bioingegneria
Ingegneria applicata alla medicina e alla biologia, allo scopo di approntare metodi e tecniche che operano su sistemi viventi o interagiscono con essi; sono sue applicazioni, per es., sia [...] , ecc.), i dispositivi per la somministrazione controllata di farmaci, gli ausili sensoriali per la vista e l’udito o per il recupero del tatto.
Applicazioni strutturali
Questa branca della b. comprende lo studio dei biomateriali, degli ...
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Saethre, Haakon
Psichiatra norvegese (Fana 1891 - Oslo 1945). Nel 1933 divenne primario di psichiatria presso il Rikshospitalet di Oslo. Dal 1940 partecipò alla resistenza contro l’invasione nazista [...] , atrofia del nervo ottico, orecchie con attaccatura bassa, piccole, con padiglione più o meno deforme, disturbi dell’udito, epilessia o schizofrenia. L’intelligenza è normale sebbene in alcuni casi sia possibile ritardo mentale. Vi possono essere ...
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È una malattia endemica, diffusa tra gli abitanti di molte regioni montuose, dalle quali s'irradia talvolta alle colline prossime e alla pianura. Moltissimi cretini sono gozzuti, o possiedono una tiroide [...] da lesioni congenite dell'orecchio interno o medio, e si manifesta col sordomutismo. Ma vi sono anche cretini muti con udito integro (auditismo motorio). Psichicamente i cretini sono sempre più o meno deficienti, torpidi, lenti. I reati di cui i ...
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HÄNDEL, Georg Friedrich
Fernando Liuzzi
Musicista, nato a Halle sulla Saale il 23 febbraio 1685, quattro settimane avanti il suo grande emulo J. S. Bach. La famiglia apparteneva alla modesta borghesia [...] musicale, manifestatasi precocemente nel fanciullo, incontrò dapprima l'opposizione del padre. Fu il duca di Sassonia- Weissenfels, dopo aver udito come il bambino d'otto anni suonava l'organo, a proteggere le sorti del futuro artista. Da allora H ...
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DE LUCIA, Fernando
Maurizio Tiberi
Nacque a Napoli l'11 ott. 1860 da una famiglia di musicisti (il padre suonava il clarinetto e il fratello il violino): entrò nel conservatorio di musica di S. Pietro [...] a Palermo ed eseguì Mefistofele di A. Boito in una versione da concerto a Napoli in casa del maestro Lombardi; qui fu udito da C. Scalise, impresario del S. Carlo, alla ricerca di un tenore per la stagione 1885, che lo scritturò per cantare Faust ...
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upamana
upamāna
Strumento di valida conoscenza (➔ pramāṇa) consistente in un’analogia e accettato come strumento indipendente da Nyāya e Mīmāṃsā, mentre le altre scuole filosofiche lo riconducono a [...] e che poi si rechi effettivamente nella foresta. Nel vedere un gavaya, capisce che a questo si riferivano le parole che ha udito e lo conosce come gavaya. Nel commento al Mīmāṃsāsūtra, però, si sostiene che la conoscenza del gavaya una volta giunti ...
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WILDENVEY, Herman
Giuseppe Gabetti
Poeta norvegese, nato a Eker il 20 luglio 1885.
È il più fecondo (Nyinger, 1907; Digte, 1908; Prismer, 1911; Aarets Fventyr, 1913; Kjœrtegn, 1916; Hemmeligheter, 1919; [...] melodie in un linguaggio piano, semplice, quotidiano, che - nella nuova melodia di cui è investito - sembra diventare nuovo, mai prima udito. Fra un sorriso e una lagrima fu così il borghese "poeta della vita di tutti", e a tutti piacque di sentirsi ...
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Scienza greco-romana. Armonica
Andrew Barker
Armonica
La scienza armonica nel IV secolo
Dallo studio delle fonti greche si evince che i fenomeni musicali iniziarono a essere considerati secondo un [...] combinazione ordinata, determinare ciò che è musicale e ciò che non lo è. La melodia musicale è un fenomeno puramente uditivo, che può essere colto esclusivamente mediante l'ascolto e il carattere musicale degli intervalli non è percepito in guisa di ...
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Scienza greco-romana. Tolomeo
Ferruccio Franco Repellini
Tolomeo
L'indagine scientifica
Di Claudio Tolomeo si sono conservate numerose opere, che nel loro insieme coprono un ampio settore dell'enciclopedia [...] pensiero; per questo i loro organi sono collocati così vicino al cervello. Negli Armonici il valore privilegiato di vista e udito è sottolineato ripetutamente ed è motivato con il loro essere all'origine delle due scienze principali, l'astronomia e l ...
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sentire [indic. imperf. I e III singol. anche sentia; pass. rem. I e III singol. anche sentio; pass. rem. III plur. anche sentier]
Alessandro Niccoli
Verbo di notevole frequenza, con circa 230 presenze [...] la pompeana tuba; Fiore CCVI 9 Quando... sentiron quel baratto; per indicare una percezione interiore che solo per traslato può essere riferita all'udito: Vn XLI 7 io sento lo suo nome spesso nel mio pensero; XIV 12 13 sì ch'io non senta... / li guai ...
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udito
s. m. [dal lat. auditus -us, der. di audire, rifatto secondo udire]. – Funzione sensoriale specifica preposta alla percezione degli stimoli uditivi, cioè dei suoni: l’u. è uno dei cinque sensi; la facoltà dell’u.; perdere, riacquistare...
udita
s. f. [der. di udire2], non com. – Il fatto di udire, di percepire distintamente i suoni. Oggi è ancora usato sporadicamente nelle locuz. seguenti: 1. Testimone d’udita, che attesta d’avere sentito raccontare il fatto senza essere stato...