BORGHESI, Diomede
Gian Luigi Beccaria
Nacque a Siena intorno al 1540. Poco sappiamo degli anni della giovinezza: che fu scolaro a Siena di Lodovico Meneghini, docente nello Studio, e che - come ci informa [...] numerosi allo studio di Siena nel sec. XVI, aveva nello stesso anno istituito in quella città la prima cattedra di "lingua toscana"; a quell'insegnamento, per sollecitazione di Cesare d'Este, chiamò il B ., il quale fu il primo, dopo la riforma dello ...
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CERVONI, Giovanni
Nicola Longo
Nacque a Colle Val d'Elsa nel 1508. In base alle poche notizie rimasteci di lui, si può dedurre che la sua famiglia ebbe la possibilità di avviarlo, con profitto, allo [...] , Della storia e della ragione d'ogni poesia, II, 2, Milano 1742, pp. 118, 263; D. Moreni, Bibl. storico-ragionata della Toscana, I, Firenze 1805, p. 253; L. Cheluzzi-G. M. Galganetti, Degli uomini di merito della città di Colle, Colle Val d'Elsa ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] , 1992, pp. 247-267; Id., Corsica, 11 novembre 1220, in Omaggio a Gianfranco Folena, I, Padova 1993, pp. 235-246; P. Manni, Toscana, in Storia della lingua italiana, III, Le altre lingue, a cura di L. Serianni-P. Trifone, Torino 1994, pp. 294-329; R ...
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SCUOLA POETICA SICILIANA, FORTUNA E TRADIZIONE
LLino Leonardi
"Oggi il termine di Siciliani vale a designare i rimatori, di qualsiasi regione italiana, che appartennero a quella corte o le gravitarono [...] tre grandi raccolte di fine secolo, e tra i molteplici canali che convogliarono la lirica federiciana nel cuore della cultura comunale toscana è assai probabile che un ruolo di primo piano l'abbia svolto l'area pisano-lucchese: del resto Pisa si era ...
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Poeti del Duecento: Testi arcaici, Scuola siciliana, Poesia cortese, didattica, popolare e giullaresca, Laude, Dolce StilNovo
Gianfranco Contini
Poeti del Duecento: Testi arcaici, Scuola siciliana, [...] per i Memoriali bolognesi e i serventesi dei Lambertazzi e romagnolo;
Cesare SEGRE, per Guittone d'Arezzo e tutti gli altri toscani fino al Mare amoroso (escluso Chiaro ma incluso frate Ubertino), la Canzone del fi' Aldobrandino, Lapo Gianni.
Ciò che ...
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Storico, letterato ed economista svizzero (Ginevra 1773 - ivi 1842). Lasciata Ginevra nel 1793 per ragioni politiche, si recò in Inghilterra, dove si avviò allo studio dei problemi economici; nel 1794 [...] , incontrato Napoleone, ne sostenne la politica. Dopo Waterloo, S. finì per abbandonare la Svizzera, e visse di nuovo in Toscana e in Inghilterra, ritirato da qualsiasi attività politica. Come storico, S. si ispirò alle teorie di J.-J. Rousseau, ma ...
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DELLA MARRA, Ferrante
Rosario Contarino
Scrittore napoletano vissuto tra la fine del sec. XVI e la prima metà del XVII, appartenne a nobile ed antica famiglia di origine normanna. Fu al servizio del [...] ormai estinti, almeno nel loro ramo napoletano. L'opera è dedicata al "serenissimo principe Ferdinando II granduca di Toscana", del cui "avolo" Ferdinando I il D. riconoscente sembra ancora ricordare i benefici.
I Discorsi furono pubblicati da ...
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Letterato fiorentino (m. Firenze 1569). Frate, cavaliere di S. Giovanni, fu avverso ai Medici, patì l'esilio e, sotto Giulio III, la prigionia. Tradusse Svetonio, scrisse Regole, osservanze e avvertimenti [...] sopra lo scrivere correttamente la lingua toscana (1545), rime, e il poemetto Fisica (post., 1578). ...
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Letterato dalmata (Ragusa, Dalmazia, 1735 - ivi 1820); gesuita, insegnò retorica al Collegio Tolomei di Siena e (dal 1773) eloquenza e letteratura greca a Milano. Fu ambasciatore di Ragusa presso il papa [...] e presso il granduca di Toscana. Lasciò, oltre a traduzioni dell'Odissea (1777) e di altri classici, elegie, epistole, epigrammi e poemetti in latino (De echo, 1764; Navis aeria, ecc. 1768). ...
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CITTADINI, Celso
Gianfranco Formichetti
Nacque il 1º apr. 1553 a Roma da nobile famiglia che vantava tra i propri avi Cecco Angiolieri; il padre Francesco era procuratore della corte romana dove si [...] momento commentato la canzone.
Il C. conservò fino alla morte, avvenuta a Siena il 29 marzo 1627, la cattedra di lingua toscana; gli successe G. Piccolomini che lesse nell'Accademia Filomata (nella quale il C. era detto l'Incitato) un'orazione in suo ...
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toscanismo
(meno com. toscanéṡimo) s. m. [der. di toscano]. – 1. L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico: il t., quando non è naturale, diventa una posa e un difetto. 2. Parola, locuzione, modo proprio del parlare...
toscanita
toscanità s. f. [der. di toscano]. – L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico, per indicare l’aderenza maggiore o minore ai modi del parlare toscano: uno scrittore di elegante e sorvegliata t.; l’eccessiva...