progresso
Stefano De Luca
Lo spirito della modernità
Il termine progresso ha due significati. Il primo indica una qualsiasi successione di eventi che implichi un miglioramento: la scoperta di nuovi [...] lineare del tempo storico – con un inizio (la creazione) e una fine (l’instaurazione del regno di Dio dopo il giudizio universale) – ma vide in ogni evento la manifestazione di un piano divino. Lo stesso umanesimo, che pure riportò l’uomo al centro ...
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Filosofo (Pavia 1911 - Gerba 1972). Prof. di storia della filosofia nell'univ. di Firenze (dal 1954); la sua riflessione, incentrata particolarmente su problemi logico-metodologici, ha mirato a un'elaborazione [...] ., 1976). Tra gli studî sul problema morale: Fenomenologia del valore (1942); Alle origini dell'etica contemporanea (1957); tra gli studî storici: Newton (1950); Il cristianesimo universale di Leibniz (1953); Storia del pensiero scientifico (1957). ...
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Nella gnoseologia, il criterio della verità intermedio tra quello oggettivistico dell’adeguazione dell’intelletto al reale e quello soggettivistico della certezza: l’e. tende perciò a persuadere della [...] le difficoltà implicite in ogni logica oggettivistica: s. Tommaso e tutto la scolastica fanno dell’e. il criterio universale della certezza di cui essa è condizione necessaria e sufficiente; Cartesio, che pure aveva superato la critica scettica ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, [...] Aristotele attribuiva la scoperta del c.) intende il c. come ciò che è comune a più specie e, subordinatamente, a più individui, l’universale in cui si coglie la realtà stessa; nei concetti si rivelano le idee esistenti in sé stesse al di là e al di ...
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Critico d’arte e filosofo statunitense (Ann Arbor, Michigan, 1924 - New York 2013). Professore emerito alla Columbia University e padre della filosofia analitica, è uno tra i maggiori pensatori e critici [...] , 2003-04), egli ha fatto dell’estetica la sua area di ricerca principale; l’intento è quello di fornire una definizione universale di che cosa sia un oggetto d’arte a partire dalla considerazione di quelle opere (come la Fontana di M. Duchamp, 1917 ...
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Filosofo (Schwedt an der Oder 1780 - Berlino 1819), prof. nelle univ. di Francoforte sull'Oder (1809-11) e di Berlino (dal 1811). Espose le sue idee estetiche in Erwin: vier Gespräche über das Schöne und [...] del simbolo e dell, e individua la specificità dell'arte in una finitezza che non "rappresenta" ma "è" l'universale, ed è indispensabile per la manifestazione sensibile dell'Assoluto. Delle altre opere, oltre ai Philosophische Gespräche (1817), si ...
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Storia, teorie della
Pietro Rossi
La scoperta della storia come processo unitario
La nozione di 'storia' come processo unitario, comprensivo delle vicende degli uomini in tempi e luoghi diversi, e quindi [...] e nella sua articolazione. Ma a questo scopo la storiografia risulta inadeguata; ed ecco sorgere allora l'esigenza di una 'storia universale' e, al limite, di una filosofia della storia che si colloca su un piano ulteriore rispetto a essa. Ovviamente ...
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diritto Nel diritto romano, «una parte limitata del mondo esterno... concepita come una entità economica a sé stante» (P. Bonfante); ed è uno degli oggetti fondamentali della triplice partizione (persone, [...] in alcune locuzioni (ante rem, in re, post rem) che esprimono le varie soluzioni date al problema degli universali (➔ universale). Nella filosofia di Cartesio, res cogitans («realtà pensante») è l’ente consapevole di sé, il soggetto pensante, che ...
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DE LEVA, Giuseppe
Sergio Cella
Nacque a Zara da nobile famiglia d'origine spagnola il 18 apr. 1821, figlio di Cesare e di Angela Nachich-Voinovich. Compì gli studi ginnasiali a Zara e subì nel 1840 [...] fu nominato assistente di filosofia teoretica e morale con B. Poli, poi assistente di L. Menin, professore di storia universale (fine 1852). Nell'ottobre 1853, superato un esame rigoroso a Vienna, ebbe la nomina di professore di storia e geografia ...
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Filosofo (Chiari, Brescia, 1850 - ivi 1933), prof. di filosofia teoretica nell'univ. di Roma (1905-25), socio nazionale dei Lincei (1926). Di formazione prevalentemente matematico-scientifica, andò tuttavia [...] , dall'altro il sussistere del conosciuto come subconscio; e per questo egli giunse all'idea di Dio come Soggetto Universale, immanente insieme e trascendente i soggetti singoli. Opere principali: Scienza e opinioni (1900); I massimi problemi (1910 ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...
universale2
universale2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – Strumento, detto anche u. geodetico, fondamentale in passato nella geodesia e astronomia geodetica per misurare angoli orizzontali e verticali, attualmente per lo più sostituito...