Pittore (Pratovecchio, Casentino, 1397 - Firenze 1475). P. U. fu della generazione di Masaccio e di Brunelleschi; il rigore prospettico e la potenza plastica delle loro opere impressionarono il suo spirito, sopra il substrato sostanziale dell'educazione gotica. Fra gli artisti della prima generazione del Quattrocento fiorentino, si interessò soprattutto ai problemi della prospettiva come metodo di ...
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Drammaturgo polacco (Zegrzynek, Pułtusk, 1886 - Varsavia 1970). In una serie di drammi, di cui alcuni (Ptak "L'uccello", 1923; Żeglarz "Il navigante", 1925; Adwokat i róże "L'avvocato e le rose", 1929) [...] notevoli per maestria scenica, ha cercato di raffigurare i conflitti tra sogni e realtà, verità e inganno. Tra le opere del dopoguerra vanno ricordate il suo capolavoro Dwa teatry ("Due teatri", 1946), ...
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Scrittore italiano (Pozzallo, Ragusa, 1885 - Milano 1954). Esordì come poeta futurista (Le ranocchie turchine, 1908; ecc.); poi, con la commedia L'uccello del paradiso (1919), cui seguirono Quella che [...] t'assomiglia (1919), La danza del ventre (1921), ecc., fu tra gli autori più in vista del "teatro del grottesco". Svolse anche attività giornalistica, come corrispondente di varî giornali durante la prima ...
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Scrittore (Orsogna 1921 - Napoli 1990). La sua narrativa è accentrata intorno a casi o problemi di coscienza: di fede religiosa, cattolica (L'uccello nella cupola, 1954; Il quinto evangelio, 1975, grande [...] successo di critica e di pubblico); di vita civile, sociale e anche politica, ma sempre coinvolgente quella morale (Il testimone, 1956; Il nuovo corso, 1959; La compromissione, 1965, il più noto; Il Natale ...
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Narratore bulgaro (Sražica, Tărnovo, 1902 - Sofia 1972). Tutta la sua vasta opera narrativa (Razkazi "Racconti", 1931; Vihruška "Turbine", 1938; Ptička od glina "L'uccello d'argilla", 1941) è animata da [...] un lirismo immaginoso, sia che cerchi di ritrarre la vita del contadino bulgaro, sia che rielabori, dedicandole di preferenza ai bambini, le leggende popolari (Krali Marko, 1925). Della produzione seguita ...
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Poeta lituano (Juknėnai 1905 - Vilnius 1983). Cantore di temi nazionali e rurali, riproposti e riattualizzati sotto forma di moderne daĩnos popolari nelle raccolte Balta paukštė ("Uccello bianco, 1928), [...] Keturi miestai ("Quattro città", 1938), Arti prie žemės ("Presso alla terra", 1965), Dienoraštis ("Diario", 1972), Klevai prie kelio ("Aceri sul sentiero", 1982) ...
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Pittore (Castagno di San Godenzo, Mugello, 1421 circa - Firenze 1457), tra i maggiori del Quattrocento fiorentino. Dopo un periodo formativo in cui risentì dell'influsso di Masaccio, Filippo Lippi, Donatello [...] castello di Trebbio (Uffizi, collezione Contini-Bonaccossi), il cui impianto prospettico rivela l'influsso di Paolo Uccello. Immediatamente dopo questo periodo formativo la critica data l'affresco della Crocefissione, già nel chiostro degli Aranci ...
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Figlia (m. 961) di Romano I Lecapeno e moglie di Costantino VII Porfirogenito, ebbe grande ascendente sul marito e notevole influenza sugli affari dello stato, guidati dal parakoimòmenos (capo degli eunuchi) [...] Basilio l'Uccello. ...
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Argènto, Dario. - Regista cinematografico (n. Roma 1940). Dopo un esordio nel cinema come sceneggiatore (C'era una volta il West, 1968, di S. Leone), si è dedicato alla regia, inaugurando con L'uccello [...] dalle piume di cristallo (1970) il genere del giallo all'italiana. Ad esso si è mantenuto fedele (a parte Le cinque giornate, 1973) nei successivi Il gatto a nove code (1971), Quattro mosche di velluto ...
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uccello
uccèllo s. m. [lat. tardo aucĕllus, da *avicellus, avicella, dim. di avis «uccello»]. – 1. Nome comune e generico delle varie specie di animali della classe degli uccelli (v. la voce), caratterizzati dal corpo ricoperto di penne e...