L’accento grave è un tipo di ➔ accento grafico, cioè un segno diacritico che, in forma di barretta obliqua orientata in alto verso sinistra (‵), si pone sulle vocali per segnalarne la messa in evidenza [...] parole portate come esempi è proprio l’accento grave. Ancora nel 1745, nelle Regole ed osservazioni della lingua toscana, Salvatore Corticelli si atterrà sostanzialmente alla regola dell’accentazione greca, proponendo sempre l’uso di accento grave a ...
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In alcune ➔ varietà di italiano si osserva la presenza di ➔ consonanti scempie laddove l’italiano standard presenta consonanti doppie. Questo fenomeno è in genere riconducibile a caratteristiche dialettali [...] di contro a co[lː]’olio, ne[lː]’acqua, de[lː]’anatre. Questo sistema, proprio del pisano-livornese e di tutta la Toscana meridionale, si estende anche a parte dell’Umbria e all’alto Lazio. Nelle stesse zone, questa caratteristica dialettale si trova ...
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Intendiamo con repertorio linguistico l’insieme delle risorse linguistiche a disposizione di una comunità linguistica o di un parlante; nel primo caso si parla di repertorio comunitario, nel secondo di [...] in un continuum pluridimensionale. È così possibile trovare in Italia comunità – e parlanti – di fatto monolingui (tipicamente in Toscana e nelle grandi città del nord-ovest), il cui repertorio linguistico è in ogni caso composto da diverse varietà ...
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Le formule di saluto sono ➔interiezioni secondarie usate all’inizio e alla fine di una conversazione per presentarsi e per congedarsi.
Le diverse formule rispondono a diversi gradi di formalità, a diversi [...] quando tra i parlanti si prevede un distacco definitivo (ad esempio per una partenza o per un litigio).
Ancora oggi in Toscana si prosegue l’uso di addio con valore tradizionale, vivo fino all’Ottocento in tutta Italia, a indicare un congedo non ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] il siciliano per merito della civiltà poetica aulica fondata da Federico II (I, xii); a svalutare i volgari delle città toscane in quanto segno aborrito di municipalismo (I, xiii); e a dare la palma al volgare bolognese (I, xv) perché probabilmente ...
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Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] , marcando anche in ciò la sua distanza da quella che egli considera l’affettazione di tanti contemporanei, non solo toscani (gli «stenterelli» di un celebre verso di “Davanti San Guido”, 1886; Capovilla 1987: 57-59).
In ambito morfologico, indice ...
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Le consonanti occlusive sono suoni momentanei non prolungabili nel tempo (➔ fonetica). Durante la loro produzione è possibile identificare tre fasi: una di impostazione in cui gli organi articolatori si [...] a carico dell’articolazione occlusiva sortiscono il più delle volte un ➔ indebolimento del suono. Nella Toscana centrale la ➔ gorgia toscana innesca una complessa deriva di riduzione articolatoria; le occlusive intervocaliche, in corpo di parola come ...
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L’agiotoponimo è il nome di luogo derivato dal nome di un santo, cioè da un agionimo. Il complesso dei nomi di luogo che traggono origine da agionimi è detto agiotoponomastica. Denominazioni derivanti [...] piuttosto numerosi. Stando alle documentazioni raccolte da Imbrighi (1957), si concentrano in alcune regioni: Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Campania. Il più frequente è Santa Maria, che riprende il nome della Madonna, seguito da ...
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I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] cui diffusione è territorialmente limitata, la spirantizzazione della velare occupa quasi completamente il territorio toscano (➔ toscani, dialetti).
In alcuni dialetti meridionali (➔ siciliani, calabresi e salentini, dialetti), tra cui il calabrese ...
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Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto fenicio la t. aveva, approssimativamente, la forma di una croce di s. Andrea; ma già nell’alfabeto greco questa si raddrizzò e il [...] a d di tutte le t latine tra vocali, o tra vocale e liquida, all’interno di parola; questa sonorizzazione fu accolta più tardi dalla Toscana per imitazione in un buon numero di parole, che sono quindi entrate in italiano con -d- da -t- latina (per es ...
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toscanismo
(meno com. toscanéṡimo) s. m. [der. di toscano]. – 1. L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico: il t., quando non è naturale, diventa una posa e un difetto. 2. Parola, locuzione, modo proprio del parlare...
toscanita
toscanità s. f. [der. di toscano]. – L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico, per indicare l’aderenza maggiore o minore ai modi del parlare toscano: uno scrittore di elegante e sorvegliata t.; l’eccessiva...