MONALDESCHI, Francesco
Nicolangelo D'Acunto
– Nacque probabilmente intorno alla metà del XIII secolo a Bagnoregio, ove possedeva una residenza e nei cui pressi, a San Michele in Teverina, avrebbe attinto [...] VIII il 13 apr. 1296.
Sempre nel 1296, essendo stato incaricato, con il vescovo di Pistoia, dell’esazione nella Tuscia, nel Patrimonio, nella Massa Trabaria e in Lunigiana delle decime che il secondo concilio di Lione aveva destinato alla Terra ...
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DELLA TOSA, Catalano
Massimo Tarassi
Figlio di Meliorello, nacque nella seconda metà del sec. XII da una famiglia già all'epoca molto in vista come componente la ristretta oligarchia che deteneva il [...] delle diocesi fiorentina e fiesolana. Alla morte dell'imperatore, nel settembre 1197, Firenze, postasi a capo della Lega tuscia, riacquistò in breve tempo il pieno dominio su tutti quei territori che le erano stati contestati: i feudatari, per ...
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ELIMPERTO (Elmepertus, Elimpertus, Helmpertus)
Maura Grandi
Scarse sono le notizie relative ad E. che, primo di questo nome, fu vescovo di Arezzo tra la fine del sec. X e l'inizio del sec. XI.
E. venne [...] S. Maria. La dedicazione della nuova cattedrale avvenne forse nel 996 ad opera del pontefice Giovanni XV che dimorò in Tuscia per qualche tempo dopo essere stato cacciato da Roma da Giovanni di Crescenzio. Da un documento del 1009 apprendiamo che all ...
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tripharius
Pier Vincenzo Mengaldo
Con ydioma tripharium D. distingue due diverse e successive realtà linguistiche. La prima è quella lingua che recarono con sé in Europa i transfughi di Babele, e che [...] 'Italia di ‛ destra ' sono parte dell'Apulia (o Regno dell'Italia meridionale), il Lazio (Roma), il Ducatus (di Spoleto), la Tuscia e la Marca Genovese; di quella di sinistra parte dell'Apulia (i cui abitanti D. chiama più avanti Calabri: v. CALABRIA ...
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CORSI, Girolama
Rosario Contarino
Nacque dopo la metà del sec. XV in Toscana, probabilmente a Firenze, dove nel Quattrocento è attestata la presenza di numerose famiglie Corsi. Frequenti sono nella [...] VIII e dell'occupazione di Firenze. In questa circostanza la C. scrisse un sonetto caudato "Pro rege Franciae in Tuscia" risalente al 1494, in cui rivela una forte carica passionale e una padronanza notevole del linguaggio aggressivo e metaforico ...
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Vedi CAPENA dell'anno: 1959 - 1994
CAPENA
A. M. Sgubini Moretti
CAPENA (v. vol. Il, p. 319)· - Studi e ricerche condotti in questi ultimi anni hanno contribuito a focalizzare la complessa compagine [...] 1981, p. 193 ss.; M. P. Muzzioli, V. D'Atri, C. Sforzini, Nazzano: il complesso archeologico di Colle S. Antimo, in Archeologia nella Tuscia, I, Roma 1982, p. 158 ss.; A. Marinetti, in StEtr, L, 1982, p. 369 ss.; G. Colonna, C. De Simone, Iscrizione ...
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LIUTPRANDO re dei Longobardi
Augusto Lizier
Successe nel 712 al padre Ansprando, uomo saggio e prudente, che aveva regnato per soli tre mesi, dopo aver chiuso, con la sua salita al trono, un periodo [...] l'assedio a Ravenna e, nell'Italia centrale, taglia, con la presa di Sutri, le comunicazioni fra il ducato romano, la Tuscia e l'Esarcato. Ma, in seguito all'intervento di Gregorio II abbandona l'assedio di Ravenna, restituisce Classe e dà Sutri in ...
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Le origini dell'identità lagunare
Massimiliano Pavan
Girolamo Arnaldi
Il patriarcato a Grado
Pare opportuno rifarsi a un'indicazione di Gian Piero Bognetti per iniziare la trattazione su quel periodo [...] 'esarca Paolo di marciare su Roma, ma le truppe esarcali furono bloccate per strada da quelle di Spoleto e della Tuscia, sollecitate dallo stesso papa. La tensione fra Roma e Bisanzio, motivata dai provvedimenti fiscali di Leone III, durò dal 719 ...
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L'ETA MEDIEVALE
Girolamo Arnaldi
L'ETÀ MEDIEVALE I confini del medioevo sono ormai due frontiere mobili. Accantonati i tradizionali 476 e 1492, si tende a spostarli sempre più in avanti: quello [...] di Paolo I (767), di due tentativi di occupazione a mano armata della cattedra papale, operati, il primo, da un casato della Tuscia romana, con addentellati in città, che cercò di imporre come papa il laico Costantino, fratello di Toto "duca" di Nepi ...
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Vitalità e varietà dei dialetti
Carla Marcato
La questione del dialetto in Italia
È ancora valida una considerazione che il dialettologo tedesco Gerhard Rohlfs fece già in un discorso tenuto nel 1964 [...] dialettale per il territorio.
La regione può essere suddivisa in tre principali aree dialettali: una di nord-ovest (la Tuscia viterbese, o dell’alto Lazio), una gravitante intorno a Roma che continua verso sud parallelamente alla costa fino circa al ...
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tuscanico
tuscànico agg. [dal lat. tuscanĭcus «della Tuscia, etrusco»] (pl. m. -ci). – Ordine t., ordine architettonico di derivazione etrusca, caratterizzato dalla colonna con fusto liscio e modestamente rastremato, appoggiata su una grossa...
francigeno
francìgeno agg. [dal lat. mediev. Francigena, comp. di Francia e -gena (v. -geno); propr. «nato in Francia», e per estens. «francese»], ant. – Franco, francese. In partic., si chiamò via f. (o francisca) la più battuta delle vie...