Letterato (Verona 1732 - ivi 1757). Benemerito degli studî danteschi, oltre a liriche petrarchistiche, scrisse tragedie: dapprima sulle orme di S. Maffei (Medo, 1754), poi a imitazione del teatro tragico [...] francese (Teonoe, 1755) ...
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Scrittore francese (castello di Soliers, Marche, 1601 - Parigi 1655), autore di versi di varie tragedie (fra cui Mariane, 1636), commedie (Le Parasite, 1654) e di un romanzo a sfondo autobiografico, Le [...] page disgracié (1643), vivace pittura dei costumi del tempo ...
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Drammaturgo francese (Nancy 1760 - Parigi 1828). Dopo un volume di Poésies diverses (1785), scrisse tragedie liriche e alcuni libretti d'opera. Tra i suoi drammi più noti: Médée (1797), Léon (1799), Lysistrata [...] (1802), Abel (1810). Fu critico drammatico del Journal de l'Empire e del Journal des Débats ...
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Oratore e poeta tragico latino (1º sec. d. C.), di cui si ricordano delle tragedie (Medea, Tieste, e le praetextae: Catone e Domizio), destinate solo alla recitazione. È l'interlocutore principale del [...] Dialogus de oratoribus di Tacito, dove sostiene che è preferibile dedicarsi alla poesia che all'eloquenza. Molto probabilmente errata è la sua identificazione col retore Materno, condannato a morte da ...
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Poeta e drammaturgo (Oxford 1606 - Londra 1668), creduto figlio di W. Shakespeare. Autore di tragedie e commedie, di cui le migliori (The wits, 1633; Unfortunate lovers, 1643; Love and honour, 1649) furono [...] assai lodate da S. Pepys. Fu creato poeta laureato nel 1638. Attivo sostenitore di Carlo I, ebbe il titolo di baronetto all'assedio di Gloucester (1643). Scrisse un lungo poema epico, Gondibert (1651), ...
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Autore drammatico italiano (Novi Ligure 1816 - Gazzuolo 1882). Il suo teatro, che comprende fra tragedie, drammi e commedie un'ottantina di lavori in prosa e in versi, alcuni applauditissimi, rivela soprattutto [...] una notevole abilità tecnica sia che indaghi problemi sociali (Il poeta e la ballerina, 1841; Le tre classi della società, 1844-47; La colpa vendica la colpa, 1854; La morte civile, 1861), sia che rievochi ...
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Poeta e drammaturgo spagnolo (Barbastro 1559 - Napoli 1613), fratello di Bartolomé Juan; scrisse le tragedie Filis, perduta, Isabella, e Alejandra, lodate da Cervantes come modelli di regolarità classica, [...] ma scarsamente interessanti. Compose sonetti, odi, canzoni, epistole, satire nelle quali è evidente l'imitazione di Orazio, Petrarca, Tasso e Garcilaso: furono pubblicate in Rimas, a cura del figlio Gabriel ...
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Letterato (n. Bologna 1604 - m. mentre attraversava il Po 1657), autore di romanzi politici, di tragedie (Aristobolo, Ottone), di una riduzione e rimanipolazione della versione di A. Caro del romanzo di [...] Longo Sofista, che pubblicò come sua ...
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Drammaturgo greco (Mitilene 1834 - ivi 1907), filologo, prof. di storia all'univ. di Atene. Scrisse tragedie in trimetri giambici e in lingua arcaizzante, alternando con pari efficacia le suggestioni del [...] romanticismo (Μαρία Δοξοπατρῆ "Maria Doxopatrì", 1857) ai nitori della classicità (Μερόπη "Merope", 1866; Φαύστα "Fausta", 1893). La sua opera teatrale è raccolta in Δράματα ("Drammi", 1903) ...
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Scrittrice francese (Alençon 1632 - ivi 1683); condusse vita galante e avventurosa. È ricordata per alcune tragedie (Manlius, 1662; Nitétis, 1664), la tragicommedia Le Favory (1665), e soprattutto per [...] alcuni romanzi amorosi (Les desordres de l'Amour, Annales galantes, Les amours des grands hommes, Le journal amoureux, ecc.) che ebbero ai suoi tempi effimero successo ...
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tragedia
tragèdia (poet. ant. tragedìa) s. f. [dal lat. tragoedia, e questo dal gr. τραγῳδία, comp. di τράγος «capro» e ᾠδή «canto»]. – 1. a. Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato,...
tragediabile
tragediàbile agg. [der. di tragedia], letter. – Di argomento (vicenda mitica, storica o d’invenzione) che si presta a essere svolto in una tragedia; è voce coniata dall’Alfieri: quel tema per sé stesso infelice, e non t. da chi...