PREGELJ, Ivan
Alojzij Res
Scrittore sloveno, nato a S. Lucia di Tolmino nel 1883. Compì gli studî medî a Gorizia, quelli universitarî a Vienna ed è professore di lettere a Lubiana.
Nella sua svariata [...] e Skušnjavec (Il tentatore, 1927), dove negli eroi s'incarna, proiettato sullo sfondo storico, il tormento dell'anima dell'uomomoderno, la sua lotta col demone della carne, il suo dolorante anelito di rigenerazione in Dio. Il P. ha saputo fondere ...
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Filosofo della storia (Blankenburg im Harz, Sassonia-Anhalt, 1880 - Monaco di Baviera 1936). Studiò matematica, filosofia, storia e storia dell'arte nelle univ. di Monaco e di Berlino, ove conseguì il [...] relativistica, infatti, è la dottrina spengleriana della storia, malgrado il suo intento fondamentale di offrire all'uomomoderno l'unica prospettiva in grado di anticipare con esattezza scientifica il corso storico degli eventi. All'inizio ...
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Movimento letterario, artistico e culturale, sorto in Germania e in Inghilterra negli ultimi anni del Settecento e quindi diffusosi in tutta l’Europa nel corso del 19° secolo.
Letteratura
Definizione
Il [...] comprende nel suo senso di trascendenza e nel suo slancio religioso l’arte medievale, ne afferma la vicinanza spirituale all’uomomoderno. E al tempo stesso si precisano le esigenze di stile. Il concetto di bellezza nel senso tradizionale è superato ...
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Romanziere (Rouen 1821 - Croisset 1880). Figlio dell'illustre chirurgo Achille-Cléophas, compì gli studî secondarî a Rouen (1832-40); quindi fu indirizzato dalla famiglia agli studî giuridici e inviato [...] un'attenzione sempre maggiore ai problemi contemporanei e un più vivo contrasto (artisticamente funesto) tra la sua coscienza di uomomoderno e la sua dottrina intransigente di un'arte impersonale, impassibile, inattuale, fine a sé stessa. Il primo ...
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Pittore e scultore (Malaga 1881 - Mougins, Alpi Marittime, 1973). Tra i protagonisti assoluti dell'arte del Novecento, ha rappresentato uno snodo cruciale tra la tradizione ottocentesca e l'arte contemporanea.
Vita [...] ), nascono dipinti d'alto valore espressivo, nei quali la deformazione diventa apostrofe morale, simbolo delle deformazioni interiori dell'uomomoderno.
Durante la guerra civile spagnola P. vive con forte impegno il dramma del suo paese; per un breve ...
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nàscite, contròllo delle Regolazione naturale o indotta del numero degli individui di una specie. Tale regolazione è condizionata da diversi fattori, alcuni legati direttamente alla situazione ambientale [...] accompagnate la rivoluzione igienico-alimentare e alcune scoperte fondamentali in campo medico e sanitario, con le quali l'uomomoderno ha vinto denutrizione, malattia e diffusione di epidemie. La conseguenza è stata una drastica riduzione del numero ...
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Scrittore svedese (Växjö 1891 - Danderyd, Stoccolma, 1974). Figura tra le più rappresentative del panorama letterario svedese della prima metà del 20° sec., molta della sua produzione è stata animata da [...] religiosa. Il racconto Barabbas segna il culmine di quest'arte volutamente nuda e monumentale, raffigurante il dramma dell'uomomoderno, posto al bivio fra bene e male, assetato di fede nel trascendente eppure irrimediabilmente scettico. Degli ultimi ...
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Sociologo (Parigi 1904 - ivi 1993), direttore al Centre national de la recherche scientifique (1947-74); noto per i suoi studî di sociologia del lavoro (Traité de sociologie du travail, in collab. con [...] opere: Psychologie, marxisme et matérialisme (1948) e L'intellectuel communiste (1956), entrambe tradotte in Psicologia per l'uomomoderno (1966); Le nouveau Léviathan (6 tomi, 1957-77; trad. it. 1971-79), D'Holbach et la philosophie scientifique ...
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Scrittore giapponese (Tokyo 1867 - ivi 1916), di tendenza idealistica. Vissuto in un momento storico di transizione, ha analizzato i valori espressi dalla nuova epoca (individualismo, confronto con altre [...] d'erba", 1906), quasi un poema in prosa, e i racconti di Yume jūya ("Dieci notti di sogni", 1908). La condanna dell'uomomoderno alla solitudine è il tema che dalla cosiddetta prima trilogia (Sanshirō, 1908; Sore kara "E dopo", 1909; Mon "Il portale ...
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Scultore italiano (Roma 1884 - San Paolo, Brasile, 1945). Studiò pittura all'accademia di Monaco, completando la sua formazione con molti viaggi. A Parigi (dal 1911) maturò la vocazione alla scultura, [...] Zurigo (1917) e nel 1936, definitivamente, in Brasile. Pur ricercando un ideale classico della forma, nelle sue opere (nudi, ritratti) mirò a cogliere il "mito" dell'uomomoderno e a esprimere dolorosamente la solitudine dell'individuo tra la folla. ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...