Nome comune delle specie di Ungulati Perissodattili Ceratomorfi rappresentanti la famiglia Rinocerotidi con 5 specie viventi comprese in 4 generi, limitati oggi all’India, all’Indocina, a Giava, Sumatra, [...] di peli che in talune specie sono presenti, nell’adulto, in qualche zona del tronco. Le capacità visive sono scarse, ma udito e olfatto sono acuti.
I r. trottano e galoppano rapidamente, sono buoni nuotatori. Si nutrono di erbe, foglie, rami e radici ...
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Bocca
Daniela Caporossi
Guido Grippaudo
Anita Sama
La parola bocca deriva dal latino bucca, che significava originariamente "guancia" e passò poi a indicare la bocca, soppiantando in questo significato [...] come sintomi di civilizzazione, il ruolo della bocca va infine esaminato in relazione con i diversi sensi (vista, udito, olfatto, gusto e tatto) attraverso cui l'interlocutore, nell'ambito dell'interazione sociologica, ne decifra i messaggi.
Aspetti ...
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scoiattoli, marmotte e castori
Giuseppe M. Carpaneto
Roditori che popolano boschi, montagne e acque
Gli scoiattoli e le marmotte, pur essendo morfologicamente molto diversi, sono Roditori appartenenti [...] dimensioni, come i topi e i ratti.
Il senso più sviluppato di questi animali è senza dubbio l’olfatto, seguito dall’udito. Per questo motivo, molti Roditori sono attivi di notte, quando vengono protetti dall’oscurità e si orientano bene grazie all ...
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gufi, civette e barbagianni
Giuseppe M. Carpaneto
Uccelli del malaugurio?
Nelle tradizioni e nell'immaginario dei popoli di tutto il mondo, i rapaci notturni sono sempre stati un simbolo negativo, capace [...] del Sole e che riconoscono i propri compagni soprattutto in base a richiami sonori. Questi ultimi sono molto forti e possono essere uditi a grande distanza; inoltre, sono diversi da specie a specie in modo da evitare errori e perdite di tempo nella ...
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lemuri e galagoni
Giuseppe M. Carpaneto
Scimmie della notte
I lemuri sono proscimmie, un sottordine dei Primati, e comprendono specie prevalentemente notturne, caratterizzate da un muso volpino, occhi [...] ha ancora un ruolo assai importante nel comportamento degli Strepsirrini; gli Aplorrini invece si basano soprattutto sulla vista e sull’udito. Le dita però sono prensili, come in tutti i Primati. Poiché, per la maggior parte, si tratta di specie ...
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VIVERRA (dal lat. viverra "furetto"; lat. scient. Viverra Linneo, 1758; fr. civette; sp. civeta; ted. Schleichkatze; ingl. civetcat)
Oscar De Beaux
Genere di Carnivori viverriformi o erpestoidi, che [...] cavi. Hanno abitudini prevalentemente notturne; sono indubbiamente d'intelligenza assai sveglia, hanno olfatto acutissimo, vista buona, udito assai fine. Molte specie si adattano con una certa facilità alla prigionia e sono abbastanza trattabili ...
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ZEBRA (da voce africana; lat. scient. Hippotigris Smith 1841 e Dolichohippo Heller 1912; fr. zèbre; sp. cebra; ted. e ingl. Zebra)
Oscar De Beaux
Sotto il nome volgare si riuniscono le specie di 2 sottogeneri [...] bene adulti; di spirito sveglio, ma piuttosto confidente, sono dotate di vista indubbiamente buona, di olfatto acutissimo e di udito fino. Sono ugualmente in moto di giorno e di notte, ma preferiscono recarsi all'abbeverata a sera inoltrata, di ...
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Emisferi cerebrali
Henry Hecaen e Giovanni Berlucchi
di Henry Hecaen e Giovanni Berlucchi
EMISFERI CEREBRALI
Dominanza cerebrale
di Henry Hecaen
sommario: 1. Introduzione. 2. Emisfero sinistro. a) Dominanza [...] proiezioni interemisferiche o non ne ha affatto. Anche nella scimmia, terminazioni callosali si trovano in certe parti della corteccia uditiva e non in altre. Le connessioni callosali nel lobo temporale sono limitate alle parti mediali delle aree A I ...
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ecolocazione
Igor Branchi
Capacità di analizzare le caratteristiche dell’eco riflesso di un segnale acustico che investe un oggetto al fine di comprendere la forma e il movimento dell’oggetto stesso. [...] Spallanzani, il quale verso la fine del XVIII secolo verificò attraverso numerosi esperimenti come i pipistrelli, oltre a poter volare al buio, mantenessero la capacità di orientarsi ed evitare ostacoli anche se resi sperimentalmente ciechi.
→ Udito ...
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Scienza biologica che studia la forma e la struttura degli esseri viventi: deve il suo nome al metodo di indagine, la dissezione, che ancora oggi, pur integrato da moderni e perfezionati metodi di ricerca, [...] osservazioni di G. Fabrici d’Acquapendente sulle valvole delle vene, di B. Eustachio sull’orecchio, di G.C. Casseri sull’organo dell’udito e sull’apparato della fonazione, di G. Aselli sui vasi chiliferi, di A. Spigelio sul legato, di J.G. Wirsung, T ...
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udito
s. m. [dal lat. auditus -us, der. di audire, rifatto secondo udire]. – Funzione sensoriale specifica preposta alla percezione degli stimoli uditivi, cioè dei suoni: l’u. è uno dei cinque sensi; la facoltà dell’u.; perdere, riacquistare...
udita
s. f. [der. di udire2], non com. – Il fatto di udire, di percepire distintamente i suoni. Oggi è ancora usato sporadicamente nelle locuz. seguenti: 1. Testimone d’udita, che attesta d’avere sentito raccontare il fatto senza essere stato...