ITALIA
Adalberto Vallega
Alberto Belloni
Olga Donati
Carmelo Formica
Giuseppe De Rita
Giuseppe Roma
Vittorio Vidotto
Aldo Lo Schiavo
Giuliano Manacorda
Enrico Zanini
Rosalba Zuccaro
Sandro [...] ); G. Bufalino (Diceria dell'untore, 1981; Argo il cieco, 1984; L'uomo invaso, 1986; Le menzogne della notte, 1988; La luce e il lutto, che questa ricerca ha avuto nell'inaugurare il distacco dal Modern. A fianco di Gabetti e Isola, va posta l' ...
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(App. V, 1, p. 336)
Nuove strategie
di Giovanna Mencarelli
I b. c. hanno costituito in Italia un settore a lungo emarginato e sottovalutato nella politica e nelle scelte della pubblica amministrazione, [...] Fedele, A. Baldi, Napoli 1988, pp. 117-77.
L'uomo e gli uomini. Scritti antropologici italiani dell'Ottocento, a cura di -341.
"Primitivism" in 20th century art: affinity of the tribal and the modern, ed. W. Rubin, 2 voll., New York 1984.
S. Price, ...
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(XIV, p. 361; App. I, p. 562; II, i, p. 877; V, ii, p. 142)
Il tema dell'e., nell'ambito dell'Enciclopedia Italiana, segue due linee principali presentando, da una parte, la storia delle e. d'arte e, dall'altra, [...] degli elementi che portarono alla creazione nel 1929 a New York del Museum of Modern Art: i nomi delle sue fondatrici (L.P. Bliss, M. Quinn generale dell'umanità, sintesi delle conoscenze dell'uomo sull'uomo, sviluppando l'idea di un 'museo- ...
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Rete
Mario Salerno
Tomás Maldonado
Cesare Emanuel
Nel campo delle telecomunicazioni, il termine rete indica genericamente un insieme di circuiti e altri impianti mediante i quali viene svolto un servizio [...] connessioni sia di tipo macchina-macchina, sia di tipo uomo-macchina. L'applicazione più rilevante di tali r. è G. Bracchi, S. Campodall'Orto, Milano 1994.
Ph.-O. Rousseau, La modernité à marche forcée, in Géopolitique, 84, hiver 1994-95, pp. 24-32. ...
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RAZZISMO
Alfonso Maria di Nola
(App. II, II, p. 669)
Il termine, entrato nell'uso comune negli ultimi sessant'anni, definisce anzitutto una posizione ideologica che, fondata su una grande varietà di [...] è né Gentile né Ebreo, né barbaro né Scita, né schiavo né uomo libero, ma il Cristo è tutto in tutti" (Paolo, Ai discrimination in Britain, Londra 1986; La teoria della razza nell'età moderna, a cura di G. Gliozzi, Torino 1986; F. Castradori, Le ...
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CULTURALE L'a. c. è una branca delle scienze antropologiche sviluppatasi con tale nome (cultural anthropology) negli Stati Uniti, e quindi entrata come disciplina autonoma nel mondo scientifico e accademico [...] termini secondari per indicare i vari momenti e aspetti dello studio dell'uomo. Perciò nascevano l'a. c. e l'a. sociale come negli sforzi ricorrenti perseguiti nei vari campi della scienza moderna. Non a caso l'a., nelle sue varie specificazioni ...
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Per l'e. moderno, uno dei più importanti movimenti sociali della seconda metà del 20° sec., nato negli anni Sessanta e consolidatosi nel ventennio successivo, gli anni Novanta sono stati un periodo di [...] dopo la storica Conferenza di Stoccolma.
A Stoccolma per la prima volta era stata riconosciuta la responsabilità dell'uomo nei confronti delle generazioni future per la protezione della natura, la necessità di integrarla nei programmi di sviluppo ...
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. Traduzione approssimativa dell'espressione inglese mass-media; la locuzione designa ormai l'insieme dei mezzi per far sapere, divulgare, diffondere messaggi significativi, carichi di significazioni, [...] alla trasmissione, sta scomparendo. Da una tale constatazione, McLuhan fa derivare una spiegazione del mondo moderno. Una volta, prima dell'invenzione della scrittura, l'uomo viveva una vita piena e completa, globale, in una comunità integrata. Tra l ...
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In prima approssimazione l'a. si può considerare come quel complesso di fenomeni che si manifestano nell'imposizione dall'alto, in forma gerarchica e con il ricorso alla coercizione, di comandi, ordini, [...] autoritari non si propongono né di cambiare l'uomo né di modernizzare la società. Lasciando un certo Mass.) 1975, vol. 3, pp. 175-411; A. Perlmutter, Modern authoritarianism. A comparative institutional analysis, New Haven-Londra 1981; Mort des ...
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MORIN, Edgar
Sandro Bernardini
MORIN, Edgar (pseud. di Nahoum, Edgar)
Sociologo francese, nato a Parigi l'8 giugno 1921. Laureato in lettere e diritto all'università di Tolosa, nel 1945 divenne capo [...] metodologiche ed epistemologiche. L'"umanità dell'uomo", secondo M., è caratterizzata, oltre e M. Ceruti (1990).
Bibl.: F. Alberoni, Introduzione a E. Morin, Medioevo moderno a Orléans, Torino 1979, pp. 9-11; Lotus International, 23 (1979), 2; 27 ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...