Giureconsulto romano (sec. 1º d. C.), vissuto tra Augusto e Adriano. È ricordato in varî frammenti del Digesto, specialmente da Ulpiano e Paolo. Sembra che abbia scritto commenti all'editto del pretore [...] e degli edili. Fu forse autore di Quaestiones ...
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Giurista romano del 2º sec. d. C. Console nel 138, membro del consilium di Antonino Pio. Le sue opere sono citate da Meciano, Paolo e Ulpiano. ...
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Giurista romano, appartenente al consiglio di Antonino Pio e Marco Aurelio; fu forse governatore della Pannonia Inferiore. Sua opera principale i Digesta in 21 libri, annotati poi da Scevola e Ulpiano; [...] altre opere: 6 libri Ad legem Iuliam et Papiam; 1 libro di Responsa; almeno 5 libri De officio consulis; Notae ai Digesta di Giuliano (di cui fu vivace critico) e alle Regulae di Pomponio. Non sue, ma ...
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TREVES, Claudio
Delio Cantimori
Pubblicista e parlamentare socialista, nato a Torino il 24 marzo 1869, morto a Parigi il 10 giugno 1933. Pseudonimi: Rabano Mauro (in Critica Sociale); Gaio Ulpiano, [...] Peter Augen (Critica Sociale, Giustizia, 1924-26); Paolo Dávila, Italo Pellegrini (dal 1926). Dal 1909 al 1912 direttore dell'Avanti!, dopo esser stato al Tempo. Dal 1906 al 1926 deputato socialista: ininterrottamente ...
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Figlia (m. 235 d. C.) secondogenita di Giulia Mesa e di Giulio Avito, madre di Alessandro Severo, del quale fu reggente durante la sua minore età. Fece nominare prefetto del pretorio il giurista Ulpiano, [...] che fu anche, dapprima contro il volere di lei, tutore del figlio. Fu uccisa col figlio in una spedizione militare presso Magonza ...
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Giurista e storico del diritto romano (Trarbach sulla Mosella 1802 - Bonn 1870), prof. a Berlino (1826) e Bonn (1829), curò edizioni di testi giuridici romani (Brachilogo, 1829; Notitia dignitatum, 1839-50; [...] Regulae di Ulpiano, 1855) ricche di osservazioni acute: pregio, questo, anche delle sue opere dogmatiche (Pandekten des römischen Privatrechts, 1843; Grundriss eines Lehrbuches des gemeinen Civilrechts, 1861). ...
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Giurista romano (sec. 3º d. C.). Si conoscono di P. ottantasei opere (in 319 libri), oltre le note a opere altrui. Fra le maggiori sono i commenti ad Edictum e ad Sabinum. Grande fu la fama che godette [...] Scevola, assessore di Papiniano nella prefettura del pretorio, poi con Papiniano membro del consiglio imperiale, collega di Ulpiano nella prefettura del pretorio sotto Alessandro Severo. È uno dei più fecondi giuristi romani. Benché più volte ...
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PIETRI, Dorando
Sergio Giuntini
PIETRI, Dorando. – Nacque a Villa Mandrio di Correggio, in provincia di Reggio nell’Emilia, il 16 ottobre 1885 da Desiderio (1846-1910), piccolo fittavolo, e da Maria [...] giorni dopo, fu radiato dalla FPI in quanto reo di palese professionismo. A una tale svolta contribuì il fratello Ulpiano, inventatosi suo manager: sfruttando sino in fondo il momento di straordinario carisma di Dorando, lo iscrisse, tra il novembre ...
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Giurista romano (sec. 2º d. C.); svolse la sua attività dall'età di Adriano fino ai primi anni di Marco Aurelio e di Lucio Vero. Non si distinse per profondità di pensiero e coerenza sistematica; piuttosto [...] anticipò il programma, che fu poi di Ulpiano e di Paolo, di esporre in commentarî tutto il diritto del tempo. Per la probità e la chiarezza, doti precipue della sua vastissima opera, P. fu largamente sfruttato dai giuristi posteriori e nel Digesto di ...
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Giurista romano (sec. 1º a. C.); allievo di Servio Sulpicio Rufo, fu maestro di Gaio Ateio Capitone e di Quinto Elio Tuberone. Nulla è giunto dell'opera sua; i molti volumina di diritto civile s'identificano [...] forse coi libri di actiones di cui parla Ulpiano. Scrisse pure un commento all'editto pretorio. Sembra che Cesare, di cui era amico, si sia rivolto a lui per attuare l'idea di una codificazione del diritto privato, o almeno di una sistemazione dell' ...
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pandette
pandètte s. f. pl. [dal lat. tardo Pandectae, gr. Πανδέκται comp. di παν- «pan-» e tema di δέχομαι «accogliere»; è quindi l’equivalente gr. del lat. Digestum]. – 1. a. Titolo di vaste trattazioni complessive di diritto romano pubblicate...
semel heres, semper heres
(lat. «[chi è stato] una volta erede, [resta] sempre erede»). – Aforisma giuridico, che vuole esprimere l’irrevocabilità della qualità di erede, per cui, una volta accettata un’eredità, non si può più rinunciare ad...