Filosofo ebreo (Varsavia 1907 - New York 1972). Dal 1945 fu professore di etica e mistica ebraica nel Jewish Theological Sem inary di New York. Nel suo pensiero gli elementi della tradizione religiosa [...] ebraica sono elaborati per dare risposte alle problematiche esistenziali dell'uomomoderno. ...
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Pittore e scultore (Malaga 1881 - Mougins, Alpi Marittime, 1973). Tra i protagonisti assoluti dell'arte del Novecento, ha rappresentato uno snodo cruciale tra la tradizione ottocentesca e l'arte contemporanea.
Vita [...] ), nascono dipinti d'alto valore espressivo, nei quali la deformazione diventa apostrofe morale, simbolo delle deformazioni interiori dell'uomomoderno.
Durante la guerra civile spagnola P. vive con forte impegno il dramma del suo paese; per un breve ...
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Romanziere (Rouen 1821 - Croisset 1880). Figlio dell'illustre chirurgo Achille-Cléophas, compì gli studî secondarî a Rouen (1832-40); quindi fu indirizzato dalla famiglia agli studî giuridici e inviato [...] un'attenzione sempre maggiore ai problemi contemporanei e un più vivo contrasto (artisticamente funesto) tra la sua coscienza di uomomoderno e la sua dottrina intransigente di un'arte impersonale, impassibile, inattuale, fine a sé stessa. Il primo ...
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Filosofo della storia (Blankenburg im Harz, Sassonia-Anhalt, 1880 - Monaco di Baviera 1936). Studiò matematica, filosofia, storia e storia dell'arte nelle univ. di Monaco e di Berlino, ove conseguì il [...] relativistica, infatti, è la dottrina spengleriana della storia, malgrado il suo intento fondamentale di offrire all'uomomoderno l'unica prospettiva in grado di anticipare con esattezza scientifica il corso storico degli eventi. All'inizio ...
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Scrittore svedese (Växjö 1891 - Danderyd, Stoccolma, 1974). Figura tra le più rappresentative del panorama letterario svedese della prima metà del 20° sec., molta della sua produzione è stata animata da [...] religiosa. Il racconto Barabbas segna il culmine di quest'arte volutamente nuda e monumentale, raffigurante il dramma dell'uomomoderno, posto al bivio fra bene e male, assetato di fede nel trascendente eppure irrimediabilmente scettico. Degli ultimi ...
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Sociologo (Parigi 1904 - ivi 1993), direttore al Centre national de la recherche scientifique (1947-74); noto per i suoi studî di sociologia del lavoro (Traité de sociologie du travail, in collab. con [...] opere: Psychologie, marxisme et matérialisme (1948) e L'intellectuel communiste (1956), entrambe tradotte in Psicologia per l'uomomoderno (1966); Le nouveau Léviathan (6 tomi, 1957-77; trad. it. 1971-79), D'Holbach et la philosophie scientifique ...
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Scrittore giapponese (Tokyo 1867 - ivi 1916), di tendenza idealistica. Vissuto in un momento storico di transizione, ha analizzato i valori espressi dalla nuova epoca (individualismo, confronto con altre [...] d'erba", 1906), quasi un poema in prosa, e i racconti di Yume jūya ("Dieci notti di sogni", 1908). La condanna dell'uomomoderno alla solitudine è il tema che dalla cosiddetta prima trilogia (Sanshirō, 1908; Sore kara "E dopo", 1909; Mon "Il portale ...
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Scultore italiano (Roma 1884 - San Paolo, Brasile, 1945). Studiò pittura all'accademia di Monaco, completando la sua formazione con molti viaggi. A Parigi (dal 1911) maturò la vocazione alla scultura, [...] Zurigo (1917) e nel 1936, definitivamente, in Brasile. Pur ricercando un ideale classico della forma, nelle sue opere (nudi, ritratti) mirò a cogliere il "mito" dell'uomomoderno e a esprimere dolorosamente la solitudine dell'individuo tra la folla. ...
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Giobèrti, Vincenzo. - Filosofo e uomo politico (Torino 1801 - Parigi 1852). Sacerdote, fu ministro (1848) e presidente del Consiglio (1848-49) del Regno di Sardegna e sostenitore del processo di unificazione [...] rapporto tra l'essere, proprio di Dio, e l'esistere, proprio dell'uomo, fra il razionale e il reale, con cui G. rinnova in certo errori filosofici di A. Rosmini (1841); Il gesuita moderno (1846-47). Scritti postumi: Della riforma cattolica della ...
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GRAMSCI, Antonio
Giuseppe Vacca
Nacque ad Ales, allora in provincia di Cagliari, il 22 genn. 1891, quarto di sette figli, da Francesco, impiegato nell'ufficio del Registro, e da Giuseppina Marcias, [...] con le parole di Togliatti nella conferenza "Gramsci pensatore e uomo di azione", tenuta nell'Università di Torino il 23 apr. non era mai riuscito a inquadrare in uno Stato laico moderno le masse popolari controllate dalla Chiesa. Ma, per altro ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...