L’homme qui rit (L’uomocheride) Romanzo (1869) dello scrittore francese V. Hugo (1802-1885).
Narra storia di Ursus, un saltimbanco orribilmente mutilato che poi, scopertosi discendente di una grande [...] famiglia inglese ed entrato in possesso dei suoi titoli e beni, diviene il difensore infaticabile dell'umanità oppressa.
Dal romanzo sono stati tratti diversi adattamenti cinematografici tra i quali si ...
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Leni, Paul
Giovanni Spagnoletti
Nome d'arte di Paul Josef Levi, scenografo e regista tedesco, di origine ebraica, nato a Stoccarda l'8 luglio 1885 e morto a Hollywood il 2 settembre 1929. Tra le figure [...] americano più vigoroso resta comunque The man who laughs (1928; L'uomocheride, anche in versione con musica e rumori), adattamento del romanzo di V. Hugo che, pur nello squilibrio quasi stridente tra una prima parte 'filosofica', di approfondimento ...
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PATRONI GRIFFI, Giuseppe
Maria Procino
PATRONI GRIFFI, Giuseppe (Peppino). – Nacque a Napoli il 27 febbraio 1921 da Felice e da Zenobia Briante. Felice, barone di Faivano, sposò Zenobia in seconde nozze [...] Anima nera, regia di R. Rossellini (1962); La manina di Fatma, regia di V. Caprioli (episodio I cuori infranti, 1963); L’uomocheride, regia di S. Corbucci (1965); La strega bruciata viva, regia di L. Visconti (episodio Le streghe, 1967); C’era una ...
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Universal Pictures
Giuliana Muscio
Casa di produzione cinematografica statunitense fondata nel 1912 e nata dalla fusione tra la Independent Motion Picture Corporation di Carl Laemmle, la Bison Life [...] cat and the canary, 1927, Il castello degli spettri o Il gatto e il canarino, e The man who laughs, 1928, L'uomocheride) e Conrad Veidt, i quali contribuirono a creare l'horror gotico, prodotto tipico della casa.Con il sonoro l'Universal iniziò a ...
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Laemmle, Carl
Eva Cerquetelli
Distributore e produttore cinematografico statunitense, di origine ebraico-tedesca, nato a Laupheim(Baden-Württemberg) il 17 gennaio 1867 e morto a Los Angeles il 24 settembre [...] the western front (All'Ovest niente di nuovo) di Lewis Milestone, che nel 1930 vinse gli Oscar per la regia e il miglior film, canarino) e The man who laughs (1928; L'uomocheride), entrambi del regista tedesco di formazione espressionista Paul Leni ...
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The Man Who Laughs
Francesco Pitassio
(USA 1927, 1928, L'uomocheride, bianco e nero, 116m a 22 fps); regia: Paul Leni; produzione: Carl Laemmle per Universal; soggetto: dal romanzo L'homme qui rit [...] l'identità di Gwynplaine e la rivela alla sovrana, che ordina a Josiana di sposare il pagliaccio. Questi viene reintegrato Song of Two Humans o He Who Gets Slapped (L'uomoche prende gli schiaffi, Victor Sjöström 1924), prodotti rispettivamente dalla ...
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Sorel, Jean
Cecilia Causin
Nome d'arte di Jean de Combaud de Roquebroune, attore cinematografico francese, nato a Marsiglia il 25 settembre 1934. Dotato di avvenenza, naturale fascino e sobria eleganza, [...] per sfogare desideri e insoddisfazioni, in Belle de jour (1967; Bella di giorno) di Luis Buñuel. Nel 1966 comparve in L'uomocheride di Sergio Corbucci e in Fata Elena di Bolognini, episodio del film collettivo Le fate; nel 1967 in Fai in fretta ad ...
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Veidt, Conrad (propr. Hans Walter Conrad, detto Conny)
Francesco Pitassio
Attore, produttore e regista tedesco, naturalizzato britannico, nato a Berlino il 22 gennaio 1893 e morto a Los Angeles il 3 [...] . Seppe mutare spesso il volto in maschera, come in The man who laughs (1928; L'uomocheride) di Paul Leni, il cui protagonista è sfigurato da una cicatrice che ne rende fissa l'espressione. La capacità di esprimere a livello fisico l'intensità e l ...
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Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta [...] , H. Langdon, il goofer (diretto nei suoi film migliori dal giovane F. Capra), e soprattutto Buster Keaton, l’uomoche non ride mai, impassibile di fronte alle bizzarre e complesse situazioni in cui si caccia.
L’avvento del sonoro. - Fu segnato ...
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Keaton, Buster (propr. Joseph Francis)
Grazia Paganelli
Attore teatrale e cinematografico e regista cinematografico statunitense, nato a Pickway (Kansas) il 4 ottobre 1895 e morto a Woodland Hills (California) [...] , nel corso di un numero comico improvvisato), diventò famoso come "l'uomoche non ride mai", con l'immagine coniata per lui dalla pubblicità cinematografica degli anni Venti, che faceva leva sull'aspetto più rappresentativo della sua recitazione. L ...
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ridere
rìdere v. intr. [lat. ridēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. risi, ridésti, ecc.; part. pass. riso; aus. avere). – 1. a. Manifestare un sentimento di allegrezza spontanea, viva e per lo più improvvisa, mediante una tipica modificazione...
vaghezza
vaghézza s. f. [der. di vago1]. – 1. L’essere vago, cioè indeterminato, incerto, poco preciso: accennare con v. a un fatto; v. di un’accusa; con riferimento a opere figurative: v. di linee, v. di contorni. 2. Bellezza, leggiadria,...