GEORGIA, civiltà della
S. J. Amiranasvili
Le ricerche scientifiche degli ultimi anni hanno permesso di stabilire che il nucleo fondamentale della popolazione della Georgia è autoctono ed ha sempre occupato [...] è stata ritrovata una grande quantità di scuri di rame di forma affine a quella della scure di rame del kurgan di Maikop e delle dello sviluppo dell'arte georgiana subirono una radicale trasformazione. Tbilisi (Tiflis) diventò la residenza dell'emiro ...
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SESTO
Manlio Leo Mezzacasa
(da Sesto). – Capostipite di questa famiglia di orefici e intagliatori di coni presso la Zecca veneziana attivi tra il tardo Trecento e la seconda metà del Quattrocento fu [...] , in virtù dell’omonimia, giustificazione alla trasformazione, di gusto prettamente umanistico, del nome , 1995, pp. 102-104, nota 17). È da sottolineare, poi, l’affinità tra la croce non firmata di Venzone e una croce-reliquiario in S. Silvestro ...
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CANTONE (Cantoni), Bernardo (Bernardino)
Angelo Moneta
Figlio di un maestro Taddeo, nacque presso la pieve di Balerna (Valle d'Intelvi) nel 1505.
Il padre apparteneva alla famiglia degli Augustoni, [...] quest'ultimo edificio, assai affine a quello di Giambattista Spinola, il C. rimase presto l'unico responsabile per la partenza del Castello.
In parallelo con questi impegni privati, il C. curava per il Comune la trasformazione del palazzetto del Molo ...
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CORVI, Domenico
Giuseppe Scavizzi
Figlio di Giuseppe, nacque a Viterbo il 16 sett. 1721 (O. Aracoeli, in Ferrara, 1974-75, pp. 208 s.). A quindici anni si sarebbe trasferito a Roma dove sarebbe stato [...] ombre. Nei bozzetti è in evidenza una sensibilità più rococò, affine piuttosto ai napoletani e ai veneziani. Ciò che queste opere che comportò anche il completamento degli affreschi per la trasformazione della loggia stessa. Il C. ebbe talento e ...
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Paranoia
Bruno Callieri
La paranoia (dal greco παράνοια, "follia", composto di παρά, "oltre", e un tema affine a νοῦς, "mente") indica, secondo la sempre valida definizione che ne diede E. Kraepelin, [...] sono quelli persecutori, ma anche megalomani, genealogici, di ruolo. Nelle persone che ne sono colpite si opera una vera e propria trasformazione delirante del mondo; quindi la struttura di questi deliri non è a settore ma a rete: c'è più un mosaico ...
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RIZZARDA, Carlo
Stefania Cretella
RIZZARDA, Carlo. – Nacque a Feltre il 23 gennaio 1883, quarto figlio di Luigi, carradore, e di Tommasina Saccari. Il padre aveva frequentato i corsi di pittura di Antonio [...] aperto alle novità contemporanee e al tempo stesso affine allo spirito neoeclettico. Rinunciando alle movenze sinuose incaricando l’architetto Alpago Novello del restauro e della trasformazione dell’edificio in museo. Oltre alle opere originali dell’ ...
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Drammatico, genere
Roberto Campari
Scrive G.W.F. Hegel nelle sue Vorlesungen über die Ästhetik (post. 1836-1838; trad. it. 1967, p. 1344): "Al centro fra la tragedia e la commedia si colloca un terzo [...] finzione, perché altrimenti ci si colloca in un ambito affine al documentario; e d'altra parte le ambientazioni Senso (1954) o la ripresa del tema verghiano, inserito nella trasformazione sociale dell'Italia del dopoguerra, in Rocco e i suoi fratelli ...
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KOFUN
G. Poncini
Il termine (letteralmente «antico tumulo») indica la sepoltura, generalmente non ipogea, costituita da un tumulo a pianta circolare, oblunga o di varie forme, che caratterizza in Giappone [...] Hyūga, nella parte orientale del Kyushu, che appare più affine alla cultura del Kinai che non a quella del caratteristiche delle persone sepolte nei kofun rilevate attraverso la trasformazione strutturale dei gruppi di kofun»), in Kodaigaku Kenkyū, ...
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DE ROSSI, Marc'Antonio
Helmut Hager
Figlio di Mattia, nacque nel Bergamasco nel 1607; la sua carriera di architetto si svolse tutta a Roma. L. Pascoli (1730) lo cita con la qualifica di "non mediocre" [...] cui è connesso il nome del D. è l'adattamento e trasformazione del complesso di San Martino al Cimino (concesso da Innocenzo X dei lavori.
Circa una partecipazione del D. nel progetto assai affine di Virgilio Spada, del 1651, di eliminare la spina di ...
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GRIPPA, Giuseppe
Antonello Pizzaleo
Nacque a Napoli nel 1744, da Francesco e Antonia Bonanni.
Mancano notizie precise sulla sua prima formazione e la gioventù. Annoverato tra gli allievi di A. Genovesi [...] l'abolizione della giurisdizione feudale unita a una trasformazione dei feudi in allodi; abbandonò infine l'idea Filangieri. Giunta questa voce all'orecchio del Cavaliere, affine di distogliermi dall'impegno si determinò nel mese di Febbrajo ...
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processo
procèsso s. m. [dal lat. processus -us, propr. «avanzamento, progresso», der. di procedĕre «procedere»; il sign. giuridico è del lat. mediev. (ellissi di processus iudici «svolgimento del giudizio»); già classico invece il sign. anatomico...
stazione
stazióne s. f. (ant. m.: cfr. stazzone) [dal lat. statio -onis «modo di stare; fermata, dimora, riposo», der. di stare «stare, stare fermo, stare ritto»]. – 1. Con riferimento al corpo umano, modo di stare, spec. nella locuz. s. eretta,...