Uomo
Alberto Piazza
(XXXIV, p. 748; App. V, v, p. 661; v. anche paleoantropologia, XXVI, p. 1; App. II, ii, p. 486; III, ii, p. 348; IV, ii, p. 720)
L'evoluzione umana
Il fattore che ha maggiormente [...] fa. La scoperta in Medio Oriente di resti fossili di uomini anatomicamente moderni datati a più di 90.000 anni fa (Valladas, Reys, Joron . Sono state così introdotte le mappe sintetiche (v. uomo: Razze umane, in App. V), carte geografiche in ...
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Uomo politico sloveno (n. Lubiana 1963). Figlio del campione olimpionico di ginnastica Cerar Miroslav Sr e della donna politica vicepresidente del partito Democrazia liberale di Slovenia Z. Cerar, dopo [...] di Marjan Šarec con il 12,7% dei voti, e dal partito del primo ministro uscente, ridenominato nel 2015 Partito del centro moderno, che ha ottenuto il 9,5% dei consensi scendendo da 36 a 10 seggi. Negativo anche il risultato delle elezioni europee ...
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Uomo politico dominicano (n. Arroyo Cano 1951). Durante gli studi universitari (prima in Chimica poi in Economia), si è avvicinato alle posizioni del progressista J. Bosch e nel 1973 ha aderito al PLD [...] della Repubblica Dominicana, riconfermato nel maggio 2016 con oltre il 62% dei consensi. A seguito delle consultazioni tenutesi nel luglio 2020 a M. è subentrato L. Abinader, candidato della formazione di opposizione Partido revolucionario moderno. ...
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Uomo politico francese (Lumigny, Seine-et-Marne, 1841 - Bordeaux 1914). Combatté in Africa (1863) e poi a Metz, nella guerra franco-prussiana. Durante la successiva prigionia in Germania prese contatto [...] esponente politico. Sostenne l'elevazione del mondo operaio, in spirito di collaborazione di classe, contrapponendo al moderno liberalismo un corporativismo cristiano. Dal 1876 al 1910 rappresentò come deputato monarchico e cattolico il collegio di ...
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Uomo di stato serbo (Garaši, Kragujevac, 1812 - Belgrado 1874); ministro degli Interni (1843-52), col suo Načertanije del 1844 formulò un moderno e organico programma di politica estera, secondo il quale [...] la Serbia doveva divenire il centro direttivo e unificatore di tutti gli Slavi meridionali. Ministro degli Esteri (1852-53), nella crisi di Crimea evitò che la Serbia si schierasse dalla parte della Russia. ...
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Uomo politico greco (Nauplia 1832 - Cannes 1896), figlio di Spyrìdon; prese parte ai negoziati di Londra per la cessione alla Grecia delle isole Ionie; dal 1866 a più riprese ministro degli Esteri, poi [...] (1875-95) più volte presidente del Consiglio. In politica estera e interna fu guidato dall'idea che prima di attuare le proprie aspirazioni nazionali la Grecia dovesse acquistare una salda struttura di stato moderno. ...
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UOMO, Origine dell'
Gioacchino SERA
Charles BOYER
Storia della questione. - Limitandoci al periodo più propriamente naturalistico e prescindendo dalle guardinghe e un po' vaghe anticipazioni di G.-L.L. [...] è di solito concepito come una media quasi aritmetica fra Uomo e Scimmia. Uomo e Scimmia sono due concetti, da cui non si può essa nel senso tradizionale, sia nel senso, più moderno, di specie collettiva; o al più costituiscano specie strettamente ...
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In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, [...] concezione medievale lo stesso d. soggettivo acquistò un nuovo valore: l’uomo è soggetto di d. non in quanto è cittadino di uno Dio, e può quindi opporsi allo Stato che li violi.
In età moderna, e in particolare tra l’inizio del 17° e la fine del ...
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Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] tempo stesso sociale e politica della vita di relazione. L’uomo è uomo in quanto ‘politico’, cioè in quanto vive in simbiosi con Ciò tuttavia non ha per lui importanza, perché il mondo moderno non è un mondo politico come quello della città antica. L ...
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Il complesso delle attività che si riferiscono alla ‘vita pubblica’ e agli ‘affari pubblici’ di una determinata comunità di uomini. Il termine deriva dal greco pòlis («città-Stato») e sulla scia dell’opera [...] in grado di evitare conflitti distruttivi, e Aristotele, che individuò nell’uomo «un animale politico» e analizzò le forme di governo e le loro degenerazioni.
L’Età moderna fu caratterizzata in Europa dal primato delle monarchie assolute, nelle quali ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...