PERROTTI, Nicola
Alessandra Tarquini
PERROTTI, Nicola. – Nacque a Penne, in provincia di Pescara, il 22 dicembre 1897 da Massimantonio e da Emilia Rasetti.
Nel 1919, dopo aver preso congedo dal servizio [...] occupò di problemi centrali per il dibattito teorico e la clinica psicoanalitica: l’istinto di morte e l’angoscia dell’uomomoderno; l’alienazione psichica e sociale; le minacce provenienti dalla suggestione e dai fenomeni collettivi; e soprattutto l ...
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MAZZULLO, Giuseppe
Francesca Franco
MAZZULLO (Marzullo), Giuseppe. – Nacque a Graniti (in provincia di Messina) il 15 febbr. 1913 da Rosario Marzullo, capomastro, e da Giovanna Malita.
I postumi di [...] vita, rilevato da N. Ponente nella monografia del 1966 e ricollegato da M. Venturoli alla tradizione figurativa cristiana (Uomomodernouomo di ogni tempo, in Le Arti, giugno 1966, poi in Galleria, 1972, p. 207), trovando immediato riscontro nel ...
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GUSSALLI, Antonio
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Soncino (Cremona) il 26 genn. 1806 da Pietro e da Teresa Vigani. Ben poco si conosce della sua origine, ma il tenore di vita successivo fa pensare a una [...] come istitutore presso la famiglia Trivulzio Poldi di Milano) il senso della funzione civile e civilizzatrice che anche per l'uomomoderno avrebbe potuto avere la cultura classica; e da questo punto di vista l'incontro che più segnò e meglio orientò ...
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EMO CAPODILISTA, Andrea
Maria Virginia Geremia
Nacque a Battaglia (Padova) il 14 ott. 1901 da Angelo, di nobile famiglia veneziana, e da Emilia dei baroni Barracco, discendente da una altrettanto nobile [...] l'E. irrisolvibile - problema del "principio". Ogni vera filosofia è, insieme, necessariamente teologia, e l'errore inspiegabile dell'uomomoderno, afferma l'E., è quello di "vergognarsi" della metafisica, e conseguenza di ciò è il fallimento totale ...
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Tolstoj, Lev Nikolaevič
Guido Carpi
L’anima della grande madre Russia
Nella sua lunga vita Lev N. Tolstoj ha scritto grandi romanzi e brevi racconti; ha denunciato le insidie dell’egoismo e ha esaltato [...] e sociali comunemente accettate e le considera manifestazioni di ipocrisia, di oppressione e degli istinti egoistici da cui l’uomomoderno inevitabilmente è dominato. L’unica salvezza, come sempre, è in una vita regolata dai cicli naturali e dal ...
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Pietra, Età della
Sergio Parmentola
Quando gli uomini impararono a usare gli strumenti
Tra i vari periodi in cui viene suddivisa la presenza umana sulla Terra, l’Età della Pietra è il più lungo: è durato [...] ) e Homo sapiens (300.000 anni fa). Il primo, alto 150÷170 cm, con il cervello grande quasi come quello dell’uomomoderno, elaborò un linguaggio articolato (mentre Homo habilis si limitava al linguaggio gestuale) e dall’Africa si propagò in Asia e in ...
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Faccia
Patrizia Vernole
La faccia (dal latino facies, "aspetto, forma") è la parte della testa dell'uomo situata inferiormente alla parte anteriore del cranio e denominata anche viso. Si trova in rapporto [...] diminuivano di numero e dimensioni. Di conseguenza, la faccia si è spostata all'indietro sotto la fronte, cosicché l'uomomoderno, in contrasto con le facce del gorilla e dello scimpanzé e, in misura minore, dei primi Ominidi, presenta un profilo ...
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Yol
Gianfranco Cercone
(Turchia/Francia/Svizzera 1982, colore, 111m); regia: Yılmaz Güney, Şerif Gören; produzione: K.L. Puldi, Edi Hubschmid per Güney/Cactus; sceneggiatura: Yılmaz Güney; fotografia: [...] nella toilette, la donna viene uccisa dal fratello minore, che giustizia anche Mehmet. Mevlüt, che si ritiene un uomomoderno, va a trovare la fidanzata e le propone di sposarlo, prescrivendole doveri coniugali che implicano una cieca obbedienza al ...
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Creature from the Black Lagoon
Peter von Bagh
(USA 1954, Il mostro della laguna nera, bianco e nero, 79m); regia: Jack Arnold; produzione: William Alland per Universal; soggetto: Maurice Zimm; sceneggiatura: [...] che si mette in scena è lo scontro diretto tra l'uomomoderno e un 'mostro', o sopravvivenza primitiva: la poetica pulp del non identificato ‒ fa veramente paura. È il terrore dell'uomo davanti all'ignoto. Ho deciso di utilizzarlo al massimo nel mio ...
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Metamorfosi
Emanuele Lelli
Mutare la propria forma
In tutte le mitologie e le religioni antiche sono presenti racconti in cui persone o cose si trasformano in altro da sé: è la metamorfosi, una mutazione [...] di Gregor Samsa, giovane che, unico sostegno della famiglia, una mattina si trova mutato d’improvviso in un grande scarafaggio, è una metafora della condizione esistenziale dell’uomomoderno, angosciato dalla società di massa frenetica e disumana. ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...