Scrittore e pensatore spagnolo (Bilbao 1864 - Salamanca 1936). U. è il maggior rappresentante, con Á. Gavinet e B. Pérez Galdós, degli intellettuali innovatori della "generazione del '98". Partito dalla [...] di U., l'ansia di eternità, il rapporto fra Dio e l'uomo, sono sviluppati in saggi, romanzi e nel teatro.
Vita e opere
fondamentali (ragione e fede, vita e intelletto) che il moderno razionalismo non potrà risolvere. Nella Vida de don Quijote y ...
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Esposizione di fatti secondo la successione cronologica. È la forma primitiva della narrazione storica e si trova pertanto agli inizi della storiografia di tutti i popoli: per es., presso i Babilonesi, [...] . medievali cominciavano il racconto dalla nascita del primo uomo; tuttavia, con l’esaurirsi del tipo universalistico mutuato -romana, quale interpretazione dei fatti. Pertanto, nell’uso moderno, si parla di c. in contrapposizione a storia, intendendo ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] ossia come risposta all'angoscia che scaturisce dallo 'spaesamento-sradicamento' proprio di quell'essere senza patria che è l'uomo libero moderno. Le ideologie di comunismo e fascismo sono dunque legate tra di loro 'logicamente', ma tutta l'opera di ...
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RETORICA
Marc Fumaroli
(XXIX, p. 151)
Scomparsa nel corso del 20° secolo dall'insegnamento secondario europeo, la r. negli anni Settanta appariva destinata ad accontentarsi di una breve rubrica bibliografica [...] da Platone. Il ''ritorno alla r.'' nelle scienze dell'uomo si è venuto accompagnando nei filosofi a un ''ritorno alla studiata da J.D. Lyons in The rhetoric of example in early modern France and Italy (1989). La funzione delle ''massime'' è stata ...
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Letteratura e tradizione classica
Massimo Fusillo
Il dialogo che le letterature moderne hanno da sempre istituito con i modelli della tradizione classica assume nel Novecento una pregnanza del tutto [...] essa (Ferroni 1996). Tematizzare questa fine (del mondo moderno) e questa distanza (dalla tradizione classica) sarà non , che cerca l'unione con un essere infinito non più uomo né donna, la porterà dal delirio alla morte.
Altrettanto estremistico ...
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Scienza e letteratura
Carlo D'Amicis
Nel saggio Filosofia e letteratura, pubblicato nel 1967 sulla Fiera letteraria, I. Calvino scriveva che "la scienza si trova di fronte a problemi non dissimili da [...] visione materialistica della realtà. Un fenomeno radicato ma relativamente moderno, se è vero, come scrive il filosofo P. Rossi e metafora, Milano 1978.
U. Galimberti, Psiche e techne. L'uomo nell'età della tecnica, Milano 1999.
M. Nacci, Pensare la ...
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VITTORINO da Feltre
Angiolo Gambaro
Educatore e umanista, nato intorno al 1378 a Feltre da Bruto dei Rambaldoni; morto a Mantova il 2 febbraio 1446. Andato a Padova verso il 1396 per studiarvi, subì [...] umanistici fusi con lo spirito cristiano; essa anticipa il collegio moderno.
Ai figli e alle figlie del Gonzaga, ai quali in che il corpo trae dalla diversità delle vivande. Ma uomo profondamente morale e religioso, per diuturna conquista interiore e ...
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MOMADAY, Navarre Scott
Fedora Giordano
Scrittore statunitense, di discendenza kiowa, inglese e cherokee, nato ad Anandarko (Oklahoma) il 24 febbraio 1934. Cresciuto in riserve indiane in Oklahoma, New [...] americana, Abele è l'archetipo dell'indiano moderno. La tecnica narrativa dello stream of consciousness potere della parola e della tradizione di cui essa si carica e in cui l'uomo − secondo il titolo di un saggio del 1970, The man made of words ...
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Mutis, Álvaro
Ines Ravasini
Scrittore colombiano, nato a Bogotá il 25 agosto 1923. Dopo aver trascorso l'infanzia in Belgio, dove suo padre era diplomatico, fece ritorno in Colombia e frequentò il liceo [...] dell'assenza di progresso morale e sociale, M. si ribella all'insensatezza del mondo moderno che ha distrutto la ritualità e il sacro insiti nell'uomo e, attraverso la poesia, combatte la secolarizzazione dell'esistenza, cercando nel passato culti e ...
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Yates, Richard
Giovanna Ferrara
Scrittore statunitense, nato a Yonkers (New York) il 3 febbraio 1926 e morto a Birmingham (Alabama) il 7 novembre 1992. Studiò letteratura presso la Avon School del Connecticut [...] una vita di provincia, come della futilità del matrimonio moderno. Y. riesce, in quest'opera a ritrarre pienamente il cui protagonista, Michael Davenport, lungi dall'essere un uomo interessante, tende in modo così esasperato all'autocommiserazione da ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...