Clima e ambiente nel Quaternario
Antonio Longinelli
Mauro Cremaschi
Lanfredo Castelletti
Lucia Caloi - Maria Rita Palombo - Antonio Tagliacozzo
Lo studio dei paleoclimi
di Antonio Longinelli
In questo [...] geologiche e archeologiche particolarmente significative per un'epoca che vide il declino dell'uomo di Neandertal e l'affermarsi dell'uomomoderno. Nella stratigrafia delle glaciazioni alpine l'ultimo Interglaciale è definito dalle due glaciazioni ...
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Progresso
Gennaro Sasso
di Gennaro Sasso
Progresso
sommario: 1. Introduzione. 2. Diversità d'accenti nella critica dell'idea di progresso. a) Il ‛tramonto dell'Occidente' e l'avvento degli ‛uomini metallici'. [...] della vita. Per caratterizzare la decadenza, e segnarne, in qualche modo, il connotato storico-cronologico, Nietzsche parla di ‟uomomoderno", e non si cura di precisarne la data di nascita. Ma, come già nella precedente Nascita della tragedia, anche ...
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Tecnica
Jacques Ellul
di Jacques Ellul
Tecnica
sommario: 1. Il concetto di tecnica. 2. La tecnica come ambiente. 3. La tecnica in quanto sistema. 4. La tecnica in quanto mito. 5. La prevedibilità della [...] 'altro canto, li subisce con la stessa evidenza e ‛naturalezza' con cui subiva un tempo la natura. Infine, l'uomomoderno riesce a concepire un'azione solo attraverso la mediazione dello strumento tecnico e non gli viene nemmeno in mente che potrebbe ...
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MARE
Kirti N. Chaudhuri e Tullio Treves
Mare e civiltà
di Kirti N. Chaudhuri
Introduzione
Le percezioni sociali del mare e i suoi rapporti con le civiltà, quali si trovano riflessi nelle fonti storiche [...] via via inseparabili. Senza gli scambi oceanici su larga scala di merci, prodotti industriali e carburante l'uomomoderno non potrebbe vivere. Le conseguenze economiche della navigazione a vapore e del nuovo sfruttamento del mare interagirono con ...
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L'ominazione
Giacomo Giacobini
Phillip V. Tobias
Bernard Wood
Silvana Condemi
Il concetto di uomo negli studi sull'evoluzione umana
di Giacomo Giacobini
La pubblicazione del saggio di T.H. Huxley [...] pressi di Heidelberg, in Germania. La mandibola è priva di mento e ha dimensioni maggiori rispetto a quella dell'uomomoderno europeo. Il successivo rinvenimento di un fossile con analoghi caratteri arcaici è costituito da un cranio scoperto nel 1959 ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Europa tra preistoria e protostoria
Enrico Pellegrini
Daniele Vitali
Luca Bachechi
Le aree sepolcrali: l'organizzazione interna e il rapporto con l'insediamento, [...] anni fa nel Vicino Oriente nell'ambito del Paleolitico medio, collegate a resti appartenenti sia all'uomo di Neandertal che all'uomomoderno (proto-Cro-Magnon). Questo non significa che in precedenza non fosse praticata alcuna forma di sepoltura ...
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Natura e cultura
Francesco Remotti
Natura/cultura: da domini 'naturali' a costrutti 'culturali'
Come molte coppie di concetti oppositivi, anche la distinzione natura/cultura può dare a tutta prima l'impressione [...] di Neanderthal, a causa della base cranica relativamente piatta, non disponesse dell'intera gamma di suoni tipica dell'uomomoderno, e non è escluso che questo suo limite anatomico abbia condizionato la sua capacità di comunicazione (p. 222). Eppure ...
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Le eredita/3: i montiniani
Philippe Chenaux
Nella storiografia si parla spesso del ‘montinismo’ e dei ‘montiniani’ ma senza dare a questi termini una precisa determinazione1. Esistono molte biografie [...] di padre Bevilacqua, Giovanni Battista Montini ritrovava la grande preoccupazione dell’uomomoderno, con le sue angosce e i suoi dubbi. «L’uomomoderno è innanzi tutto un uomo senza filosofia». Incapace di accedere alla verità con la sua ragione ...
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Le Paleoscienze. Le 'conoscenze scientifiche' dell'uomo di 25.000 anni fa
Alberto Cazzella
Le 'conoscenze scientifiche' dell'uomo di 25.000 anni fa
Le tendenze interpretative più recenti (Renfrew 1994) [...] ipotizzano l'esistenza di meccanismi cognitivi sostanzialmente analoghi a quelli attuali, per lo meno dopo che l'uomomoderno si era pienamente affermato nel corso del Paleolitico Superiore, intorno a 20.000 anni fa. Se tale ipotesi è valida, si può ...
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Le eredita/1: i rosminiani
Paolo Marangon
Antonio Rosmini (Rovereto 1797-Stresa 1855) si presenta come una personalità geniale e poliedrica, il cui influsso nell’Ottocento e nel Novecento si estende [...] un saggio introduttivo di G. Sofri, Brescia 1963.
15 F. De Giorgi, Rosmini e il suo tempo. L’educazione dell’uomomoderno tra riforma della filosofia e rinnovamento della Chiesa (1797-1833), Brescia 2003, pp. 535-539.
16 P. Marangon, Il Risorgimento ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...