AMBROGI (Ambrogio), Antonio Maria
Anna Buiatti
Nacque a Firenze il 13 giugno 1713 ed entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù il 31 ott. 1729. Fu insegnante di retorica prima a Firenze e poi, dal [...] , Firenze 1752.
Preceduti dalle traduzioni singole della Zaira e dell'Alzira (entrambe, Firenze 1749), questi due volumetti raccolgono otto tragedie e cioè la Zaira, il Maometto, il Giunio Bruto,la Morte di Cesare l'uno, l'Alzira, la Marianna, la ...
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Poeta e drammaturgo francese (La Ferté-Milon, Aisne, 1639 - Parigi 1699); rimasto ben presto orfano di madre e di padre, fu allevato dalla nonna, Marie des Moulins, molto vicina all'ambiente di Port-Royal; [...] ), per le nozze di Luigi XIV; si accostò al teatro, abbozzando le scene, andate perdute, di una Amasie e di una tragedia sugli amori di Ovidio. Dopo un soggiorno a Uzès, dove si era recato con la speranza di ottenere un beneficio ecclesiastico, tornò ...
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Nato a S. Biagio, presso Ventimiglia, nel 1772, morto in una villa presso Milano, il 13 ottobre 1824. Mediocre poeta, fu per qualche tempo fra gli ossianeggianti, ma per lo più classicheggiò, seguendo [...] le orme del Parini e degli altri maggiori del tempo suo, in una poesia storico-allegorica, Camillo, che non finì, in due tragedie (Ifigenia e Sofonisba) e in liriche varie. Dotto di ebraico, di greco e di latino, insegnò in varie case private, fu ...
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Poeta tragico, nato a Digione il 13 febbraio 1674, morto a Parigi il 17 giugno 1762. Studiò legge, ma la vocazione lo trasse al teatro. Rifiutatagli alla lettura la tragedia Mort des enfants de Brutus, [...] et Thyeste (1707), Électre (1708). Rhadamiste et zénobie (1711), il suo capolavoro, gli diede durevole nome; con le successive tragedie Xerxès (1714) e Sémiramis (1717) la sua arte andò declinando. Volse allora le spalle al mondo e, geloso della ...
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Scrittore americano di versatile ingegno, nato nel 1806 a New Castle (Delaware). Si addottorò in medicina nel 1827, ma esercitò la sua professione soltanto un anno, abbandonandola in seguito per dedicarsi [...] agli autori drammatici americani dato dall'attore Forrest lo invogliò a scrivere per il teatro. Delle sue quattro tragedie, composte tenendo presenti i modelli elisabettiani, la prima: Pelopidas, or The Fall of Polemarchs (1830) non fu rappresentata ...
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Attore, del quale la notorietà ebbe inizio a Napoli nel 1799, col Bruto. Arrestato nei moti politici napoletani, esulò poi in Francia donde tornò in Italia. Era nato a Firenze verso il 1780, da civile [...] famiglia che abbandonò per darsi all'arte. E fu il tipo rappresentativo più perfetto dell'interprete delle tragedie dell'Alfieri e del Niccolini. Bello, aitante e vigoroso tanto nel parlare quanto nel gestire, s'investiva delle sue parti a segno da ...
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Drammaturgo, nato a Vienna il 28 maggio 1733, morto il 15 agosto 1819. Fu uno dei più rigidi sostenitori e imitatori della scuola classicista francese, uno degli ultimi fedeli a Gottsched e combatté vivacemente [...] e l'"imbarbarimento" del teatro tedesco da parte della generazione dello Sturm und Drang. Fra le sue molte tragedie in alessandrini di schema francese si ricorda Cleopatra und Antonius, composta come antidoto al "malefico" Shahespeare. Fra le ...
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SANTRA (Santra)
Cesare Giarratano
Fu uno dei maggiori filologi dell'età ciceroniana. Da una citazione di Girolamo si rileva che in ordine di tempo si deve porre fra Varrone (nato nel 116) e Cornelio [...] e De antiquitate verborum (almeno tre libri): ne restano pochi frammenti (Funaioli, Gramm. Rom. Fragm., p. 384). Scrisse anche tragedie: ne abbiamo un titolo solo e per di più incerto (Nuntii Bacchi?) e quattro versi (Ribbeck, Tragic. Rom. Fragm., 3 ...
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Filosofo e scrittore latino (n. Cordova 4 a. C. - m. 65 d. C.). Figlio di Seneca il Retore, compì i suoi studî a Roma, con Papirio Fabiano, retore e filosofo stoico, lo stoico Attalo, il cinico Demetrio [...] dominio delle passioni, in una dignitosa austerità. L'interesse per l'uomo dalla psicologia tormentata e contraddittoria ispira anche le tragedie, dove lo spirito barocco dello stile di S. raggiunge l'apice; il gusto per lo studio dei caratteri, per ...
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Drammaturgo inglese (Londra 1570 circa - ivi 1627). La maggior parte della sua opera fu composta in collaborazione con altri, specie con W. Rowley e Th. Dekker. Avvocato a Gray's Inn nel 1593 circa, si [...] nel 1652, tratta da due novelle del Boccaccio, II 2 e III 3; The spanish gipsie, 1623); ma è noto soprattutto per le tragedie, che sono costruite con mano esperta e contengono la sua poesia migliore: The changeling (circa 1621, in collab. col Row ley ...
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tragedia
tragèdia (poet. ant. tragedìa) s. f. [dal lat. tragoedia, e questo dal gr. τραγῳδία, comp. di τράγος «capro» e ᾠδή «canto»]. – 1. a. Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato,...
tragediabile
tragediàbile agg. [der. di tragedia], letter. – Di argomento (vicenda mitica, storica o d’invenzione) che si presta a essere svolto in una tragedia; è voce coniata dall’Alfieri: quel tema per sé stesso infelice, e non t. da chi...