Uomo politico ungherese (Monok 1802 - Torino 1894). Protagonista della rivoluzione del 1848, ne assunse la guida e fece proclamare dall'Assemblea (1849) l'indipendenza dell'Ungheria e la decadenza degli [...] di vedere estesa l'insurrezione alla Polonia, si decise all'intervento armato, che stroncò la rivoluzione. K. si rifugiò in Turchia, dove fu internato. Liberato (1851), si recò a Londra, poi in America, in Francia, in Italia. Capo dell'emigrazione ...
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Uomo politico russo (Mosca 1786 - Pietroburgo 1861), nipote di Grigorij. Per il suo contributo alla repressione (1825) della rivolta dei decabristi, si guadagnò il favore di Nicola I, che gli conferì il [...] concluse il trattato di Adrianopoli (1829), partecipò alla repressione dell'insurrezione polacca del 1830-31 e concluse con la Turchia il trattato di Hünkâr Îskelesi (1833). Consigliere di Nicola II e capo della polizia segreta (1844), nel 1854 fu ...
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(arabo Lādhaqiyya o Lādhiqiyya) Città della Siria occidentale (468.700 ab. nel 2004), capoluogo dell’omonimo distretto, situata sulla costa del Mediterraneo. È centro di una regione agricola ben coltivata [...] , favorita dalla sua posizione, soprattutto dopo essere diventata lo sbocco di Aleppo, in seguito alla cessione di Alessandretta alla Turchia. Il porto, formato da una insenatura poco profonda aperta ai venti del Sud, che è stata allargata e ...
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Movimento religioso e militare fiorito nel Caucaso negli anni della penetrazione russa (prima metà del 19° sec.). Si sviluppò fra i seguaci di alcuni capi musulmani, il più celebre dei quali fu Shamīl [...] (➔), che guidarono la resistenza nazionale e religiosa contro gli invasori. Nel 1859 Shamīl si arrese; nel 1864 parte dei montanari furono trasferiti in pianura e altri emigrarono in Turchia. ...
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bizantino, Impero
Tommaso Gnoli
Una civiltà al crocevia tra l'Europa e l'Asia
Impero bizantino è la denominazione della parte orientale dell'Impero Romano dopo la sua divisione in due grandi sezioni, [...] quindi la grande capitale dell'Impero bizantino fino alla definitiva scomparsa di questo nel 1453, quando la città venne conquistata dal turco Maometto II, imperatore degli Ottomani. Da allora, e fino a oggi, la città è nota con il nome di Istanbul ...
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Figlio (Copenaghen 1845 - Salonicco 1913) di re Cristiano IX di Danimarca; di nome Guglielmo, fu eletto re degli Elleni dall'assemblea costituente greca (1863), dopo la caduta di Ottone di Baviera, su [...] e della Russia. Durante il suo lungo regno ebbe inizio la monarchia costituzionale in Grecia. Sotto di lui la Grecia partecipò alla guerra contro la Turchia (1877-78) e alle guerre balcaniche, che non si erano concluse quando G. fu ucciso. ...
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ar-Rūm Termine usato dagli Arabi e dagli altri popoli musulmani per indicare l’Impero Romano d’Oriente. Derivato dal gr. ῾Ρωμαῖοι «Romani, Romei», con cui i sudditi dell’impero si designavano, ricorre [...] europea, sia un grande pascialato, di diversa estensione secondo le epoche e che talora comprese l’Albania, la Macedonia e la Turchia.
Da Rūm-īlī deriva il nome Rumelia, dato all’insieme dei paesi posti a S della catena balcanica, tra Mar Nero ...
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Avventuriero francese, detto anche il Pascià di B. (Coussac-Bonneval, Limousin, 1675 - Costantinopoli 1747); prima arruolatosi nella marina, poi nell'esercito francese, nel 1704 passò al servizio dell'Impero [...] (1716). Fu colmato di onori dall'Austria; ma, urtatosi col principe Eugenio ed espulso dall'Impero, si rifugiò in Turchia. Fattosi musulmano, fu istruttore di un corpo di bombardieri (1730) e formò anche progetti politici, basati su un'alleanza ...
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SCHULENBURG, Friedrich Werner, conte von der
Silvio FLIRLANI
Diplomatico tedesco, nato il 20 novembre 1875 a Kemberg (Sassonia), morto il 10 novembre 1944. Entrato (1901) nella carriera díplomatica, [...] ; nel 1911 fu promosso console a Tiflis. Dal 1914 al 1917 partecipò alla guerra col grado di capitano sul fronte occidentale, in Turchia e nel Caucaso. Console a Damasco dal 1917 al 1918, divenne nel 1923 ministro di Germania a Teherān. Nel 1931 fu ...
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Politico ed esponente del clero sciita iraniano (Khomein 1900, secondo altre fonti 1902 - Teheran 1989). Formatosi nei principali collegi religiosi sciiti iraniani, si distinse come avversario dei provvedimenti [...] e poi delle riforme analoghe promosse dal successore di questi, Mohammad Reza nel 1963, fino a essere costretto all’esilio, prima in Turchia, poi in Iraq. Alla fine degli anni Sessanta, K. divenne uno dei grandi ayatollah (marja‛ al-taqlid, «fonte d ...
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turchio
tùrchio agg. e s. m. – Variante ant. di turco (per retroformazione dal plur. turchi): credendo che turchio fosse, il fé battezzare e chiamar Pietro (Boccaccio).