Evoluzione genetica e culturale
Luigi Luca Cavalli-Sforza
Francesco Cavalli-Sforza
Fino a duecento anni fa, era convinzione generale che gli esseri viventi non cambiassero nel corso del tempo. Poi [...] umana è aumentata di mille volte, e una forte urbanizzazione si è avviata già 8000 anni fa. Il grande sviluppo demografico dell’uomomoderno (dalle poche migliaia di individui di 100.000 anni fa ai pochi milioni di 10.000 anni fa, quando comparve l ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Felicità pubblica
Stefano Zamagni
Felicità e vita sociale
Secondo la celebre tesi di Hans Baron (1955) e di Eugenio Garin (1947), l’Umanesimo ha conosciuto due stagioni, quella dell’Umanesimo civile [...] «insocievole socievolezza», coniata da Immanuel Kant per descrivere la condizione dell’uomomoderno, coglie meglio di ogni altra la riflessione sull’umano nella modernità.
La fragilità della vita in comune non viene più tollerata, una fragilità ...
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Corpo maschile e corpo femminile
Francesco Figura e Gabriella Spedini
Dimorfismo sessuale
di Francesco Figura
Il dimorfismo sessuale è il fenomeno per il quale gli individui dei due sessi presentano [...] di Neanderthal, il primo Homo sapiens eurasiatico, sarebbe stato solo un po' più accentuato che nell'uomomoderno. Nello stesso tempo però si è dato progressivamente più valore all'aspetto esteriore, con l'esaltazione dei caratteri più appariscenti ...
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Genetica. Razze e differenze etniche
Race
Ethnicity and Genetics Working Group
Bethesda
La diffusione globale, negli ultimi 100.000 anni, dell'uomo anatomicamente moderno ha prodotto un insieme di [...] ; le datazioni di queste espansioni sono confermate dai dati archeologici.
Alcuni aspetti della relazione tra l'uomomoderno e l'uomo arcaico rimangono oggetto di discussione. Studi realizzati sul DNA mitocondriale, sul cromosoma Y, su porzioni del ...
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La variabilità del corpo nelle popolazioni
Gabriella Spedini
L'approccio allo studio della diversità
All'interno della specie, la circolazione dei geni è aperta in tutte le direzioni, dato che per definizione [...] una loro eccessiva quantità porterebbe a sintetizzarne troppa e ciò causerebbe danni all'organismo per ipervitaminosi.
Poiché l'uomomoderno sarebbe nato in Africa, la variante pelle scura potrebbe essere quella originaria; le mutazioni che avrebbero ...
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L’Istituto italiano per gli studi storici
Marta Herling
L’Istituto italiano per gli studi storici, costituito il 16 luglio 1946, è una delle opere alle quali Croce dedicò gli ultimi anni della sua vita [...] taluni fatti e personaggi» e di passare con la mente dalla storia antica a quella moderna e contemporanea: il che, accadendo per il suo intrinseco «bisogno di uomomoderno» (Adolfo Omodeo, cit., in L’Istituto italiano, cit., pp. 196-97), ne faceva un ...
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Il Paleolitico medio
Alberto Broglio
Janusz K. Kozlowski
Il territorio e l'ambiente
Il Paleolitico medio, come tradizionalmente inteso, corrisponde agli stadi isotopici 5e-5a, 4 e a parte dello stadio [...] 000 anni fa. L'episodio leptolitico di Howieson's Poort è oggetto di varie controversie: alcuni ricercatori lo collegano all'uomomoderno, già differenziatosi da H. sapiens arcaico. I resti scheletrici umani di Klasies River Mouth e di Border Cave ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giulio Cesare Vanini
Francesco Paolo Raimondi
Spirito inquieto, che si sente investito del compito civile di un profondo rinnovamento politico-culturale dell’uomo e della società, Giulio Cesare Vanini [...] dell’illuminazione improvvisa suggerisce l’idea di una svolta filosofica destinata a modificare profondamente la sensibilità dell’uomomoderno. La metafora della luce allude cioè a una renovatio che però non ha più coloriture di carattere religioso ...
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Onore e vergogna
Arnold Zingerle
Introduzione
Sebbene il richiamo all'onore ritorni costantemente nella retorica pubblica, quando in occasione di competizioni sportive, di conflitti fra gruppi o di [...] 'onore. Ciò però non può accadere al prezzo di sacrificare la dignità, una delle fondamentali conquiste dell'uomomoderno; un criterio etico di legittimazione delle nuove formazioni istituzionali e delle loro concezioni dell'onore sarà allora, sempre ...
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Croce e il liberalismo
Marcello Mustè
La teoria liberale di Croce ha sempre sollevato, fin dal primo delinearsi, la giustificata diffidenza dei sostenitori del liberalismo classico, di coloro che guardavano [...] diversa.
La libertà si sollevava al di sopra degli altri valori che pure, insieme a lei, avevano formato l’uomomoderno, abbassandoli a materia e contenuto della propria energia, a prodotti condizionati e resi possibili da una premessa più alta e ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...