Arabista inglese, nato il 19 maggio 1859, professore nell'universitàdi Cambridge. Dedicatosi dapprima a studî di esegesi biblica e di gnosi orientale, pubblicò un pregevole commento al libro di Daniele [...] con impeccabile metodo filologico e completata da indici e glossario estesissimi (Leida, 3 voll., 1905-12), assicurò al B. la fama di uno dei maggiori maestri di filologia araba contemporanei. Curò gl'indici dell'edizione dell'antologia poetica ...
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SWIETEN, Gerard van
Arturo Castiglioni
Medico, nato a Leida il 7 maggio 1700, morto a Vienna il 18 giugno 1772. Studiò a Leida dove fu allievo di E. Boerhaave ed ebbe la laurea in medicina nel 1725. [...] dello statuto per l'università.
I suoi Commentaria in Boerhaavii aphorismos, ecc. (5 volumi, Leida 1742-72), sono da considerare come uno dei più interessanti documenti storici del nuovo ippocratismo che nella scuola di Vienna ebbe sede principale ...
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Storico frisone, nato a Greetsiel (Frisia Orientale) il 5 dicembre 1574, morto il 5 dicembre 1625 a Groninga. Finiti i suoi studî all'universitàdi Rostock, fece un lungo viaggio per l'Europa e a Ginevra [...] opera sua. Vi tenne la cattedra di filologia e storia greche ed era inoltre rettore magnifico.
Opera sua principale è la Historiarum Frisicarinum decades (1595-1615; poi ristampata in Rerum Frisicarum Historia, Leida 1616) che, sebbene ispirata a ...
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Nato a Anundsjö sul golfo di Botnia (Svezia) il 27 febbraio (v. stile, 10 marzo n. s.) del 1705. Frequentò l'universitàdi Upsala, ove s'incontrò e si legò di grande amicizia con Carlo Linneo. Dopo alcuni [...] amico così tragicamente scomparso, e nel 1738 diede alle stampe a Leida, facendola precedere da una sua prefazione, l'opera dell'Artedi adottati, Artedi ha per il primo poste le basi di una classificazione naturale dei pesci, e dev'essere perciò ...
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Istologo e citologo belga, figlio di Pierre Joseph (v.), nato a Lovanio il 5 marzo 1846, morto a Liegi il 28 aprile 1910. Studiò a Leida e nella stessa città ebbe poi la cattedra universitaria. In seguito [...] passò all'universitàdi Lovanio. È autore di molti importanti lavori di anatomia microscopica e di citologia, del quale ramo delle scienze biologiche può dirsi uno dei fondatori. Notevolissime le sue ricerche sui fenomeni di maturazione dell'uovo, ...
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Filologo, nato nel 1668 a Utrecht. Nel 1696 fu nominato professore di latino nell'universitàdi Utrecht, nel 1715 passò a Leida, dove rimase fino alla morte (1741). Curò notevoli edizioni di poeti e prosatori [...] secundus, 1714-1778) si occupò anche di filologia portando a termine tra l'altro un'edizione di Virgilio (Amsterdam 1746), intrapresa dallo zio, e curando per proprio conto un'edizione di Aristofane (Leida 1760) e un'Anthologia veterum latinorum ...
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Medico e naturalista, nato a Leida l'11 maggio 1722, morto all'Aia il 7 aprile 1789. Studiò medicina nella città natale alla scuola del Gaub e dell'Albinus; dopo il 1748 visitò i più importanti centri [...] . Nel 1750 fu professore all'universitàdi Franeker, nel 1755 in quella di Amsterdam, nel 1763 in quella di Groninga, insegnando anatomia, medicina e chirurgia. Si occupò di anatomia comparata, scoprì la presenza di aria in alcune ossa degli uccelli ...
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Arabista e assiriologo tedescoa-mericano, figlio del precedente, nato ad Ann Arbor (Michigan) il 7 febbraio 1858, morto a Bar Harbor (Maine) il 14 aprile 1917. Studiò in Germania, e dal 1910 fu professore [...] di lingue semitiche nell'universitàdi Princeton. Suoi principali lavori nel campo dell'arabo sono: Die Charidschiten (Leida 1884); le with their Assyro-Babylonian equivalents, phonetic values, ecc. (Leida 1887-97), imponente, utilissimo repertorio. ...
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Medico e botanico scozzese, nato a Eddlewood nel 1683, morto il 22 settembre 1760. Studiò medicina, rinunziò poi alla pratica medica e si ritirò a vita privata. Per consiglio della duchessa di Hamilton, [...] si recò, a 33 anni, a Leida a studiare sotto il Boerhaave. Vi conobbe A. Monro, col quale elaborò un vasto piano d'insegnamento per l'universitàdi Edimburgo, nella quale, quando fu di ritorno, ebbe la cattedra di botanica e, dal 1716, la direzione ...
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GALILEI, Galileo
Roberto MARCOLONGO
Vito FAZIO-ALLMAYER
Da Vincenzo Galilei (v.) e da Giulia degli Ammannati, nacque Galileo in Pisa il 15 febbraio 1564. Dal padre ereditò il gusto per la musica [...] la cecità che gli vietò di più rivedere "quel cielo, quel mondo e quello universo che io con mie meravigliose dopo varî tentativi di stampa, profittando di una visita in Arcetri di L. Elzeviro, si decise a farli stampare a Leida (1638) dedicandoli ...
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