Nacque a Venezia nel 1756, di famiglia nobile ma decaduta. Cominciò dal 1765 a scriver tragedie; ma fattosi, per vivere, poeta stipendiato di compagnie drammatiche, si mise al loro seguito, sposando un'attrice, [...] punto d'onore, ecc. Si citano drammi che egli scrisse in quattro giorni, in tre, in due, e anche in uno solo; la tragedia San Catervo fu da lui composta in una settimana per commissione avuta a Tolentino, in onore del Martire protettore della città ...
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Filologo classico, morto a Firenze il 12 agosto 1953.
Tra le ultime opere del B., oltre Le tragedie di Eschilo tradotte in versi italiani, 2 voll., Firenze 1939, discusse come le altre traduzioni del B. [...] medesimo, è una vasta Storia della letteratura latina, 3 voll., Firenze 1942-50, che abbraccia tutta l'età repubblicana e merita di essere considerata, assieme all'Aristotele perduto, la maggiore opera ...
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Ellenista (Milano 1786 - ivi 1858). Fu amico di V. Monti e dei principali studiosi e letterati del suo tempo. Compose una tragedia d'argomento biblico, La figlia di Jefte; ma fu soprattutto traduttore, [...] specialmente dal greco (tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide). ...
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Autore drammatico (n. Parigi fra 1570 e 1575 - m. 1632 circa). Fu al seguito di compagnie d'attori e compose un enorme numero di tragedie, tragicommedie e pastorali, molte perdute; il suo teatro, privo [...] di valore artistico, valse a diffondere tra il pubblico l'interesse per l'arte drammatica, preparando le condizioni propizie al sorgere del teatro classico francese ...
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Gratarolo, Bongianni
Aldo Vallone
Letterato, nato a Salò, appartenente alla seconda metà del sec. XVI; nessun dato biografico sembra sicuro. Fu autore di tragedie d'ispirazione senechiana e di un'utile [...] Istoria benacense. Come lettore di D. s'inserisce nell'aspra polemica, suscitata dal Castravilla, con una sua Difesa di D. contro l'oppositioni del Castravilla, inedita, custodita nella Biblioteca Vaticana ...
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1. Figlio (5º sec. a. C.) del grande tragico Eschilo; vinse quattro volte nei concorsi tragici con opere del padre, ma compose egli stesso tragedie proprie. Nel 431 a. C. vinse su Sofocle ed Euripide. [...] Di un suo fratello, anch'egli poeta tragico, ci è noto soltanto il nome: Bione (o Eveone). 2. Poeta e grammatico greco (n. Calcide d'Eubea 276 a. C. - m. 187 a. C.). Visse a lungo ad Atene, poi fu a capo ...
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Letterato portoghese (n. Lisbona 1576 - m. 1660), figlio di Francisco de Andrade. Compose opere di carattere storico (Exame de Antiguidades, 1616) e, in latino, alcune tragedie e un poema epico (Chauleida). ...
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Tragico ateniese del sec. V a. C., figlio di una sorella di Eschilo. Poco ci dicono i frammenti rimastici delle sue tragedie (è attestata una tetralogia Pandionide); resta solo la sorprendente notizia [...] di una sua vittoria su Sofocle, nell'agone in cui il grande tragico presentava l'Edipo re. Dagli attacchi e dalle beffe dei comici, in prima linea Aristofane, si può indurre che la sua arte (o tecnica ...
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Uomo politico e autore tragico (Costantinopoli 1764 - Parigi 1811), fratello di André, fu membro della Convenzione, del Consiglio dei Cinquecento, del Tribunato. Tra le sue tragedie: Charles IX (1789); [...] Henri III (1791); Caîus Gracchus (1792); Fénelon (1793); Timoleon (1794); Tibère (1819, postuma), considerata la migliore. Le opere dello Ch. furono raccolte in 8 volumi (Parigi 1824-26) ...
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Poeta drammatico viennese, nato il 26 dicembre 1771, morto il 28 luglio 1811. Ebbero fama specialmente le sue tragedie patriottiche e classicheggianti, Regulus (1802), che Goethe fece rappresentare anche [...] a Weimar, e Coriolanus (1804), per la quale Beethoven scrisse più tardi la famosa Ouverture. Ma le speranze suscitate non si avverarono, e anche le sue liriche patriottiche Lieder österreichischer Wehrmänner ...
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tragedia
tragèdia (poet. ant. tragedìa) s. f. [dal lat. tragoedia, e questo dal gr. τραγῳδία, comp. di τράγος «capro» e ᾠδή «canto»]. – 1. a. Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato,...
tragediabile
tragediàbile agg. [der. di tragedia], letter. – Di argomento (vicenda mitica, storica o d’invenzione) che si presta a essere svolto in una tragedia; è voce coniata dall’Alfieri: quel tema per sé stesso infelice, e non t. da chi...