KASCHNITZ, Marie Luise
P. Ch.
Scrittrice tedesca, nata a Karlsruhe il 31 gennaio 1901. Discendente da una nobile famiglia alsaziana, ha esercitato la carriera di libraia a Roma, dove si è unita in matrimonio [...] ivi 1950, forse la sua prova più valida; Ewige Stadt, 1952; Neue Gedichte, 1957), dove l'ansia e l'angoscia dell'uomomoderno di fronte alla vita, pur nella costante apertura verso la speranza, si espande in forme ora più libere ora, invece, legate a ...
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ROZĪTIS, Pāvils
Marta RASUPE
Poeta e narratore lettone, nato il 1° dicembre 1889 nel distr. di Liepa nella Vidzeme, morto a Riga il 20 febbraio 1937. Ebbe una giovinezza stentata e dura. Frequentò il [...] importanti sono Zobens un lilija ("La spada e il giglio", 1920), e Mans Korans ("Mio Corano", 1923), credo dell'uomomoderno che per cultura e tradizioni cristiane appartiene a Dio, ma è spinto proprio dalla cultura e dal suo intellettualismo verso ...
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ḤUSEIN, Kāmil
Francesco Gabrieli
Scrittore arabo egiziano, nato al Cairo il 20 marzo 1901. La sua opera letteraria si accompagna, con spirito umanistico, a un'attività scientifica e professionale di [...] si è confermata nel successivo libro al-Wādī al-muqaddas ("La valle santa", 1968), esame di coscienza e invito all'uomomoderno lacerato dalle passioni, al ritiro sotto l'usbergo della coscienza morale, in un'etica atarassia. Senza ombra di esplicita ...
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KERÉNYI, Károly
Angelo BRELICH
Storico delle religioni, nato a Temesvár (allora in Ungheria) il 19 gennaio 1897. Specializzatosi in filologia classica, sin dal principio della sua attività scientifica [...] egli è interessato al significato che la religione greca avrebbe anche fuori del tempo e quindi anche per l'uomomoderno. L'originalità nell'impostazione dei problemi, la sensibilità nutrita delle esperienze contemporanee del pensiero, della poesia e ...
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SCHELER, Max
Karl Löwith
Filosofo, nato a Monaco di Baviera il 22 agosto 1874, morto a Francoforte il 19 maggio 1928. Proveniente dalla scuola di R. Eucken, divenne ben presto uno dei più indipendenti [...] des Menschen" derivava dalla intuizione dell'universale "Umsturz der Werte" (1915 e 1919) e dalla consapevolezza dei problemi dell'uomomoderno, come si sono presentati dopo il Nietzsche e il Dilthey. Lo Sch. cercò dapprima di risolverli mediante una ...
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FREJKA, Jiři
Angelo Maria RIPELLINO
Regista e teorico teatrale cèco d'avanguardia, nato il 6 aprile 1904. Direttore artistico del teatro Vinohrady (Praga).
Cominciò in quel Teatro Liberato che si proponeva [...] egli lotta contro le convenzioni e il falso tradizionalismo e concepisce lo spettacolo come scuola di virtù civili e tribuna di grandi idee morali e politiche. Sottolinea nella messinscena il rapporto del testo alla nostra epoca e all'uomomoderno. ...
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LIBERALISMO (XXI, p. 36)
Giovanni CASSANDRO
Negli anni che seguirono al 1870 il liberalismo europeo parve in declino non soltanto come movimento politico, costretto quasi sempre alla difensiva di fronte [...] vedere quale altro sistema possa sostituire nella società moderna quello dei liberi parlamenti politici che accesero di sia per la Camera sia per il Senato, liste in unione coll'Uomo qualunque e con alcuni indipendenti. Ma il connubio non giovò: il ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] di stato", d'"umanità" e di "nazione e nell'Europa moderna (F. Meinecke), si definirono le civiltà secondo i loro la diretta esperienza della rivoluzione francese, preferì considerare l'uomo più come creatura che come creatore della storia, il ...
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PSICOANALISI
Edoardo Weiss
. Scienza psicologica fondata da Sigmund Freud. Il termine ha tre significati principali; può cioè designare: 1. un metodo d'indagine di processi psichici altrimenti quasi [...] e di funzioni (parto; nascita, vita, morte, persone, uomo, donna, bambino, genitori; funzioni sessuali, organi genitali); si d'indagini laboriose e comprensive.
La psicoanalisi nel mondo moderno. - Le resistenze consce e inconsce che i singoli ...
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PROGRESSO
Guido Calogero
. L'evoluzione del concetto di progresso è naturalmente collegata in modo assai stretto a quella del concetto di storia: per i suoi presupposti generali v. storia. Il concetto [...] se la sapienza è nella vecchiaia, i veri vecchi sono i moderni.
Enunciata dal Bruno verso la fine del Cinquecento, questa tesi si del progresso tecnico al regresso morale: crescono le nozioni dell'uomo ma non è detto (in fondo neppure dal Bruno) che ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...