Poeta spagnolo (Madrid 1764 - Orthez, Francia, 1809). Fu redattore della Gaceta de Madrid, dove pubblicò nel 1809 alcuni articoli antifrancesi per i quali fu arrestato e condotto in Francia. Fu amico di [...] Meléndez Valdés. Nelle tragedie (La condesa de Castilla, Zoraida, Idomeneo) seguì rigidamente le norme della scuola neoclassica, mentre nelle liriche raccolte in Poesías (1798) si avvicinò spesso alla sensibilità romantica. ...
Leggi Tutto
Scrittore francese del secolo XVI, nato a Châteauroux, dove coprì varî uffici pubblici. Tradusse gli Economici d'Aristotele (1554) e trattò, insieme con la poesia satirica d'argomento politico, la drammatica, [...] 1888): l'argomento del dramma è la morte di Mustafà, strangolato per ordine di Solimano, e fu ripreso in due tragedie francesi del secolo successivo, del Mairet e del Dalibray (i quali però imitarono il Solimano del Bonarelli). Alla Sultana va ...
Leggi Tutto
Poeta (Bologna 1665 - ivi 1727). Cominciò come marinista, poi, entrato in Arcadia (1698) col nome di Mirtilo Dianidio, si avvicinò a Petrarca; fu prof. di eloquenza all'univ. di Bologna (1707), città nella [...] di dare al dialogo un tono più dimesso: di che fu criticato. Ma non per colpa del verso riuscirono fiacche le sue tragedie, nelle quali portò l'atmosfera dell'Arcadia (Ifigenia è la più nota tra esse; più scolastiche Rachele e Alceste). Migliori le ...
Leggi Tutto
Attore (Parigi 1729 - ivi 1788), ammirato da Voltaire che gli fu prodigo d'aiuti e lo fece ammettere alla Comédie-Française (1750). Di aspetto volgare, privo di voce melodiosa, ebbe però rara potenza espressiva. [...] Nelle tragedie di Voltaire fu ammirato come Zamore in Alzire, Mahomet e Orosmane in Zaïre; grandi successi ebbe anche a Ferney, presso Voltaire, e in Germania, a Bayreuth, a Berlino e a Potsdam, dove fu invitato da Federico II. Alla Comédie-Française ...
Leggi Tutto
Fabbri, Edoardo
Enzo Esposito
Letterato e uomo politico (Cesena 1778 - ivi 1853); si formò alla scuola alfieriana e vide nel teatro il mezzo più diretto ed efficace di comunicazione con il pubblico. [...] Scrisse numerose tragedie, nelle prime delle quali, pur affrontando temi storici, aderì al più rigido classicismo formale. Nella Francesca da Rimini (1801) sono evidenti l'interesse per l'ambientazione storica e il sentimento patriottico, motivi ...
Leggi Tutto
Uomo politico e scrittore, nato a Spoleto il 15 febbraio 1803, morto ivi il 22 giugno 1884. Attese in giovinezza agli studî classici e alla poesia (Versi a Giulia, Firenze 1824) e tentando tragedie calde [...] fu espulso. Trovato nu0vo rifugio in Piemonte, vi fece rappresentare un poema drammatico Dante Alighieri (Torino 1856), compose nuove tragedie e un poco fortunato dramma moderno in versi, Rodolfo e Maria. Visse qualche anno in Francia, e solamente il ...
Leggi Tutto
Nacque il 12 febbraio 1801 a Venezia, e vi morì il 23 dicembre 1850. Giovinetto ancora, l'esempio dello Sgricci lo trasse a girare il Veneto improvvisando con gran plauso tragedie; ma ben presto abbandonò [...] la poesia estemporanea. Stabilitosi a Padova, attese, per conto della tipografia della Minerva, a pubblicare classici, a tradurre, a comporre biografie e opere filologiche varie. Ma la poesia non è per ...
Leggi Tutto
Musica
Spettacolo, detto anche melodramma, in cui l’azione teatrale si sviluppa attraverso la musica e il canto. Pur assumendo denominazioni diverse a seconda di argomento (o. buffa, o. seria), epoca e [...] cenacolo di musicisti e letterati che si riuniva a Firenze in casa del conte G. Bardi e che propugnava il ritorno alla tragedia classica, basata su una stretta adesione della musica al testo. Il primo esempio fu Dafne (1598 ca., O. Rinuccini-I. Peri ...
Leggi Tutto
Zoozmann, Richard
Theodor W. Elwert
Scrittore tedesco (Berlino 1863 - Herrenalb 1934), traduttore di Dante. Impiegato di banca, poi pubblicista, iniziò la sua carriera letteraria come poeta, ottenendo [...] il premio Schiller (1888); scrisse anche varie tragedie e sviluppò un'intensa attività culturale curando edizioni di scrittori inglesi, spagnoli, italiani, francesi; diffusissimo fu il suo repertorio di citazioni da tutte le letterature ( ...
Leggi Tutto
Poeta (Parigi 1734 - ivi 1780). Scrisse moltissimo, in ogni campo, mostrando grande versatilità e varietà di gusti, e si adeguò perfettamente al tono leggero, frivolo, della poesia del suo tempo, specie [...] di quella amorosa. Delle sue tragedie, oggi pressoché illeggibili, ebbe successo nel 1773 Régulus (1765), mentre in alcune delle sue commedie è possibile cogliere la grazia salottiera del suo tempo (Les prôneurs ou le Tartuffe littéraire, 1777); fra ...
Leggi Tutto
tragedia
tragèdia (poet. ant. tragedìa) s. f. [dal lat. tragoedia, e questo dal gr. τραγῳδία, comp. di τράγος «capro» e ᾠδή «canto»]. – 1. a. Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato,...
tragediabile
tragediàbile agg. [der. di tragedia], letter. – Di argomento (vicenda mitica, storica o d’invenzione) che si presta a essere svolto in una tragedia; è voce coniata dall’Alfieri: quel tema per sé stesso infelice, e non t. da chi...