CAMILLO, Giulio, detto Delminio
Giorgio Stabile
Nacque nel Friuli circa il 1480, sul luogo di nascita i biografi propendono per Portogruaro, ma va ricordata la testimonianza, circostanziata, di G. Cesarini [...] ), capaci di sottostare alle "forme del dire osservate dagli antichi" e sempre valide nel loro valore universale. L'esemplarismo linguistico e retorico del C. ne esce ancora una volta confermato, e semmai suggerisce il modello di catalogazione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco Guicciardini
Matteo Palumbo
L’immagine dell’«uomo del Guicciardini» delineata da Francesco De Sanctis (1869) sembrava riassumere tutti i vizi della «razza italiana»: la simulazione, l’opportunismo, [...] Per questo, chi ragiona di politica non può fissare modelli universali, ma deve conoscere le particolarità della città, i suoi ambito a cui si applichi: militare, pragmatico, logico, linguistico. Riduce, per quanto è lecito, i margini di arbitrio ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Lorenzo Valla
Rita Pagnoni Sturlese
Lorenzo Valla è una delle figure più rappresentative dell’Umanesimo italiano: egli dà vita a un progetto di profondo rinnovamento pratico e teoretico che, pur non [...] bontà delle scelte divine, a sperare nella salvezza universale promessa da Cristo e a non disperare di una viene mostrata facendo appello alla consuetudo loquendi, all’uso linguistico consueto e familiare, perché nessuno direbbe mai che un pezzo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini
Emma Giammattei
A quale titolo si possano comprendere tra i filosofi del Novecento personalità intellettuali versatili ed elusive come Giovanni Papini e Giuseppe [...] di Tutte le opere di Giovanni Papini), che raccolgono il Giudizio universale e Pagine di diario e di appunti.
La vita di Giuseppe eccellenza, il cui risultato è esattamente la convenzione linguistica. Ancora una volta, gli avversari non sono i ...
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DELLA VOLPE, Galvano
Nicolao Merker
Nacque a Imola il 24 sett. 1895, secondogenito del conte Lorenzo e di Emilia Scali. Ufficiale di cavalleria negli anni della prima guerra mondiale, si laureò in filosofia [...] particolare camuffato da universale. Per questo motivo, di essere universalità apparenti che nascondono, pp. 139-204;M. Modica, L'estetica di G. D. - Marxismo, linguistica e teoria della Ittteratura, Roma 1978; R. S. Bufalo, La "positività del ...
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Filosofia
G.W. Leibniz chiamò arte c. quella che R. Lullo aveva battezzato ars magna, e cioè il simboleggiamento dei vari concetti in segni geometrici o algebrici, tale che permettesse di combinarli reciprocamente [...] di ottenere così una specie di mappa o di catasto universale dei concetti. Tale idea presupponeva platonicamente la sussistenza di lessemi).
Funzione combinatoria
La possibilità che le unità linguistiche hanno di associarsi tra loro per dar luogo a ...
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Biologia
Espressione genica
In genetica, processo per cui la sequenza di nucleotidi di un gene viene trascritta in una sequenza corrispondente di acido ribonucleico messaggero (mRNA) e quindi tradotta [...] (così come il concetto costituisce la sintesi dell’universale), cioè quella forma che organizza ed elabora le presentarsi come sostanza dell’e., cioè, in un sistema linguistico, come questo o quel significante determinato.
Matematica
Nell’algebra ...
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Filosofo inglese (Londra 1919 - Oxford 2006). Esponente tra i più vivaci della scuola di Oxford, si è occupato, nell'ambito dell'analisi del linguaggio, di varî temi di tipo logico-linguistico, con originalità [...] una corrispondenza ontologica tra fatto ed espressioni linguistiche). I rapporti tra logica formale e logica S.). Di grande importanza l'approfondimento delle nozioni di particolare-universale e l'esame critico del concetto di persona. Importante ...
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NEOPOSITIVISMO
Paolo FILIASI CARCANO
. Movimento contemporaneo (detto anche positivismo logico o empirismo logico) di metodologia della scienza e di critica della conoscenza, esplicantesi attraverso [...] ha una funzione pregiudiziale in ordine a ogni chiarificazione linguistica e a ogni critica della conoscenza. Secondo il principio hanno replicato come l'adozione di un linguaggio universale della scienza di tipo fisicalista oggettivo non possa ...
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Verità
Massimo Dell'Utri
(XXXV, p. 164)
In sintonia o in contrasto con la tradizione, buona parte della riflessione novecentesca sul concetto di v. può essere vista come un tentativo di esplicitare [...] in cui la variabile p sta per proposizione e il quantificatore universale posto all'inizio si legge come al solito 'per ogni sul piano del linguaggio, dove si parla non più di oggetti linguistici (gli enunciati cui si attribuisce la v.) ma del mondo. ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...
combinatorio
combinatòrio agg. [der. di combinare]. – Fondato sulla combinazione, risultante dalla combinazione dei varî elementi. In partic.: 1. In filologia, metodo c., metodo che consiste nell’accertare l’esatta interpretazione di un elemento...