Nome d'arte del danzatore e coreografo inglese William Cook (Londra 1908 - New York 1987). Dopo gli studî con M. Rambert (v.) e M. Craske, danzò con il Ballet Rambert, compagnia per la quale creò alcune delle sue più celebri coreografie (Jardin aux lilas, 1936; Dark Elegies, 1937). Nel 1937 fondò con A. De Mille il Dance Theatre, e nel 1938 il London Ballet. Trasferitosi a New York (1939), lavorò per ...
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Danzatore e coreografo (Cleveland 1926 - Palm Beach 2007). Allievo di M. Graham e A. Tudor, dopo molteplici esperienze nelle compagnie del New York City Ballet, di J. Butler, M. Graham e J. Robbins, entrò [...] a far parte del Nederlands Dans Theater (1962), divenendone in seguito consulente artistico, insieme a H. van Manen, fino al 1970. Direttore dello Stuttgarter Ballet (1974-76), collaborò con il Festival ...
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Ballerino e coreografo statunitense (Pittsburg, Pennsylvania, 1930 - New York 2018). Allievo di M. Graham, D. Humphrey, J. Limón, A. Tudor, ha danzato negli anni Sessanta nelle compagnie della Graham e [...] di M. Cunningham. Ha fondato una propria compagnia nel 1954, rivelandosi uno dei più originali coreografi della sua generazione. Tra le sue creazioni più significative si ricordano Meridian (mus. di P. ...
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Ballerina e coreografa statunitense (n. Fitchburg 1927). Dopo aver studiato alla scuola della madre, completò la sua preparazione con M. Cunningham, A. Tudor e M. Craske a New York. Nel 1952 fondò con [...] Cunningham al Black Mountain College la compagnia nella quale, come principale elemento solista femminile, svolse la sua carriera di ballerina di notevole talento e tecnica sicura. Dopo il ritiro (1972), ...
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ROBBINS, Jerome
Renée Mandl
Ballerino, coreografo e regista, nato a New York l'11 ottobre 1918. Studiò danza classica con E. Loring, H. Platova, E. Daganova e A. Tudor; inoltre danza orientale, danza [...] spagnola, danza moderna, musica e, con E. Kazan, recitazione. Nel 1937 esordi come attore, e dal 1938 al 1940 lavorò in vari musicals, per passare in seguito all'American ballet theatre, dove divenne solista ...
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Danzatrice e insegnante (n. Salisbury, Rhodesia, 1937). Nel 1954 entrò nel Sadler's Wells ballet di Londra diventandone solista nel 1958 e prima ballerina nel 1962. Creò molti ruoli in coreografie di A. [...] Tudor, F. Ashton, R. Nureev (Schiaccianoci, 1968), K. MacMillan (Isadora, 1981; Romeo and Juliet, 1982). Direttrice della Royal ballet school dal 1983 al 1998. ...
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Danzatore e coreografo statunitense (Centralia, Washington, 1919 - New York 2009). Lavorò dal 1940 al 1945 con la compagnia di M. Graham; nel 1952 fondò una propria compagnia, avvalendosi della collaborazione [...] di pittori (A. Warhol, R. Rauschenberg, J. John) e di compositori (D. Tudor, G. Mumma e, soprattutto J. Cage). Esponente della modern dance, è stato autore di spettacoli nei quali usava musica elettronica, concreta ed elementi scenici mobili, che ...
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Ballerino e direttore di compagnia inglese (n. Londra 1943). Entrato nel 1960 a far parte del Royal Ballet, promosso solista nel 1966, si impose presto per l'eleganza del portamento e la purezza dello [...] di balletti di F. Ashton (The dream, 1964; Enigma variations, 1968; A month in the country, 1976; ecc.), di A. Tudor (Shadowplay, 1967), di K. MacMillan (Anastasia, 1971; Manon, 1974) e di H. van Manen (Four Schumann pieces, 1975). In Italia ...
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Ballerina statunitense (n. Bethlehem, Pennsylvania, 1952). Solista nel 1969 e prima ballerina nel 1972, ha interpretato in quel periodo Firebird (1970) e The Goldberg variations (1971). Si staccò dal New [...] spesso accanto a M. Baryšnikov e a R. Nureev. È stata la prima interprete dei nuovi balletti The leaves are fading (A. Tudor, 1975) e Hamlet: connotations (J. Neumeier, 1978). Negli anni Ottanta è stata ospite del Royal ballet (1980 e 1986) e del ...
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tudor
〈ti̯ùudë〉 agg., ingl. – Propriam. Tudor, cognome della dinastia che regnò in Inghilterra dal 1485 (con Enrico VII) al 1603 (Elisabetta I), dalla quale si denomina, in architettura e nelle arti decorative, il periodo tardo gotico (periodo...
martire
màrtire s. m. e f. [dal lat. tardo (eccles.) martyr -y̆ris; gr. μάρτυς -υρος, propr. «testimone»]. – 1. Nel cristianesimo primitivo, parola che designò in un primo tempo gli apostoli, cioè i testimoni qualificati della vita e della...