiano parlato in Toscana, in cui l'esplicitazione dell'allocutivo è normale, in posizione seconda: come tu stai?), l'italiano [...] comune non presenta alcuna obbligatorietà i ...
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L'uso di le una e alle una si spiega per analogia con le altre ore del giorno (sono le sei, ci vediamo alle sei, ecc.). Si tratta di un uso diffuso specialmente nell'Italia centrale (in Toscana; anche [...] a Roma), che affianca il più consueto l'una e al ...
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Tra fine e fino nell'accezione di 'fine, minuto, sottile di diametro o di spessore' v'è una stretta parentela, anche etimologica (dal latino fīne(m), 'limite', nel senso di 'estremo'), tanto che, in molte combinazioni sintagmatiche i due aggettivi s ...
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toscanismo
(meno com. toscanéṡimo) s. m. [der. di toscano]. – 1. L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico: il t., quando non è naturale, diventa una posa e un difetto. 2. Parola, locuzione, modo proprio del parlare...
toscanita
toscanità s. f. [der. di toscano]. – L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico, per indicare l’aderenza maggiore o minore ai modi del parlare toscano: uno scrittore di elegante e sorvegliata t.; l’eccessiva...
Toscana Regione dell’Italia centrale (22.987 km2 con 3.692.555 ab. nel 2020, ripartiti in 273 Comuni; densità 161 ab./km2). Di forma grosso modo triangolare, ha limiti naturali relativamente ben definiti, in quanto corrisponde approssimativamente...
gorgia toscana
La gorgia è un fenomeno fonetico diffuso nei dialetti toscani (noto anche come spirantizzazione o aspirazione toscana). È un processo di ➔ indebolimento che coinvolge le consonanti ➔ occlusive scempie determinando la perdita...