labirinto
Emanuele Lelli
Perdita dell’orientamento e difficile ricerca di una via d’uscita
Nel mito greco lo straordinario architetto Dedalo progetta una prigione per il mostruoso Minotauro: è il labirinto, [...] e nella letteratura una metafora della condizione dell’uomomoderno, sempre affannato alla ricerca di qualcosa
Minosse, Così avviene, e dalla innaturale unione nasce un mostro per metà uomo e per metà toro: il Minotauro. Minosse non può togliere la ...
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querelle des anciens et des modernes
Controversia sviluppatasi in Francia nella seconda metà del Seicento tra i sostenitori della superiorità della lingua e della letteratura classica (N. Boileau, J. [...] possono essere, al massimo, eguagliati, ma non superati, nella scienza e nella filosofia i moderni hanno compiuto invece enormi passi in avanti. L’uomomoderno ha fatto proprio l’intero patrimonio di sapere delle epoche precedenti; il suo ingegno «è ...
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Munch, Edward
Flaminia Giorgi Rossi
Il pittore solitario dell’angoscia
Il grande pittore norvegese Edvard Munch rappresenta nelle sue opere gli ossessionanti fantasmi che costellano la sua vita interiore, [...] (espressionismo). Questi ultimi ripresero dal grande artista norvegese la denuncia della drammatica condizione interiore dell’uomomoderno, ispirandosi sia alle sue forme semplificate, ottenute con segni profondi e incisivi, sia ai suoi ...
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Magritte, Rene
Michela Santoro
Dipingere l’assurdo della realtà quotidiana
L’artista belga René Magritte è uno dei pittori del Novecento che meglio ha saputo raccontare con le immagini lo spaesamento [...] e l’inquietudine dell’uomomoderno quando cerca di dare una spiegazione al mistero della vita. La sua opera è collegata al movimento artistico del surrealismo
Il segreto dell’esistenza umana
René Magritte, nato in una piccola provincia del Belgio ...
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Marcel, Gabriel-Honore
Marcel, Gabriel-Honoré
Filosofo e scrittore francese (Parigi 1889 - ivi 1973). Nel 1929 si convertì dall’ebraismo al cattolicesimo. Critico teatrale delle Nouvelles littéraires, [...] M., come «riflessione alla seconda potenza». Nel respingere tutti quegli atteggiamenti possessivi e «concupiscenti» con cui l’uomomoderno si pone di fronte alla realtà, nel rivendicare una disponibilità autentica nei confronti dell’Essere (che si ...
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neoscolastica
Movimento filosofico (detto anche neotomismo) che, contro le tendenze della filosofia moderna da Descartes in poi, intende restaurare il realismo sulla base dell’indirizzo aristotelico-tomistico. [...] contemporanea. La n. ha dato notevole impulso allo studio e all’edizione di testi medievali e, contro le tesi positivistiche, ha sostenuto l’importanza della riflessione metafisica e teologica, nonché la legittimità della fede per l’uomomoderno. ...
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egomania
s. f. Concentrazione maniacale su sé stessi.
• Nel ’68 [Nicola Chiaromonte] scrisse che la rivolta studentesca, pur legittima, condivideva con il nemico l’unico ideale indiscusso dell’uomomoderno: [...] di voler rimanere in campo per riformare la giustizia. In realtà, si è trattato solo di uno sfogo di un uomo patetico, affannato, malato di protagonismo ed egomania. (Tullio Tavolini, Piccolo, 6 novembre 2012, p. 38) • «Ho letto il tweet del ...
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giuridificazione
s. f. Il dare forma di legge.
• l’uomomoderno sente comunque una necessità, una sorta di «nostalgia» di sicurezza morale che guidi le proprie azioni. E questa la trova, ora, nelle leggi, [...] e normative un nuovo sostegno alla fiducia ormai incrinata nel diritto naturale. È chiaro pertanto che nella cultura moderna, soprattutto occidentale, legalità e legittimità sono venute a coincidere, e che la responsabilità morale è stata per così ...
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GOTICO
P. Kidson
Il termine G. entrò in uso tra gli umanisti italiani durante il sec. 15° per definire quegli aspetti del mondo contemporaneo che, alla luce di un passato classico idealizzato, ricevevano [...] che Blondel (1752) aveva operato tra G. antico e G. moderno, che fu uno dei primi tentativi di dare un nome all' Worringer (1912) ne traesse la sua visione dell''uomo gotico' (cioè l'uomo germanico) che raggiungeva l'infinito tramite le sublimi ...
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OMODEO, Adolfo
Girolamo Imbruglia
OMODEO, Adolfo. – Nacque il 18 agosto 1889 a Palermo, da Guido Omodeo Salé, ingegnere lombardo impiegato al Genio civile, che adottò una forma ristretta del cognome, [...] che in quella guerra era sorta e, a suo giudizio, fecondamente scomparsa. Se nel XIX secolo vide «l’irrompere del modernouomo europeo, laico, libero e liberale» (Trentacinque anni di lavoro storico, 1945-46, poi in Il senso della storia, 1970, p ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...