L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] anche questi non furono in gran parte ridotti o eliminati dalla nuova letteratura romantica, di cui l’Ortis di ➔ UgoFoscolo è un celebre preannuncio.
Ma tanto la prosa di ricerca e saggistica si modernizza, altrettanto la lingua della poesia, dopo ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] e i classicisti (nella Biblioteca italiana). Le opinioni di Perticari divennero patrimonio condiviso: ne ritroviamo l’eco in ➔ UgoFoscolo (autore delle Epoche della lingua italiana) e in Leopardi. Perticari aveva posto al centro della riflessione il ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] delle Grazie animò nel 1813 un acceso dibattito fra Milano e Verona, che impegnò anche ➔ Vincenzo Monti e ➔ UgoFoscolo. Monti, in particolare, contestando non solo le opinioni di Cesari ma anche i fondamenti filologici e lessicografici degli studi ...
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L’anagramma (dal gr. aná «sopra» e grámma «lettera») è la condizione per cui due (o più) parole o due (o più) altre sequenze linguistiche sono costituite dallo stesso insieme di lettere (più raramente, [...] e luminosa»; che siano l’uno anagramma dell’altro due settenari di “A Luigia Pallavicini caduta da cavallo” di ➔ UgoFoscolo («traluceano di Venere» / «le cerve un dì traevano») o due endecasillabi rispettivamente del Burchiello («e ’invetriato par ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] che si propone di trasmettere al lettore ampliate sensazioni di varia natura (dall’esasperazione all’esaltazione al delirio). Così leggiamo in ➔ UgoFoscolo:
(9) Allor lento io vagando, ad una ad una palpo le piaghe onde la rea fortuna
e amore e il ...
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L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] . VI, 104)
(7) S’alcun giamai tra fronteggianti rive
puro vide stagnar liquido argento (Ger. Lib. XIII, 60)
o in ➔ UgoFoscolo:
(8) mille di fiori al ciel mandano incensi (Dei sepolcri, 172)
(9) le vaganti accogliea lucide nubi (Le Grazie, “Il velo ...
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L’ipallage (gr. hypallagē´ «scambio, commutazione»), o enallage (vedi più avanti) dell’aggettivo, nella retorica classica è una figura che consiste nella diversione dell’orientamento sintattico dell’aggettivo, [...] retorica più recente (Mortara Garavelli 1988; Beccaria 1989; Ellero 1997) e nei vocabolari sono variamente citati, ad es., ➔ UgoFoscolo (6), ➔ Giosuè Carducci (7), ➔ Eugenio Montale (8 e 9) e ➔ Carlo Emilio Gadda (10):
(6) sorgon così tue ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] nuovo modo di intendere la poesia, probabilmente sotto la spinta della musica romantica e della sua poetica. Così ➔ UgoFoscolo si serve della sinestesia in toni classicheggianti e di riferimento petrarchesco: «mentr’io sentia dai crin d’oro commosse ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] negazione: si può dare litote anche senza negazione.
Essa entra così saldamente nelle tecniche compositive poetiche del secolo, come in ➔ UgoFoscolo («Tu non altro che il canto avrai del figlio / o materna mia terra», “A Zacinto”, vv. 12-13). Ma è ...
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Il plurale maiestatis (espressione lat.: «plurale di maestà») indica l’uso della prima persona del plurale (anziché del singolare) del verbo e dei corrispondenti aggettivi e pronomi personali e possessivi, [...] :
(3) Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura
(UgoFoscolo, “A Zacinto”, vv. 12-14)
Nella prosa narrativa l’uso del plurale in luogo del singolare è invece più spesso da ...
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foscoliano
agg. – Appartenente o relativo al poeta Ugo Foscolo (1778-1827) e alla sua opera: il verso, lo stile, il pessimismo f.; la critica f., che ha per oggetto l’opera del Foscolo.
morte
mòrte s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – 1. a. La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso: è in lutto per la m. di un fratello; l’afta epizootica ha causato...