PIZZETTI, Ildebrando
Musicista, nato a Parma il 20 settembre 1880. Fece tutti gli studî musicali nel Conservatorio di Parma, dal 1896 al 1901, avendo a maestri Telesforo Righi e Giovanni Tebaldini. Insegnò [...] .
Oltre alle opere Fedra; Dèbora e Iaéle; Lo straniero; Fra Gherardo; Orsèolo, egli ha scritto musica di scena per tragedie greche e di G. D'Annunzio, musica sinfonica (Concerto dell'Estate; Rondò Veneziano, ecc.), musica da camera (Quartetti, Sonate ...
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Commediografo spagnolo (Madrid 1731 - ivi 1794). Il suo teatro, di grande valore storico e documentario, fonde talvolta l'ultima tradizione della commedia mitologica calderoniana con i nuovi interessi [...] de San Isidro (1766), El rastro por la mañana (1770). In altre composizioni fece la parodia delle tragedie neoclassiche di gusto francese. Tradusse inoltre da varie letterature straniere, particolarmente dall'italiana (Metastasio) e dalla francese ...
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Romanziere irlandese (Dublino 1782 - ivi 1824). Sulle orme di M. G. Lewis e di Ann Radcliffe scrisse romanzi "neri", aggiungendo allo scenario consueto in queste narrazioni una sua nota di terrore più [...] or the family of Montorio (1807) e The Milesian chief (1811), il capolavoro è Melmoth the wanderer (1820) di cui O. Wilde si ricordò nel suo romanzo The picture of Dorian Gray. M. scrisse anche alcune tragedie, di cui Bertram (1816) è la migliore. ...
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. Nacque intorno al 436; e giovanissimo, col suo primo dramma, conseguiva alle feste Lenèe la vittoria che fu festeggiata nel convivio da cui Platone trasse argomento per il suo Simposio.
Dal discorso [...] intermezzo musicale tra i varî episodi. Da antichi e da moderni gli fu attribuito a gran merito l'avere scritto una tragedia, Il fiore, in cui, staccandosi interamente dal mito, aveva inventata di suo la favola: es. primo ed unico nella storia della ...
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MODENA, Giacomo
Alberto Manzi
Attore, nato a Mori (Trentino) nel 1766, morto a Treviso nel 1841. Mandato a Verona per imparare a fare il sarto, si appassionò al teatro e, dopo essersi provato coi filodrammatici, [...] grandi progressi.
Il M. riuscì nella figura del "tiranno", specie nell'Aristodemo, meritando gli elogi del Monti, e nelle tragedie dell'Alfieri. Nel repertorio del Goldoni fu efficacissimo. Passò poi con Pellandi, e nel 1798 era con Oliva-Bianchi a ...
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POMPONIO Secondo (P. Pomponius Secundus)
Massimo LENCHANTIN DE GUBERNATIS
Personaggio romano del I sec. d. C. Dopo il supplizio di Seiano, P. fu accusato d'avere ospitato Elio Gallo, che sembra fosse [...] . Per una vittoria sui Catti, nel 50 d. C., gli fu concesso l'onore del trionfo.
Grande fama ebbero le sue tragedie, a cui i critici antichi attribuivano pregi d'erudizione e di purezza stilistica, ma non intima forza drammatica. Di esse sono citati ...
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BRIGNOLE SALE, Antonio
Giuseppe Locorotondo
Nato a Genova il 22 maggio 1786 da Giulio e dalla senese Anna Pieri, nel 1798 fu mandato a proseguire gli studi nel collegio Tolomei di Siena, insieme al [...] mostrando attitudine per la letteratura e coltivando l'arte della declamazione (della quale avrebbe dato numerosi saggi recitando tragedie affieriane nel teatrino domestico della sua villa di Voltri), si formò una solida cultura e completò gli studi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dopo un inizio segnato dalla dipendenza dalla produzione drammaturgica straniera, [...] nuovi che traggono ispirazione dai drammaturghi inglesi, si deve ricordare Jakob Ayrer di Norimberga, autore di ben 100 pièce fra tragedie e farse, in cui la spettacolarità, il fasto delle scene e la musica prevalgono di gran lunga sulle finalità ...
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BIANCHI, Giovanni Antonio
Giuseppe Ricuperati
Nacque a Lucca il 2 ott. 1686 da Giovanni Francesco e Caterina Felice, cittadini lucchesi. Il suo nome di battesimo fu Carlo Augusto. Entrò a sedici anni [...] si recò al capitolo generale a Milano, dove pronunciò un'orazione latina, che fu pubblicata. Aveva vivi interessi letterari e componeva tragedie, ma, ben più interessante della sua attività di poeta arcadico, si faceva intanto luce in lui la sua vera ...
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ZAULI SAJANI, Tommaso
Sergio Portelli
Nacque a Forlì il 7 giugno 1802 da Giovanni ed Eleonora Sacchi.
Compì gli studi universitari a Bologna dove, conseguita la nomina di baccelliere nella facoltà di [...] italiano, Malta 1966, pp. 47, 54 s., 59, 62, 69, 87, 100 s.; R. Carloni Valentini, Dall’imitazione al plagio: Racine nelle tragedie di Emanuele Lassala e T. Z.S., in Aevum, XLIII (1969), 5, pp. 511-530; V. Bonello - B. Fiorentini - L. Schiavone, Echi ...
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tragedia
tragèdia (poet. ant. tragedìa) s. f. [dal lat. tragoedia, e questo dal gr. τραγῳδία, comp. di τράγος «capro» e ᾠδή «canto»]. – 1. a. Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato,...
tragediabile
tragediàbile agg. [der. di tragedia], letter. – Di argomento (vicenda mitica, storica o d’invenzione) che si presta a essere svolto in una tragedia; è voce coniata dall’Alfieri: quel tema per sé stesso infelice, e non t. da chi...