tartaruga Nome comune delle specie di Rettili rappresentanti dell’ordine Cheloni o Testudines; nell’uso scientifico si dà il nome di t. ai Cheloni marini e quello di testuggine ai terrestri; nell’uso comune [...] nervoso è costituito sul piano di quello dei Rettili. L’occhio è piccolo, con pupilla rotonda, munito di una terza palpebra; l’udito non è molto acuto, l’olfatto e il tatto sono efficienti. La cloaca, ampia, è munita, in molte forme acquatiche, di ...
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Fisiologo, matematico e fisico (Potsdam 1821 - Berlino 1894). Figura di eccezionale complessità e profondità, contribuì in modo sostanziale all'evoluzione del pensiero scientifico del XIX secolo, compiendo [...] Lehre von den Tonempfindungen als physiologische Grundlage für die Theorie der Musik (1863), compendio dei suoi pionieristici studi sull'apparato uditivo.
Vita e attività
Si laureò in medicina a Berlino nel 1842 con J. Müller. Pochi anni dopo (1847 ...
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. Il termine "bioingegneria" è ormai entrato nell'uso corrente, anche se non tutti coloro che l'impiegano intendono riferirsi agli stessi concetti nell'adottarlo. In senso generale comprende l'ingegneria [...] o per specie, di cui dispongono molti animali e piante. Si abbiano presenti, per es. il sonar dei delfini, l'udito ultrasonoro dei pipistrelli, l'olfatto dei cani e di molti insetti, la vista infrarossa di alcuni serpenti, la capacità di orientamento ...
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Per il Consiglio dei ministri v. ministro, App.
Il Gran Consiglio (XI, p. 196).
In virtù della legge 14 dicembre 1929, n. 1099, del decr. legge 19 dicembre 1935, n. 2121 (convertito in legge 2 aprile 1936, [...] , promossi dal ministro per le Corporazioni, di concerto con i ministri interessati, previa deliberazione del Consiglio dei ministri e udito il consiglio di stato. Ai consigli possono essere delegati, in parte o in tutto, i poteri di vigilanza su ...
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RETTILI (latino scient. Reptilia; fr., sp. e ingl. Reptiles; ted. Kriechtiere)
Giuseppe SCORTECCI
Ramiro FABIANI
I Rettili costituiscono una classe di Vertebrati (v.), la quale, insieme con quella [...] del tutto l'occhio, come negli Ofidî e in varî Sauri. La terza palpebra è molto evidente nei Loricati.
Il senso dell'udito è relativamente assai sviluppato. Se si fa eccezione dei Loricati, in cui è rappresentato da una debole piega, l'orecchio manca ...
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Mammiferi acquatici, nella quasi totalità marini, che hanno aspetto di pesci. Il capo molto grande è infatti unito direttamente al tronco, senza collo visibile all'esterno; hanno membri anteriori fatti [...] è piccolo e spesso asimmetrico per maggiore sviluppo del lato destro in confronto del sinistro: gli ossicini dell'organo dell'udito formano un complesso facile a separarsi dal resto e che spesso si trova isolato. Le vertebre cervicali sono cortissime ...
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. È la misurazione dell'acutezza uditiva. Essa più che altro è l'analisi quantitativa della facoltà uditiva, cioè misura la distanza alla quale sono percepiti i toni dei varî acumetri, riportandola a quella [...] di Strüycken.
Il triodo acustico fondato sul principio della radiofonia dà toni molto puri, ma finora non è stato portato ad una pratica perfezione.
Il metodo della misurazione dell'acutezza uditiva con i predetti acumetri sarà esposto alla v ...
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Giovenale (Iuvenale)
Ettore Paratore
Sulla base di quanto molti ritengono per Persio (cioè una conoscenza indiretta attraverso citazioni del poeta satirico esistenti in testi molto più tardi e sicuramente [...] , e ne li altri genera: lo ma[l]estr[u]o figlio o nepote fa tutto lo contrario, ché l'oppinione di coloro che hanno udito bene de li suoi maggiori, fa più debile; ché dice alcuno loro pensiero: ‛ Non può essere che de li maggiori di costui sia tanto ...
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ARISTOTELISMO
C. Gentili
Di un'influenza aristotelica nelle concezioni medievali dell'arte non si può parlare prima del sec. 13°, quando ha grande rilievo - in rapporto al modo di concepire l'opera [...] che, al pari dei piaceri dell'anima (come quello che il sapere dà a chi lo ama), i piaceri della vista e dell'udito sono sì corporei, ma non comportano temperanza né intemperanza, benché di essi si possa godere non solo "come si deve, ma anche in ...
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CORTI, Alfonso
Mirko D. Grmek
Nacque a Gambarana in Lomellina (allora provincia del Regno sardo, ora prov. di Pavia) il 15 giugno 1822, primogenito di Gaspare marchese di Santo Stefano Belbo e da Beatrice [...] la direzione di Kölliker, ma dichiara esplicitamente che, dopo, aveva intrapreso in modo indipendente le ricerche sull'organo dell'udito. Nella stessa lettera egli dice d'essere stato invitato come professore a Torino, ma di aver rinunciato "ad ogni ...
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udito
s. m. [dal lat. auditus -us, der. di audire, rifatto secondo udire]. – Funzione sensoriale specifica preposta alla percezione degli stimoli uditivi, cioè dei suoni: l’u. è uno dei cinque sensi; la facoltà dell’u.; perdere, riacquistare...
udita
s. f. [der. di udire2], non com. – Il fatto di udire, di percepire distintamente i suoni. Oggi è ancora usato sporadicamente nelle locuz. seguenti: 1. Testimone d’udita, che attesta d’avere sentito raccontare il fatto senza essere stato...