Moderno e postmoderno
Valerio Verra
Paolo Portoghesi
Modernità, di Valerio Verra
Postmoderno, di Paolo Portoghesi
Modernità di Valerio Verra
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione scientifica. [...] e mai confrontati con le reali esigenze degli uomini. Essa è nata come un abito su misura per un ‛mitico uomomoderno', che è esistito soltanto nella mente degli architetti e che coincide sempre meno con l'identità degli individui in carne e ...
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nàscite, contròllo delle Regolazione naturale o indotta del numero degli individui di una specie. Tale regolazione è condizionata da diversi fattori, alcuni legati direttamente alla situazione ambientale [...] accompagnate la rivoluzione igienico-alimentare e alcune scoperte fondamentali in campo medico e sanitario, con le quali l'uomomoderno ha vinto denutrizione, malattia e diffusione di epidemie. La conseguenza è stata una drastica riduzione del numero ...
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Sociologo (Parigi 1904 - ivi 1993), direttore al Centre national de la recherche scientifique (1947-74); noto per i suoi studî di sociologia del lavoro (Traité de sociologie du travail, in collab. con [...] opere: Psychologie, marxisme et matérialisme (1948) e L'intellectuel communiste (1956), entrambe tradotte in Psicologia per l'uomomoderno (1966); Le nouveau Léviathan (6 tomi, 1957-77; trad. it. 1971-79), D'Holbach et la philosophie scientifique ...
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Lavoro
Jean Fourastié
Gino Giugni
di Jean Fourastié e Gino Giugni
LAVORO
Lavoro di Jean Fourastié
sommario: 1. Introduzione generale. a) Il ‛fatto' del lavoro è millenario, il termine ‛lavoro' è recente. [...] fantasticherie senza avere un padrone alle spalle. Per un appartamento moderno, ho dato ascolto alle confidenze: da Untel, di tuo tempo libero, non vendere mai quello che fa di te un uomo; è una verità vecchia quanto il mondo e sempre vera, che il ...
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Tecnologia
George Bugliarello
Luciano Gallino
di George Bugliarello, Luciano Gallino
TECNOLOGIA
Tecnologia di George Bugliarello
sommario: 1. La tecnologia come fenomeno. a) Introduzione. b) L'evoluzione [...] biologico, la società e le macchine - come un'unità, il biosoma, che è la base della nostra evoluzione futura. L'uomomoderno può essere considerato sensatamente soltanto dal punto di vista dell'unità - in lui - di queste tre entità: gli uomini non ...
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ECONOMIA E SOCIETÀ
Richard Swedberg e George Dalton
Sociologia economica
di Richard Swedberg
Introduzione
Intorno al 1800 il concetto di 'economia' divenne estremamente importante nell'ambito della [...] speranza di arrivare ad avere abbastanza. L'uomomoderno, quindi, deve, per Durkheim, superare American anthropologist", 1984, LXXXVI, pp. 943-953.
Dalton, G., The modern transformation of European peasantries, in Third world peasantry (a cura di R.P ...
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Burocrazia
Martin Albrow
Lineamenti generali del fenomeno
Definizioni classiche
Affermare che la burocrazia è antica quanto la storia umana significa soltanto fare della vuota retorica. Affermare invece [...] : la separazione fra società civile e Stato sfociava in una scissione fra uomo e cittadino. La burocrazia costituiva pertanto un fattore dell'alienazione dell'uomomoderno. Si tratta di una lucida anticipazione di concezioni del XX secolo, quali ...
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ALIENAZIONE
Giuseppe Bedeschi e Alessandro Cavalli
Alienazione
di Giuseppe Bedeschi
Il concetto di alienazione in Hegel
Hegel è il primo pensatore moderno che abbia elaborato una vera e propria teoria [...] di essere un fenomeno intrinsecamente connesso al modo di produzione capitalistico o, più in generale, alla condizione dell'uomomoderno, per diventare una variabile che si presenta ora in forme più accentuate ora in forme più attenuate a seconda ...
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Amicizia
Birgitta Nedelmann
Introduzione
Definizione di 'amicizia'
Nelle moderne società occidentali il termine 'amicizia' indica una relazione sociale i cui soggetti: 1) avvertono una personale predisposizione [...] conclusioni degli studiosi di reti sociali confermano l'ipotesi centrale di Simmel, secondo cui è tipico dell'uomomoderno intrecciare amicizie di tipo differenziato. Essi hanno constatato che gli individui i quali instaurano amicizie multiplex sono ...
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Degenerazione
Giulio Barsanti
Giorgio Bignami
Il termine degenerazione, letteralmente "modificazione del genere", "deviazione dal genere", può significare alterazione, trasformazione, o passaggio da [...] , si diffuse - anche su pubblicazioni autorevoli - l'ipotesi che si trattasse, nonostante le apparenze, di un uomomoderno degenerato: "un povero eremita idiota" oppure "un disertore cosacco ammalato".
Ma è soprattutto in campo psichiatrico che ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...