ORIANI, Alfredo
Giovanni Cenni
Nacque a Faenza il 22 agosto 1852; morì nella sua villa "Il Cardello" presso Casola Valsenio il 18 ottobre 1909. L'O. ebbe una fanciullezza vuota d'affetti. A Bologna, [...] del grande scrittore che sta per rivelarsi. Ora l'O. si racchiude nel suo solitario Cardello. L'azione sociale dell'uomomoderno - dell'italiano in particolare - e, conseguentemente, l'opera dei popoli e delle nazioni, ecco il tema costante delle sue ...
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. Nome con cui si indica in Italia quel tipo di narrativa che nei paesi anglosassoni, dove è più largamente diffusa, si chiama science-fiction, e che consiste nello sviluppare un intreccio logico ed essenzialmente [...] Moreau"; ecc.), guarda al futuro con occhio assai più critico e pessimistico, e trae dalle "conquiste" dell'uomomoderno apocalittici o sarcastici presagi. A questa alternativa di fondo converrà ricorrere anche per distinguere l'orientamento generale ...
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di Italo Pantani
La fortuna del D. come categoria critico-letteraria è un fenomeno soprattutto italiano, a fronte di una presenza assai modesta nel panorama storiografico delle altre letterature europee. [...] da F. Flora, secondo cui all'origine del D. doveva essere collocata la perdita di Dio di cui soffre l'uomomoderno, e che avrebbe prodotto "il misticismo laico, il titanismo o prometeismo ateo […], il satanismo, il faustismo, l'irrazionalismo che si ...
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SINGER, Isaac Bashevis
Elèna Mortara Di Veroli
(App. IV, III, p. 335)
Narratore e saggista statunitense di lingua yiddish, morto a Miami Beach (Florida) il 24 luglio 1991. La produzione letteraria di [...] sua opera, scritta per la maggior parte negli Stati Uniti e grande anche nel descrivere i turbamenti spirituali dell'uomomoderno, rimane testimonianza della capacità di sopravvivenza di quella cultura, anche dopo lo sterminio e la fine del vecchio ...
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Generalità. - L'attività del settore tecnico-industriale cinematografico negli ultimi anni, fatta eccezione per i settori della cinematografia a colori e documentaria (v. appresso), non ha portato a novità [...] per esprimere oggi le condizioni e le istanze dell'uomomoderno, per divenire mezzo efficace della sua polemica, aiuto storia, il costume, ecc. sono la Film Library del Museum of Modern Art di New-York e la Cinémathèque Française di Parigi. Fra ...
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HEGEL, Georg Wilhelm Friedrich
Enrico de' Negri
Filosofo tedesco, nato il 27 agosto 1770 a Stoccarda, dove suo padre viveva in qualità di funzionario del duca del Württemberg. A Stoccarda frequentò [...] , vagheggia il felice equilibrio della civiltà greca. Il mondo greco era il mondo della "bellezza", dove le attività che l'uomomoderno non riesce ad accordare e che in lui si svolgono le une contro le altre, fonte perenne di discordia interiore e di ...
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URUGUAY
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Alfredo Romeo
Luisa Pranzetti
Samuel Montealegre
Samuel Montealegre
Nicola Balata
Stefania Parigi
(XXXIV, p. 831; App. I, p. 1104; II, II, p. 1077; III, II, p. 1059; IV, III, p. 774)
Popolazione [...] inesistente e utopico al riparo dall'accettazione del fallimento dell'uomomoderno. In La nave de los locos (1984) e in tutti distrutti e nel 1978 in un incendio al Museu de Arte Moderno di Rio de Janeiro è andata perduta una collezione di 58 opere, ...
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Oceania
Pasquale Coppola e Gaetano Cofini
(XXV, p. 139; App. I, p. 903; II, ii, p. 434; III, ii, p. 294; V, iii, p. 726)
Geografia umana ed economica
di Pasquale Coppola
Il quadro politico dell'O. [...] cranio di Keilor. Per alcuni studiosi, sostenitori della teoria della 'continuità regionale' (regional continuity) secondo cui l'uomomoderno si sarebbe evoluto in maniera differenziata da Homo erectus in differenti aree del mondo, gli esemplari del ...
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. Questo termine è usato, sia per designare l'organizzazione corporativa dello stato, qual è attuata in Italia e si viene attuando, sull'esempio italiano, in altri paesi, sia il complesso di quelle correnti [...] , nella legge Le Chapelier, del 17 giugno 1791, non possiamo non sentirne la giustificazione storica. A un uomomoderno il pensiero solo di quelle corporazioni, basate sul privilegio e sul monopolio, postulanti una collaborazione interna, di mestiere ...
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Scultore. Nacque in Firenze da Niccolò di Betto di Bardo, cardatore di lana, e da madonna Orsa, quasi certamente nell'anno 1386, e in Firenze morì il 13 dicembre 1466. Nulla si sa della sua giovinezza [...] contro il destino, l'ansia della liberazione, il presentimento della morte.
D. è fra tutti gli artisti del Rinascimento il primo uomomoderno; egli è il più vicino a noi perché è quello che prima e più profondamente di ogni altro ha sentito che la ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...