Fascismo
Giovanni Gozzini
I rapporti tra fascismo e cinema
La questione dei rapporti tra f. e cinema si muove su un doppio terreno di analisi: quello dell'uso dei nuovi mezzi di comunicazione di massa [...] 1986.
J. Hay, Popular film culture in fascist Italy: the passing of the Rex, Bloomington (IN) 1987.
F. Bolzoni, La commedia all'ungherese nel cinema italiano, in "Bianco e nero", 1988, 3, pp. 7-41.
G. Gori, Patria Diva, Firenze 1988.
G.P. Brunetta, J ...
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URSS
Ferruccio Nano
Giuseppe Mureddu
Adriano Guerra
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Adriano Guerra
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Adriano Guerra
Marco Mancini
Nicoletta Marcialis
Maria Rosa Mezzi
Viktor Misiano
Ada Francesca Marcianò
Nicola Balata
Stefania [...] in un sistema economico che demandava allo stato ogni responsabilità richiede tempi lunghi. Come ha scritto un economista ungherese, J. Kornai: "Si può mettere fine alla proprietà privata con una legge, ma è impossibile svilupparla con lo ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] e spirito, materia e intelletto. In quello che è uno dei primi interventi di un intellettuale sul nuovo mezzo, il filosofo ungherese G. Lukács metteva in evidenza come nel cinema ci fosse una riduzione dell'unità vivente dell'attore a un simulacro ...
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Documentario
Adriano Aprà
Il dilemma vero/falso
Con il termine documentario si intende, nell'uso comune, un film, di qualsiasi lunghezza, girato senza esplicite finalità di finzione, e perciò, in generale, [...] l'epilogo di Return to the edge of the world), En handfull ris (1938, Una manciata di riso), girato in Tailandia dall'ungherese Paul Fejos e dallo svedese Gunnar Skoglund, Native land, Fires were started (1943) di Jennings, sull'opera dei vigili del ...
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Teorie del cinema
Francesco Casetti
Fin dalla sua prima apparizione, tra il marzo e il dicembre del 1895, il cinematografo sollecitò numerosi interventi. Vi furono presentazioni della nuova invenzione, [...] il reale.
Balázs e Benjamin. Una riflessione ben più densa sulla funzione sociale del cinema fu quella condotta dall'ungherese Béla Balázs, che operò in stretto collegamento con i sovietici. La sua ricerca muove dall'idea che il cinema sia ...
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Francesco Zippel
Colonna sonora
«La musica per film ha il gesto del bambino che canta nel buio per proteggersi»
(T.W. Adorno)
Intervista a Ennio Morricone
di
25 febbraio
Nell’annuale cerimonia di consegna [...] ‘musica preesistente’ da F. Truffaut nei suoi film degli anni Settanta. Di una scuola francese si può ancora parlare a proposito dell’ungherese J. Kosma (La grande illusione di J. Renoir, 1937; Mentre Parigi dorme di M. Carné, 1946) e di G. van Parys ...
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Russia
Ornella Calvarese
Cinematografia
di Ornella Calvarese
Pochi mesi dopo la sua prima apparizione al Grand Café di Parigi, il cinema dei fratelli Lumière fece il suo ingresso nella capitale dell'Impero [...] moderno. Il trionfo di questa linea di correlazione critica con i classici del cinema venne raggiunto con la coproduzione russo-ungherese-ucraina Deti čugunnych bogov (1993, Figli degli dei di ghisa) di Támás Tóth, una vera e propria antiutopia sulla ...
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Muto e sonoro
Alberto Boschi
Il mito del muto
Nel 1975 François Truffaut intitolava Le grand secret la sezione di Les films de ma vie "consacrata a registi che hanno cominciato la loro carriera con [...] l'evento musicale (poco importa se 'autentico' o simulato) nella sua piena dimensione audiovisiva.
Nel 1930 il teorico ungherese B. Balázs sosteneva che il cinema sonoro sarebbe stato in grado di farci conoscere meglio l'ambiente acustico, nello ...
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Nouvelle vague
Michel Marie
*La voce enciclopedica Nouvelle vague è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Goffredo Fofi.
L'espressione Nouvelle vague, che [...] Němec ed Edwald Schorm (v. nová vlna) e da un gran numero di correnti nazionali del nuovo cinema, quella ungherese di Miklós Jancsó e Judith Elek, quella tedesca di Volker Schlöndorff, Peter Fleishmann, Werner Herzog, Rainer Werner Fassbinder e Wim ...
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SVIZZERA
Claudio Cerreti
Livio Tornetta
Hartmut Ullrich
Giovanni Busino
Giulia Baratta
Walter Schönenberger
Piero Spagnesi
Nicola Balata
Stefania Parigi
(XXXIII, p. 73; App. I, p. 1041; II, [...] . 1937) e H. Holliger (n. 1939). Una figura di rilievo di questo periodo è anche quella del compositore di origine ungherese S. Veress (n. 1907), che ha insegnato per lungo tempo all'università di Berna, influendo sulla formazione di compositori come ...
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ungherese
ungherése agg. e s. m. e f. – 1. Dell’Ungheria, stato e territorio dell’Europa centro-orientale: la Repubblica u.; il popolo u., la popolazione u., e, come sost., cittadino, abitante dell’Ungheria: un U., gli U., mio fratello ha...
orbanizzare v. tr. Conformare ai modelli, alle proposte e alle scelte del politico ungherese Viktor Orbán || orbanizzarsi v intr. pron. Conformarsi alla linea politica e ai comportamenti del politico ungherese Viktor Orbán. ♦ Matteo Renzi bolla...