ANGUILLESI, Giovanni Domenico
Nicola Carranza
Nato a Vicopisano (Pisa) il 28 apr. 1766 da famiglia assai modesta, trascorse gli anni della fanciullezza a Calcinaia, poi si trasferì nella vicina Pisa. [...] italiana del secolo XVIII (Londra 1802) e nel Fiorilegio poetico moderno (Milano 1822). Si conoscono varie raccolte delle sue poesie: della Crusca, riformata da Napoleone. Stimato, oltre che come uomo di lettere, per la sua probità e per le sue ...
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Frankenstein
Ermanno Detti
Lo scienziato che creò un mostro con i cadaveri
Un essere mostruoso costruito con pezzi di cadaveri prende vita. È buono, ma siccome il suo aspetto è orribile e gli altri [...] : con pezzi di cadaveri ricuciti insieme crea un altro uomo e riesce, tramite un segreto solo da lui conosciuto, del romanzo di Mary W. Shelley era Frankenstein o il Prometeo moderno. Prometeo, eroe greco, rubò il fuoco agli dei per donarlo agli ...
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Sofocle
Emanuele Lelli
Il tragediografo dei grandi conflitti
Sofocle fu il drammaturgo più amato nell’Atene classica: nelle sue tragedie sono messi in scena personaggi straordinari, come Edipo e Antigone, [...] è constatare la condizione di dolore e di infelicità in cui l’uomo, al di là delle proprie colpe e responsabilità, è condannato a .
La sua fortuna, nel mondo antico come in quello moderno, fu immensa. Aristotele lo apprezzò più di ogni altro, ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...