In anatomia, il termine indica organi o segmenti di essi che, nel loro decorso, presentano forma ricurva, come per es. l’intestino, e più spesso i nervi.
A. di Henle Porzione di tubulo compresa fra il [...] per bisturi elettrico, costituito da un filo metallico foggiato ad ansa. Serve per l’asportazione di piccoli tumori superficiali ecc. A. fredda In otoiatria, tipo di tonsillotomo usato per la tonsillectomia lenta. In batteriologia, strumento ...
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GAIFAMI, Paolo
Salvatore Vicario
Nato a Como, da Carlo e da Teresa Fontana, il 16 giugno 1883, frequentò i corsi ginnasiali e liceali a Venezia, quindi si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia [...] 35 s.; A. Castiglioni, Storia della medicina, Milano 1936, p. 708; B. Correale, Ai margini della "Settimana di propaganda contro i tumori maligni", in Annali Ravasini, XXI (1938), 20, pp. 1 s.; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma ...
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In anatomia, ghiandola endocrina situata sotto la base dell’encefalo entro una escavazione ossea del corpo dello sfenoide, detta sella turcica (v. fig.).
Nell’i. si distinguono, dal punto di vista anatomico [...] consistere in alterazioni congenite (agenesie, ipoplasie ecc.) o acquisite: processi infiammatori o degenerativi, ipertrofia, iperplasia, tumori. Tra questi hanno particolare importanza, per la loro frequenza e per le differenti sindromi che possono ...
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Anatomopatologo italiano (Calitri 1847 - Pisa 1903), professore di anatomia patologica nell'università di Catania (1882-84) e poi in quella di Pisa; socio nazionale dei Lincei (1903). Affrontò il problema [...] bacillo aviario (1882), con ricerche nelle quali usò come materiale d'esperimento gli embrioni di pollo e di altri animali. Si occupò anche della patologia del fegato e dei tumori del tessuto linfatico, per i quali prospettò una patogenesi infettiva. ...
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Ramo della genetica che studia le relazioni tra i dati ricavati dallo studio dei caratteri genetici, della loro trasmissione e della loro manifestazione, e i dati ricavati dall’osservazione diretta dei [...] in situ hybridization). Essa fornisce uno strumento diretto per identificare anomalie cromosomiche associate a malattie ereditarie o a tumori, per localizzare sequenze specifiche di DNA sui cromosomi e per mappare i geni. La tecnica prevede la ...
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Primo elemento di parole composte della terminologia medica e zoologica nelle quali significa «intestino retto». Proctalgia Dolore che origina o è avvertito a livello del retto. Accompagna l’insorgenza [...] del retto. Può essere primitiva (abuso di purganti, infezioni, traumi ecc.), secondaria a malattie locali (emorroidi, prolassi, tumori, corpi estranei), a malattie dell’intestino a monte, a propagazione di processi a carico degli organi vicini, a ...
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Sigla di gastric inhibitory peptide, usata in Italia per indicare l’ormone peptidico secreto da particolari cellule dell’intestino, che inibisce la secrezione acida e la secrezione della gastrina. Il GIP [...] con quelle della secretina e del glucagone. I suoi livelli ematici sono aumentati dal glucosio e dai lipidi circolanti. Sembra che il GIP influenzi l’increzione di insulina. Appartiene al sistema APUD. Sono stati descritti tumori secernenti il GIP. ...
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Neuropsichiatra russo (Vladimir 1854 - Mosca 1900), prof. di neurologia e psichiatria a Mosca. Fu allievo di A. J. Koževnikov. n Sindrome di K.: è caratterizzata essenzialmente da disturbi della fissazione [...] (psicosi polineuritica), che ne costituisce un semplice sintomo collaterale. È stata descritta da K. nell'alcolismo cronico, ma può essere legata a stati tossici d'altra origine o a lesioni cerebrali di varia natura (traumi, tumori, ecc.). ...
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LORETI, Francesco
Guido Filogamo
Nacque a Bellano, presso Como, il 25 dic. 1901 da Lodovico, chirurgo e fondatore del locale ospedale civile, e da Antonietta Venini. Conseguita a Sondrio nel 1921 la [...] , sia pure come evenienza assai rara, e, intorno alla metà del '900, sperimentalmente dimostrata (si veda R.A. Willis, Patologia dei tumori, Padova 1972, p. 191).
Conseguita la laurea a Pavia il 13 nov. 1927 a pieni voti e con la lode, si trasferì ...
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feocromocitoma
Valeria Guglielmi
Tumore derivante dalle cellule cromaffini che producono catecolamine (noradrenalina, adrenalina, dopamina). In ca. l’80% dei casi i feocromocitomi si localizzano nella [...] loro metaboliti, nel plasma e nelle urine, e con prove inibitorie, quali il test con clonidina. La localizzazione del tumore è resa possibile dalle metodiche di diagnostica per immagini come la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica e la ...
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tumore
tumóre s. m. [dal lat. tumor -oris, der. di tumere «esser gonfio»]. – 1. ant. a. Gonfiore, gonfiezza. b. fig., poet. Alterigia, superbia; atteggiamento dell’animo gonfio di superbia: tuo vero dir m’incora Bona umiltà, e gran tumor m’appiani...
tumoroso
tumoróso agg. [der. di tumore], letter. ant. – Gonfio, tumido, o anche grasso: Le guance sue non eran tumorose Né magre fuor di debita misura (Boccaccio).