udito Funzione sensoriale specifica degli animali, che permette di percepire variazioni dell’ambiente esterno, costituite da vibrazioni sonore di un corpo propagate fino all’organo uditivo (orecchio nel [...] valore minimo che deve avere l’intensità energetica di un suono perché questo riesca udibile. Il campo di udibilità (o uditivo) è, con riferimento all’audiogramma normale, il campo delle frequenze acustiche delimitato dalle due frequenze per le quali ...
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Diminuzione dell’udito che si osserva nell’età senile. È causata da alterazioni degenerative delle cellule acustiche, delle strutture di sostegno e dei liquidi labirintici. ...
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Indebolimento dell’udito. A seconda della sede e dell’entità delle alterazioni che ne sono causa (ostruzione del condotto uditivo esterno, perforazione del timpano, discontinuità della catena degli ossicini [...] ecc.), l’i. può riguardare l’intera serie dei suoni percepibili (i. pantonale) o solo alcuni tratti della scala tonale (i. zonale) o un solo tono (i. monotonale) o alcuni di essi (i. politonale) ...
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L’audizione, mediante ambedue le orecchie, cui si ascrive il potere localizzatore dell’udito, cioè la capacità di individuare la direzione di provenienza dei suoni. ...
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Definizione e limiti. - È la scienza che si dedica allo studio dei problemi dell'udito. Solo in tempo relativamente recente, essa si è andata affermando sotto un profilo unitario e autonomo, anche se i [...] . II, 1, p. 837) l'a. si dedica allo studio sia dei fenomeni elettrici che spontaneamente si producono nell'apparato uditivo in causa della sua funzione, e che sono uno specchio entro certi limiti fedele della funzione stessa, sia allo studio degli ...
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Anatomia e medicina
Organo pari dei Vertebrati, situato ai 2 lati del capo, che ha la caratteristica funzione dell’udito e partecipa, insieme ai centri encefalici e midollari, alla regolazione dell’equilibrio [...] padiglione si continua verso l’o. medio con il meato uditivo esterno, che è un condotto grossolanamente cilindrico, lungo circa sonore sono convogliate dal padiglione auricolare nel condotto uditivo esterno e fanno vibrare la membrana timpanica, che ...
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Esagerata eccitabilità sensitiva nel campo della sensibilità generale (tattile, termica, dolorifica) e in quello dei sensi specifici (olfatto, udito, vista). Si osserva in soggetti isterici o nevrastenici [...] e nelle malattie con lesioni del sistema nervoso: meningiti, mieliti, nevriti, rabbia ecc ...
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In fisiologia, la capacità di un organo di individuare una sorgente d’energia ecc. In particolare, il potere l. dell’udito è la capacità dell’udito umano di riconoscere la posizione di una sorgente sonora; [...] la localizzazione, notevolmente imprecisa per quanto riguarda la distanza della sorgente, è invece sorprendentemente precisa per quanto riguarda la direzione; tale capacità è prevalentemente determinata ...
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Misurazione della funzione uditiva, eseguita stimolando l’orecchio con suoni di caratteristiche note (a. tonale). Attraverso perfezionati apparati di riproduzione (tarati in decibel) si può stimolare l’udito [...] un’onda sonora piana per cui è costante il livello di sensazione sonora. Nell’ audiogramma normale (fig.), riferito cioè al cosiddetto udito normale, su un piano cartesiano logaritmico, che ha in ascissa le frequenze dei suoni in Hz, e in ordinata le ...
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udito
s. m. [dal lat. auditus -us, der. di audire, rifatto secondo udire]. – Funzione sensoriale specifica preposta alla percezione degli stimoli uditivi, cioè dei suoni: l’u. è uno dei cinque sensi; la facoltà dell’u.; perdere, riacquistare...
udita
s. f. [der. di udire2], non com. – Il fatto di udire, di percepire distintamente i suoni. Oggi è ancora usato sporadicamente nelle locuz. seguenti: 1. Testimone d’udita, che attesta d’avere sentito raccontare il fatto senza essere stato...