Viaggio, letteratura di
Pino Fasano
Una nozione dall'incerto statuto
Il viaggio si offre alla letteratura come un tema di immensa potenzialità e produttività per la sua idoneità a combinare narrazione [...] spostò sulla difficile rappresentazione di questo inabissamento dell'io e nell'io che è l'unica "avventura" possibile dell'uomomoderno. Il Novecento si aprì con una sorta di "antiodissea", come qualcuno ha voluto definire Heart of darkness (1902) di ...
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SGORLON, Carlo
Serena Andreotti Ravaglioli
Scrittore, nato a Cassacco (Udine) il 26 luglio 1930. Compiuti gli studi universitari alla Scuola Normale Superiore di Pisa, laureandosi in letteratura tedesca [...] con le forme archetipe della conoscenza, con l'inconscio, con il mistero originario, e in questo modo offre all'uomomoderno, perduto nel caos della realtà quotidiana e privo di modelli e di riferimenti, la possibilità di recuperare orizzonti e mete ...
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NOSSACK, Hans Erich
P. Ch.
Scrittore, nato ad Amburgo il 30 gennaio 1901. Dopo essere stato operaio di fabbrica, impiegato, giornalista, dipendente nell'impresa del padre, che era un grande importatore, [...] (ivi). Richiamandosi a una tematica che ha ascendenze kafkiane ed esistenzialistiche, N. vuole esprimere il disagio dell'uomomoderno, il dramma della sua alienazione e del suo isolamento nell'anonimo mondo della tecnica e del benessere economico ...
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KASCHNITZ, Marie Luise
P. Ch.
Scrittrice tedesca, nata a Karlsruhe il 31 gennaio 1901. Discendente da una nobile famiglia alsaziana, ha esercitato la carriera di libraia a Roma, dove si è unita in matrimonio [...] ivi 1950, forse la sua prova più valida; Ewige Stadt, 1952; Neue Gedichte, 1957), dove l'ansia e l'angoscia dell'uomomoderno di fronte alla vita, pur nella costante apertura verso la speranza, si espande in forme ora più libere ora, invece, legate a ...
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ROZĪTIS, Pāvils
Marta RASUPE
Poeta e narratore lettone, nato il 1° dicembre 1889 nel distr. di Liepa nella Vidzeme, morto a Riga il 20 febbraio 1937. Ebbe una giovinezza stentata e dura. Frequentò il [...] importanti sono Zobens un lilija ("La spada e il giglio", 1920), e Mans Korans ("Mio Corano", 1923), credo dell'uomomoderno che per cultura e tradizioni cristiane appartiene a Dio, ma è spinto proprio dalla cultura e dal suo intellettualismo verso ...
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ḤUSEIN, Kāmil
Francesco Gabrieli
Scrittore arabo egiziano, nato al Cairo il 20 marzo 1901. La sua opera letteraria si accompagna, con spirito umanistico, a un'attività scientifica e professionale di [...] si è confermata nel successivo libro al-Wādī al-muqaddas ("La valle santa", 1968), esame di coscienza e invito all'uomomoderno lacerato dalle passioni, al ritiro sotto l'usbergo della coscienza morale, in un'etica atarassia. Senza ombra di esplicita ...
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Narrativa
Claudio Magris
di Claudio Magris
Narrativa
sommario: 1. Tramonto dell'epica e crisi del romanzo: la dissoluzione del grande stile. 2. Totalità e regressione: la cancellazione del soggetto [...] , distanziarlo, eluderlo piuttosto che venirne travolto. Nessuno ha descritto come Kafka la debolezza e l'eccitata fragilità dell'uomomoderno, sradicato dalla natura e scagliato come un sasso nella storia, di fronte alla lusinga e alla pienezza del ...
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Futurismo
PPär Bergman
Maurizio Calvesi
di Pär Bergman e Maurizio Calvesi
FUTURISMO
Futurismo letterario di Pär Bergman
sommario: 1. Osservazioni preliminari. 2. Il futurismo italiano: a) presupposti; [...] '‟accordo psichico" e degli ‟stati d'animo". La ‟sensibilità numerica" è la conseguenza dell'esigenza, da parte dell'uomomoderno, di precisione e rapidità (i rintocchi delle campane non vengono resi solo con ‟dondon", ma Marinetti vi aggiunge, per ...
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La letteratura contemporanea
Piero Boitani
Narrazione a spirale o metanarrazione
C’è chi fa iniziare la letteratura contemporanea e postmodernista con le Ficciones (1944; trad. it. Finzioni, 1955) di [...] Britannicus in Africa e ‘No!’ He said, in Ulisse. Archeologia dell’uomomoderno, a cura di P. Boitani, R. Ambrosini, 1998, pp. ; e il paesaggio incantato delle sue isole, che pare redimere l’uomo dalla Storia; e le albe e i tramonti e la luna piena ...
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Narrare con la penna
Alessandro Zattarin
Emanuela Zignol
Raccontami una storia
In tutti i tempi e in tutti i paesi del mondo gli uomini hanno sentito il bisogno di raccontare e ascoltare storie. Nei [...] e terrena ciò che Dante canta in una prospettiva religiosa e divina. Se Dante è l'emblema dell'uomo medievale, Shakespeare 'inventa' l'uomomoderno, dilaniato dal dubbio, ferito dalla passione.
Ermes, il dio dei poeti
Si racconta che dall'amore tra ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...