Toscana (Tuscia)
Giancarlo Savino
Pier Vincenzo Mengaldo
Registrare, col proposito di una completa rassegna, tutti gli echi prodotti nell'opera di D. dalla memoria della terra in cui egli nacque e consumò [...] , i lupi per i Fiorentini, le volpi per i Pisani), cosicché il quadro della T., pennellato in termini di trasfigurazione morale e simbolica, reca uno dei più perentori giudizi danteschi sui guasti dell'ordinamento comunale del suo tempo e costituisce ...
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Rotha, Paul
Francesca Vatteroni
Nome d'arte di Paul Thompson, storico, critico, produttore e regista cinematografico inglese, nato a Londra il 3 giugno 1907 e morto a Wallingford il 7 marzo 1984. Convinto [...] il cinema alla realtà fotografica allontanandolo da quella cinematografica ‒ non rifiutò, anzi auspicò, la possibilità di una trasfigurazione poetica sia nel documentario sia nel film a soggetto. Nei successivi Celluloid. The film today (1931), una ...
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Schoedsack, Ernest B. (propr. Schoedsack, Ernest Beaumont)
Lorenzo Esposito
Regista cinematografico statunitense, nato l'8 giugno 1893 a Council Bluffs (Iowa) e morto ivi il 23 dicembre 1979. La sua [...] mitologie del vampiro e del mad doctor s'intrecciano utilizzando una vorticosa caccia all'uomo in un'isola sperduta come trasfigurazione fantastica delle paure e delle aspirazioni di un'intera epoca. S. crea una fitta rete di ombre e chiaroscuri che ...
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Cromwell, John (propr. Elwood Dager)
Lorenzo Esposito
Regista e attore teatrale e cinematografico statunitense, nato a Toledo (Ohio) il 23 dicembre 1887 e morto a Santa Barbara (California) il 26 settembre [...] la tensione drammatica e sensuale su cui si fonda la dialettica tipica di C. tra direzione degli attori e trasfigurazione della messa in scena. Le trame eccessive e tutte giocate sulla funzionalità filmica dell'inverosimile di cui si compone ...
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CAPELLI, Enrico
Sisto Sallusti
Nato a Bologna il 29 dicembre del 1828 da Giovanni e da Chiara Molina e laureatosi in legge, intraprese la carriera teatrale, fregiandosi del titolo negli elenchi del [...] E. Kean, per certi aspetti della vita, assomigliò al C., che lo conobbe e sentì congeniale attraverso la trasfigurazione, pur convenzionale, del drammaturgo francese, il quale, comunque, non badò a cogliere gli effetti della lenta, inesorabile ...
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vergognarsi [vergognasse, cong. imperf. I singolare. La forma assoluta prevale su quella pronominale, con lo stesso significato: cfr. F. Brambilla Ageno, Il verbo nell'italiano antico, Milano-Napoli 1964, [...] Vita Nuova e riguardano D. che si trova, suo malgrado, a tradire il sentimento d'amore che vorrebbe tener celato. La trasfigurazione in cui cade, incontrando Beatrice a una festa, lo espone al ‛ gabbo ' delle donne presenti (Vn XIV 7); riavutasi, mi ...
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Trasmissione di programmi parlati o musicali, effettuata per mezzo di radioonde da enti pubblici e privati con finalità di informazione, ricreative e culturali.
Gli esordi delle trasmissioni radiofoniche [...] ), superarono la funzione puramente informativa per diventare un nuovo genere, a metà strada fra la cronaca e la trasfigurazione epica e lirica.
Intanto il regime fascista aveva emanato direttive che riguardavano tutti i settori della cultura di ...
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Pittore (Pratovecchio, Casentino, 1397 - Firenze 1475). P. U. fu della generazione di Masaccio e di Brunelleschi; il rigore prospettico e la potenza plastica delle loro opere impressionarono il suo spirito, [...] Museum) e il S. Giorgio e il drago (Parigi, Musée Jacquemart-André; Londra, National Gallery), caratterizzati da una trasfigurazione irreale e fiabesca del dato naturale, e i ritratti (Dama, New York, Metropolitan Museum) modulati da linee sottili e ...
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Nome con cui è noto il pittore Giovanni Battista di Iacopo de' Rossi (Firenze 1495 - Parigi 1540). Tra i maggiori esponenti, con il Pontormo e D. Beccafumi, del primo manierismo fiorentino, rivelò il suo [...] in seguito al Sacco del 1527, a Sansepolcro dipinse la Deposizione (1527-28, S. Lorenzo) e a Città di Castello la Trasfigurazione (1528, duomo). Nel 1530 si recò in Francia, dove fu pittore ufficiale della corte e lavorò alla decorazione del castello ...
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Scrittore russo, nato il 17 gennaio 1860 a Taganrog nell'Ucraina. Il nonno paterno era stato servo della gleba, ma il padre riuscì ad elevarsi di condizione, tanto da poter anche avviare agli studî i figlioli. [...] ora in sintesi lo sviluppo dell'arte cechoviana, che, nel suo primo periodo, ha una tendenza prevalentemente comica. La trasfigurazione comica o caricaturale delle figure di Č. si compie per lo più senza sfoggio di situazioni straordinarie, senza un ...
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trasfigurazione
trasfigurazióne (ant. transfigurazióne) s. f. [dal lat. transfiguratio -onis]. – L’atto, il fatto di trasfigurare, di trasfigurarsi; mutamento di figura o di aspetto o di espressione: molte di queste donne, accorgendosi de...
trasfiguramento
trasfiguraménto (ant. transfiguraménto) s. m. [der. di trasfigurare], non com. – Il trasfigurare, il trasfigurarsi: propuosi di dire parole, ne le quali ... significasse [= significassi] la cagione del mio trasfiguramento (Dante),...