Filosofo tedesco, nato nel 1842 in Coswig, morto a Berlino nel 1918. Professore dal 1873 al 1912 nell'università di Marburgo, vi capeggiò quella corrente filosofica che prese appunto il nome di scuola [...] 'etica, come teoria del puro volere, l'estetica, come teoria del puro sentimento: cioè le tre indagini dei principî trascendentali che condizionano l'obiettività ideale delle sfere teoretica, etica ed estetica. Il mondo dell'eticità ha, per il C., il ...
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PURO
Guido Calogero
. Aggettivo largamente usato nella terminologia filosofica, specie dall'età di Kant in poi. Già nel sec. XVII il termine era stato usato dagli gnoseologi per designare l'attività [...] all'apriori anche il nome di "puro" era del resto facilmente comprensibile, in quanto pensava che le forme trascendentali si fondessero poi, nella sintesi, col materiale empirico proveniente dalla cosa in sé. Nell'idealismo postkantiano, il termine ...
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CARABELLESE, Pantaleo
Fulvio Papi
Nacque da Salvatore e da Isabella de Vincenzo a Molfetta (Bari) il 6 luglio del 1877, e nel seminario della città natale egli frequentò sia il ginnasio sia il liceo. [...] concepita come diversità: lo permette l'ontologismo critico, determinando il rapporto tra l'identico e il diverso - in quanto trascendentali della coscienza: l'uno, l'unicità in quanto qualità-inseità dell'oggetto, l'altro, la molteplicità, in quanto ...
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MOLTEPLICITÀ
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
. Il problema filosofico della molteplicità nasce nella scuola eleatica, con la polemica zenoniana in difesa di Parmenide. Considerato l'ente parmenideo [...] e la molteplicità (il "molteplice dell'esperienza") al materiale oggettivo che tale conoscenza ordina nelle sue forme trascendentali. Così la molteplicità viene respinta al limite dell'irrazionale e la razionalità fatta consistere nella sua stessa ...
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MARESCA, Mariano
Ignazio Volpicelli
– Nacque a Piano di Sorrento il 23 maggio 1884 da Pasquale e da Angela De Gennaro. Nel 1912 si laureò in filosofia all’Università di Napoli, dove fu allievo di F. [...] differenza di altri neokantiani, la duplice illusione realistica in cui era incorso I. Kant col trasformare i fattori trascendentali della sintesi a priori in radici ontologiche della nostra conoscenza, vale a dire in due realtà assolute, oggetto di ...
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Enriques, Federigo
Matematico, filosofo e storico italiano della scienza (Livorno 1871 - Roma 1946). Prof. di geometria proiettiva e geometria superiore nell’univ. di Bologna (1896), poi in quella di [...] . L’analisi delle geometrie non euclidee condusse E. a rivalutare Kant, da lui criticato per aver separato le forme trascendentali dall’io empirico, ma apprezzato per aver messo in luce il versante sia oggettivo sia soggettivo del conoscere contro i ...
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Teologia platonica sull'immortalita degli animi (Theologia platonica de immortalitate animorum)
Teologia platonica sull’immortalità degli animi
(Theologia platonica de immortalitate animorum) Opera [...] con il piano sublunare, fino ai livelli più elevati e angelici della realtà celeste – e pervenire fino alle idee trascendentali e all’unione con Dio. L’anima assurgendo a tali livelli del reale si riconosce come simile alle intelligenze e ...
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istruzione Applicazione volta all’apprendimento di quanto è stato sperimentato da altri in un ramo dello scibile, in un’arte, in un’attività pratica, allo scopo di fare proprie tali esperienze, ed eventualmente [...] didattiche, come per es., nella letteratura pianistica, gli Studi op. 10 e op. 24 di F. Chopin o gli Studi trascendentali di F. Liszt.
Composizione strumentale in più tempi, ognuno dei quali concepito nel quadro di una danza, più o meno idealizzata ...
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TRASCENDENTE e TRASCENDENTALE
Guido Calogero
. Unica è l'origine, e in certa misura anche la storia, di questi due famosi termini filosofici, giunti d'altronde in età moderna a caratterizzare posizioni [...] un salire nella scala dell'essere allontanandosi sempre più dalla soggettività pensante, si delinea così il trascendere del "trascendentale", che è invece un risalire verso le più profonde e universali forme del conoscere e quindi un avvicinarsi alle ...
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SCHULZE, Gottlob Ernst (più noto col nome di Aenesidemus o di Aenesidemus-Schulze, dal titolo della sua opera principale)
Guido Calogero
Filosofo tedesco, nato a Schloss Helldrungen (Turingia) il 23 [...] nell'idea della cosa in sé e della sua inconoscibilità) quanto in quella della natura del soggetto, cioè delle funzioni trascendentali del conoscere. Rivendica perciò, contro Kant, Hume, e torna a rinchiudersi nel suo scetticismo: nel che è il limite ...
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trascendentale
agg. [dal lat. mediev. transcendentalis, der. del lat. class. transcendĕre: v. trascendere]. – In senso generico, che trascende, cioè va oltre, supera certi limiti, un certo grado, un certo ordine. In partic.: 1. In filosofia,...
trascendentalismo
s. m. [der. di trascendentale]. – 1. In filosofia, ogni concezione che ponga a proprio fondamento l’idea del trascendentale, negli sviluppi che la teoria kantiana ha avuto nell’idealismo di Fichte e di Schelling e nelle altre...