Pseudonimo dello scrittore di lingua tedesca Heinrich Landesmann (Mikulov, Moravia, 1821 - Brno 1902). All'età di 15 anni perse l'udito e in grave misura anche la vista; divenuto completamente cieco e [...] condannato a progressiva paralisi, ideò un suo sistema di linguaggio per comunicare con gli altri. La tristezza della sua vita è prima matrice anche della sua produzione letteraria, che fu assai copiosa ...
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MEANO, Cesare
Scrittore, nato a Torino il 22 dicembre 1899, morto a Palermo il 24 novembre 1957; collaborò, dal 1929, al Corriere della Sera.
Pubblicò volumi di prose (Ho udito solo io, Torino 1930, [...] ecc.), romanzi (Questa povera Arianna, ivi 1932; L'avventura è finita, ivi 1935; Fra poco sarà notte, Roma 1936, ecc.), e raccolte di liriche (Esplorazione dell'anima, nel vol. Liriche d'oggi, di varî, ...
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Poeta (Roma 1698 - Vienna 1782). Figlio di Felice Trapassi, soldato dell'esercito pontificio e poi salumiere. A 12 anni, nella bottega di un orefice, dove era stato messo per imparare l'arte, fu udito [...] improvvisare da G. V. Gravina, che lo prese in casa sua, lo adottò come figlio, gli grecizzò il nome in Metastasio. Gravina gli fece abbandonare l'abitudine dell'improvvisazione, gli diede una solida istruzione ...
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CAMPORI, Cesare
Tiziano Ascari
Nato a Modena il 15 ag. 1814 dal marchese Carlo e da Marianna dei conti Bulgarini di Mantova, a dieci anni entrava come convittore nel locale Collegio dei nobili, o di [...] in famiglia a causa di una grave malattia che durò a lungo, ed ebbe come conseguenza una progressiva diminuzione dell'udito, tale da portarlo nel giro di pochi anni alla completa sordità. Continuò però gli studi privatamente sotto la guida di ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] : in voce ruvida, profumo dolce, colore caldo, ad es., i due termini rinviano a sensazioni di tipo diverso come rispettivamente l’udito e il tatto, l’olfatto e il gusto, la vista e il tatto. Questi accostamenti creano un senso di straniamento, con un ...
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GARZO
Roberto Gigliucci
Rimatore religioso e didattico del sec. XIII, che firmò con il nome di "Garço doctore" o "Garço" ("Garçço", "Garçon", "Garçom", "Garçone") nove laude, una Raccolta di proverbi, [...] di longevità e attribuendogli una vita lunga 104 anni, trascorsa in sapienza e serenità. Il Petrarca, che in gioventù aveva udito narrare di lui mirabilia, decanta la santità e l'intelligenza del "Gartius", l'"equitas iudicii" e l'"acumen ingenii ...
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Torquato Tasso, Prose - Premessa
Francesco Flora
Una capacità di alta prosa, anche strettamente speculativa, è da dire ovvia nei grandi poeti, ed è talora non so che garanzia della loro poesia, specie [...] arcano in quella specie di vuoto silenzio che lo ha preceduto. E qui il passaggio dal verbo narrativo della prima persona («ho udito», «ho sentito») alla terza («spesso è battuta un'ora») isola quel suono con uno spontaneo rilievo e gli dà lo spicco ...
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Espressionismo
JJolanda Nigro Covre
Gianfranco Contini
Ugo Duse
di Jolanda Nigro Covre, Gianfranco Contini, Ugo Duse
ESPRESSIONISMO
Espressionismo artistico
di Jolanda Nigro Cove
sommario: 1. Uso [...] e lo sbocco atonale sono una conseguenza del fatto che noi arriviamo a scoprire sempre nuove leggi della natura in rapporto al senso dell'udito, e che esse sono le leggi della musica perché ‟la musica è la natura con le sue leggi in rapporto al senso ...
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IMMANUEL da Roma (Immanuel Romano, 'Immanu'el ben Šelomoh, 'Immanu'el ha-Romi, Manoello Giudeo, Manoello Romano, Emanuele Romano)
Simona Foà
Nacque a Roma (più volte I., nelle sue opere, ricorda le proprie [...] gli abitanti nel regno di intelligenza e di scienza, e sei stato tra i primi esperti della Torah e della Testimonianza; ho udito alcuni dire che tu governi la mano dei solleciti nello studio e che perfezione grande tu sei per chi ama la Torah" (pp ...
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udito
s. m. [dal lat. auditus -us, der. di audire, rifatto secondo udire]. – Funzione sensoriale specifica preposta alla percezione degli stimoli uditivi, cioè dei suoni: l’u. è uno dei cinque sensi; la facoltà dell’u.; perdere, riacquistare...
udita
s. f. [der. di udire2], non com. – Il fatto di udire, di percepire distintamente i suoni. Oggi è ancora usato sporadicamente nelle locuz. seguenti: 1. Testimone d’udita, che attesta d’avere sentito raccontare il fatto senza essere stato...